Neri Pozza pubblica, nella collana “I narratori delle tavole”, Un perfetto gentiluomo (2021, titolo originale Mr Rosenblum’s List, traduzione di Stefano Bortolussi) romanzo d’esordio della scrittrice inglese Natasha Solomons, autrice de I Goldbaum (Neri Pozza, 2019) e di Casa Tyneford (Neri Pozza 2020). Un perfetto gentiluomo era già stato pubblicato in Italia nel 2010 per Frassinelli, sempre con la traduzione di Stefano Bortolussi.
Un perfetto gentiluomo: trama del libro
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È un fatto noto a tutti che la popolazione inglese ama parlare del tempo, forse perché il cielo britannico muta nello spazio di un secondo, da tempestoso a variabile, da sereno a nuvoloso nel battere di una ciglia. Ecco perché Jack (Jacob) Rosenblum ogni sera ascoltava con piacere le previsioni del tempo e in quei momenti poteva immaginare di essere un inglese. Grazie ai bollettini meteorologici quotidiani, Jack si sentiva parte di una nazione, le previsioni potevano annunciare nevischio in Scozia e sole nelle West Midlands, ma il rituale del bollettino univa tutti quanti. Perché lui, Jack Rosenblum “voleva essere un gentiluomo, non un nobiluomo. Voleva essere Mr J.M. Rosenblum”.
Jack viveva a Londra ormai da quindici anni e aspirava a diventare un inglese fin dall’istante in cui lui e sua moglie Sadie erano sbarcati a Harwich, nell’agosto del 1937, insieme alla loro figlioletta Elizabeth di un anno. Jack non era come gli altri rifugiati ebrei fuggiti dalla Germania hitleriana, che nella maggioranza dei casi si accontentavano di formare i loro piccoli villaggi all’interno della grande città. Il segreto era l’assimilazione; inoltre Jack era stanco di essere diverso, non voleva essere condannato come l’Ebreo Errante a vagare in eterno di luogo in luogo.
C’era da dire che gli inglesi e le loro eccentricità piacevano a Rosenblum. Heimat, l’idea di patria e appartenenza, era svanita nel cuore di Jack: solo Dio poteva sapere se Jack avrebbe mai rivisto la Germania e a questo punto neanche gli interessava. Integrarsi, diventare un vero inglese, anzi un perfetto gentiluomo inglese, questo era stato lo scopo di Rosenblum, sin da quando, sceso dalla nave, profugo tra gli altri profughi, che attendevano accanto al molo sotto la pioggia battente, senza osare protestare, un agente dell’immigrazione aveva dato a Jack un opuscolo blu scuro intitolato Mentre siete in Inghilterra: informazioni utili e consigli amichevoli per il profugo.
“Benvenuti in Inghilterra. Sono del comitato Assistenza agli ebrei tedeschi. Vi prego di leggere con attenzione questo opuscolo”.
Nel suo romanzo d’esordio (dedicato al nonno Mr P.E. Shields, ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico, 1910-2000), l’autrice Natasha Solomons descrive con empatia, ironia e sagacia la forza di volontà e la determinazione di un uomo che vuole conseguire il suo sogno. Far nascere con enormi sacrifici la fabbrica di moquette e tappeti Rosenblum Carpets, che sarebbe diventata la maggiore del suo settore nell’East End londinese, non bastava a Jack Rosenblum, esile di aspetto ma tenace e resiliente nell’animo. Neanche acquistare, una volta terminata la guerra, un abito di sartoria di Savile Row e una Jaguar XK120 dopo due anni in lista d’attesa. Jack sapeva che una caratteristica fondamentale del vero gentiluomo inglese era essere membro di un golf club. Nulla di fatto, i rifiuti si erano succeduti, uno dopo l’altro. Allora perché non acquistare un cottage nel Dorsetshire dove costruire un campo da golf?
“Le esistenze dei Rosenblum erano divise in due; una linea netta le separava. C’era la vecchia vita in Germania, il prima. E c’era la nuova vita in Inghilterra, il dopo”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Un perfetto gentiluomo: il romanzo di Solomons torna in libreria per Neri Pozza
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