Un giorno perfetto per uccidere
- Autore: Mario Mazzanti
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2014
“Come certo ricorderai tutto è iniziato poco più di tre mesi fa...”.
Una volta al mese il Commissario Sensi e il Dottor Claps psichiatra, criminologo, “consulente della polizia come esperto dei profili psicologici degli autori di crimini violenti” s’incontravano in una cantinetta di fronte alla questura. Una serata tra vecchi amici nella quale Claps mostrava ogni volta progressi nel parlare. Il criminologo infatti tre anni prima durante “una fase operativa delle indagini” era stato brutalmente ferito dalla lama di un assassino. Claps si era salvato per miracolo ma aveva subito un danno cerebrale permanente che l’aveva lasciato afasico. Il criminologo poteva migliorare lentamente ma non sarebbe mai più tornato alla normalità.
“Era un reduce con un handicap da recuperare, un prepensionato che doveva solo ringraziare di essere ancora vivo”.
La mente però era rimasta lucidissima. Per questo ora Claps si apprestava ad ascoltare ciò che il Commissario stava per rivelargli. In un piccolo paesino del nord situato vicino a un fiume alla fine di un nebbioso e freddo novembre, era scomparsa un’adolescente di quattordici anni Aminata (Ami) di origini senegalesi.
La ragazzina era la primogenita di Elaji Demba, “un uomo onesto e calmo” giunto come clandestino dal Senegal e residente in Italia con la propria famiglia da ormai vent’anni. Ami, brava, responsabile e studiosa, come tutte le mattine, era uscita di casa di buon’ora per prendere l’autobus per Crema e recarsi a scuola. Quel giorno le lezioni erano terminate verso le 16 e Ami sarebbe dovuta rientrare a casa poco prima le 18 ma la figlia di Elaji Demba e Rama non era rientrata. E la mattina a scuola non era mai arrivata.
“Lei petite fille, è una bambina! Qualcuno ha preso la mia Ami!”
Aveva gridato un padre disperato all’interno della caserma dei Carabinieri. Il cellulare del Commissario Sensi aveva iniziato a vibrare alle 21 in punto.
“Abbiamo una segnalazione di scomparsa di minore, dottore”.
Erano già trascorse 14 ore da quando non si erano avute più notizie di Aminata Demba, detta Ami, di anni 14, una ragazzina posata che non aveva mai fatto “colpi di testa”. Era una faccenda seria.
“Ho capito… Fate partire immediatamente le segnalazioni, vengo in ufficio: se entro la mezzanotte la questione non si risolve, attiviamo l’unità di crisi”.
Mario Mazzanti toscano d’origine cresciuto a Milano, dove ha compiuto gli studi di Medicina e dove ora lavora, vive in provincia di Bergamo. Ed è proprio la provincia lombarda, la protagonista di Un giorno perfetto per uccidere (Newton Compton, 2014), giallo d’atmosfera che conduce il lettore attraverso i meandri di un dramma, al quale la cronaca recente ci ha purtroppo abituati.
“Analizzando il comportamento estremamente organizzato del fantasma nella vicenda della piccola Ami, si era subito convinto che potesse colpire ancora”.
Ami non è l’unica vittima innocente ma una pedina di una mente seriale, un orco o un fantasma, che firma il proprio orrendo crimine amputando il mignolo sinistro della mano delle giovani, tutte di origini africane.
“Pioveva forte. Aveva iniziato nella notte e non aveva mai smesso. Il terreno era zuppo. La zona da battere alla ricerca di Ami era enorme... “.
L’autore appassionato di cinema, letteratura, opera e scacchi, si dimostra abile nel delineare le personalità dei diversi personaggi immersi in una luce cupa, nebbiosa che lascia poco spazio alla speranza.
“Un’ombra maligna iniziò a prendere forma nella sua mente. Come sarebbe successo tre anni prima, quando ancora lavorava, quando ancora poteva esprimersi senza difficoltà”.
Un giorno perfetto per uccidere (Le indagini del commissario Sensi e del dottor Claps Vol. 1)
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