Un giorno di festa. Una storia d’amore
- Autore: Graham Swift
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2016
Nominato nel 1983 come uno dei venti “migliori giovani romanzieri britannici” e vincitore di numerosi premi letterari, Graham Swift è oggi un affermato autore di romanzi di successo – Per sempre, La luce del giorno, Via da questo mondo, Ultimo giro, Il paese dell’acqua –, tradotti in diverse lingue e trasposti in versioni cinematografiche.
Nell’ultimo romanzo, “Un giorno di festa. Una storia d’amore” (Neri Pozza, 2016) – titolo originale: Mothering Sunday. A Romance – ricorrono alcuni degli elementi distintivi già presenti nella precedente produzione di Graham Swift, fra i quali l’importanza del contesto storico sulle vite dei personaggi, l’ombra incombente della guerra, i rapporti sociali e generazionali, l’influenza dei grandi autori del passato ed una forte connotazione metanarrativa del testo che presenta una profonda riflessione sulla scrittura, sulla persistenza della memoria, sul linguaggio e sul significato delle parole, sui limiti della conoscenza e sulla relazione fra realtà e finzione.
L’attenzione si concentra su una particolare giornata, il 30 marzo 1924, il giorno della Festa della Mamma che, come voleva la tradizione, i giovani a servizio presso le famiglie più ricche potevano trascorrere in libertà, con i propri cari.
Una giornata che, descritta nei minimi dettagli e quasi momento dopo momento, farà da spartiacque fra un “prima” e un “dopo”, non solo per la protagonista, Jane Fairchild, giovane orfana cameriera presso i Niven, a Beechwood, nel Berkshire, ma per tutti i personaggi – che pure rimangono sostanzialmente nell’ombra.
Jane, potrebbe trascorrere la giornata in compagnia di un libro, invece, dopo una telefonata inaspettata, si incontrerà per l’ultima volta con l’amante, Paul Sheringham – il cui matrimonio con la ricca Emma Hobday previsto da lì a poche settimane non verrà mai celebrato –, e avrà la chiara percezione del suo futuro come scrittrice.
A partire da questa data, una splendida giornata quasi estiva, la cui quiete assolata si contrappone al cupo dramma che sta per avvenire, il racconto “gira” attorno a se stesso, ritornando più volte al 30 marzo 1924 e portandosi appresso un secolo di vita vissuta intensamente:
“Sarebbe diventata una scrittrice. E avrebbe vissuto fino all’età di novantotto anni. Il tempo di assistere a due guerre mondiali e all’incoronazione di quattro re e di una regina. Anzi, quasi di due regine, visto che doveva essere stata concepita proprio negli ultimi giorni del regno della regina Vittoria. Concepita e poi subito abbandonata. [...] Sarebbe vissuta quasi un secolo, sapendo di aver conosciuto, visto di persona e scritto più che a sufficienza”.
Il lettore apprende così della passione di Jane per i libri, che poteva prendere in prestito dalla biblioteca di Mr Niven, della sua brama di vivere, “che sarebbe stato riduttivo definire insolita”, del modo in cui era maturata la sua vocazione, fin da quel giorno, in cui, lasciata sola da Paul e libera di vagare nuda nella dimora deserta, dalla camera alla cucina, fin nella biblioteca, aveva cominciato a guardare, osservare, immaginare e andare al di là delle apparenze.
Né manca nella Jane più anziana, intervistata sul proprio lavoro, la consapevolezza del fatto che l’opera di uno scrittore consiste proprio nell’abbracciare la vita in tutta la sua complessità, sapendo separare la realtà dalla finzione, le scene realmente accadute da quelle che negano qualunque verità. A queste, si aggiungono le scene che si trovano in un terreno intermedio, perché rappresentano l’unico modo in cui immaginare e raffigurare le persone realmente vissute, o le situazioni che avrebbero potuto verificarsi se le cose fossero andate diversamente, tanti anni prima:
“Nei suoi libri avrebbe raccontato tante storie. E negli ultimi anni, quando ormai non aveva più ragione di tutelarsi, avrebbe cominciato a narrare anche episodi della sua vita, in modo tale, però, che non si potesse stabilire se fossero veri o inventati. […] Ma per lei raccontare sarebbe sempre coinciso con la ricerca del modo più rapido ed efficace per attingere all’essenza delle cose”.
La stessa "ricerca" che anima Graham Swift, autore di un romanzo breve ma intenso, da molti già acclamato come un capolavoro.
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