Un favoloso appartamento a Parigi
- Autore: Michelle Gable
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2014
“April non avrebbe mai più dimenticato l’odore di quell’appartamento. Settant’anni non sembrarono più niente, una volta che vi ebbe messo piede. Quell’odore faceva pensare più a un intero secolo, sempre che gli odori potessero avere un’età”.
April Vogt era un’antiquaria e critico d’arte newyorkese inviata dal suo capo a Parigi per valutare gli splendidi arredi contenuti in una casa parigina lasciata abbandonata per oltre settant’anni. “Una donna è morta nel Sud della Francia, ma aveva un appartamento a Pigalle che apparteneva alla sua famiglia da più di un secolo. Non ci hanno mai abitato, ma l’hanno affittato per un centinaio di anni”, nel quale non era più stata dal 1940, “E non ci è stato nessun altro”.
Sembrava un fatto inverosimile eppure era così e quell’odore di polvere e profumo “fragranza dolciastra e fastidiosa” che aveva riempito gli occhi, il naso e la bocca di April testimoniava che era tutto vero.
Nel Nono Arrondissement, sulla Rive Droite, nelle vicinanze dell’Opéra Garnier, delle Folies Bergère e del quartiere a luci rosse di Pigalle, nella Parigi più pittoresca e famosa, quella degli scrittori, degli artisti e dei registi, era stato scoperto un luogo magico, capace di riportare indietro nel tempo le lancette dell’orologio.
“Ho trovato la Bella Epoque”.
Sette stanze piene di un labirinto di mobili: una scrivania Luigi XVI con dettagli in metallo dorato, un paio di sedie di mogano Giorgio III, un tappeto Carlo X di manifattura Savonnerie e un candeliere d’oro di metà XVIII Secolo.
“A ogni svolta c’era una nuova sorpresa”.
Per esempio accanto a oggetti che sarebbero stati considerati antichi già un secolo prima, April aveva scovato uno struzzo impagliato di quasi due metri e un pupazzo di Mickey Mouse abbandonato nell’angolo dietro all’animale imbalsamato. Ma quello che catturava l’attenzione era il ritratto di una donna, dipinta di profilo, lo sguardo puntato in lontananza, capelli castani, leggermente scompigliati, che indossava un abito rosa, “pieno di balze e davvero magnifico, che le avvolgeva la parte inferiore del corpo come la coda di una sirena”. Il colore, la pennellata, quel tocco inconfondibile, quel quadro era stato sicuramente dipinto da Giovanni Boldini ,”il Maestro della pennellata” che era stato un tempo il più famoso ritrattista del mondo.
“Alla fine del XIX Secolo e all’inizio del XX non eri qualcuno finché Boldini non ti ritraeva. Quella donna doveva essere stata qualcuno”.
Soltanto alcuni fogli di diario trovati dall’“Américaine” April in uno scaffale della libreria le avrebbero consentito di scoprire l’identità della donna del dipinto la cui espressione illuminava la stanza, che finora era apparsa spenta, priva di vita.
“Parigi, 20 luglio 1898. Ho posato per Boldini, oggi. Di nuovo. Ancora qualche schizzo, promette lui, e sarà tutto a posto. Ancora qualche schizzo? Quell’uomo, con il suo incessante scribacchiare, mi manderà dritta al manicomio!”
Michelle Gable per la stesura di Un appartamento a Parigi (titolo originale del volume The Paris Apartment, traduzione di Francesca Noto), si è ispirata all’incredibile ritrovamento avvenuto a Parigi di un appartamento la cui porta era stata lasciata chiusa per più di settant’anni, cioè da quando Elisabetta Quatremer, aveva lasciato per sempre la Francia, nel 1942. Un “ricco appartamento europeo” d’epoca di 140 metri quadri, dagli alti soffitti di legno, situato vicino all’Opéra Garnier, accanto alla chiesa della Trinità, che la Quatremer era stata costretta ad abbandonare durante la II Guerra Mondiale.
Rifugiatasi nel Sud della Francia per sfuggire ai nazisti, la donna dopo la guerra non era più tornata a Parigi ma aveva continuato a pagare l’affitto fino al giorno della sua morte, avvenuta a Sarlat all’età di 91 anni. Solo allora la polizia francese aveva riaperto l’appartamento. “C’era un odore di antico, di polvere”, ha raccontato il commissario che ha fatto la sensazionale scoperta, uno scrigno di tesori preziosi impolverati, tra i quali magnifici arazzi, due uova di struzzo dipinte, il cui pezzo forte è il dipinto di Boldini del valore di due milioni di euro, venduto a un privato per 1.7 milioni di euro, record mondiale per l’artista ferrarese nato nel 1842 e morto a Parigi nel 1931. La bellissima donna raffigurata nel dipinto che tanto aveva affascinato la protagonista di questo scorrevole e suggestivo romanzo, orchestrato tra presente e passato, era la nonna di Madame Quatremer, Marthe de Florian, famosa esponente del demi-monde durante la Belle Epoque. Musa e amante di Boldini “brava con le parole”, la cortigiana, scomparsa nel 1935, che aveva intrattenuto personaggi come Georges Clemenceau e il conte Robert de Montesquiou, aveva lasciato i beni presenti nella casa a sua nipote Elisabetta.
Un pacco di lettere d’amore ritrovate nelle vicinanze del dipinto legate da un nastro di raso, testimoniano la passione tempestosa tra una bellezza volitiva e un artista dal genio creativo i cui capolavori si potranno ammirare presso i Musei San Domenico di Forlì dal 1 febbraio al 14 giugno 2015 nella retrospettiva a lui dedicata intitolata Boldini, lo spettacolo della modernità (per info).
“Com’è che dicono? Il mondo può cambiare in un attimo? È quello che è successo a me. Come una scintilla su una tela, è bastato un attimo a bruciare tutto, lasciando in piedi solo le strutture esterne, l’idea di come dovevano essere state un tempo le cose”.
Un favoloso appartamento a Parigi (eNewton Narrativa)
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Questo libro è semplicemente meraviglioso. Parla di tutto ciò che mi piace ossia Parigi, amore, ma soprattutto di Arte. Un libro pieno di emozioni, di schiettezza e di realtà che non si riesce a smettere di leggere fino alla fine. Complimenti a Michelle Gable.