Bompiani nella sua collana “Classici Contemporanei” pubblica una nuova edizione di Un pugno di polvere (2021, titolo originale Ten North Frederick, traduzione di Maurizio Bartocci, pp. 320, 14,00 euro) di John O’Hara (Pottsville, 31 gennaio 1905 - Princeton 11 aprile 1970), pubblicato nel 1955 e dal quale è stato tratto nel 1958 il film omonimo diretto da Philippe Dunne, con protagonista Gary Cooper.
John O’Hara
Scrittore statunitense di origine irlandese, John O’Hara nacque in Pennsylvania a Pottsville, una cittadina WASP — acronimo dell’espressione White Anglo-Saxon Protestant con il quale vengono indicati negli Stati Uniti i discendenti dei primi immigrati anglosassoni nel New England, considerati i rappresentanti della cultura egemone e del potere reale nel Paese.
A causa delle ristrettezze economiche familiari, John non poté realizzare il sogno di studiare a Yale. Il futuro scrittore non si perse d’animo e divenne reporter per Herald Tribune e Time, sempre con uno sguardo attento alla struttura classista della società americana, tema principale dei suoi successivi volumi.
Il romanzo d’esordio di O’Hara Appuntamento a Samarra (1934) lo consacrò come uno degli scrittori più noti negli Stati Uniti. Acclamato da Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald e Dorothy Parker, l’autore scrisse diciassette romanzi, tra i quali Venere in visone (Butterfield 8), che divenne nel 1960 un film con Elizabeth Taylor (regia di Daniel Mann), che valse alla celebre attrice il suo primo premio Oscar come migliore interpretazione femminile nel 1961.
O’Hara, uno scrittore da (ri)scoprire, è considerato uno dei maestri delle short stories al pari di Joyce e di Hemingway e ancor oggi è l’autore con più contributi pubblicati su The New Yorker.
Un pugno di polvere: di cosa parla?
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In questo romanzo, vincitore del National Book Award nel 1956, l’autore, noto per un raffinatissimo gusto per il dialogo, tratteggia con maestria la figura di un uomo di mezza età onesto e leale. Apparentemente la vita di Joe Chapin è perfetta: l’uomo è un avvocato di successo, ha una moglie ambiziosa sottilmente perfida e due figli, gli si prospetta addirittura la presidenza degli Stati Uniti d’America, ma la sua innata integrità non gli fa capire che è mira di politicanti disonesti e approfittatori. Quando s’innamora di una splendida amica della figlia, la sua visione della vita cambia e scompagina le carte in tavola.
Un pugno di polvere è un ritratto brillante dell’ipocrisia sociale e politica dominante nell’America degli anni Cinquanta, che non perde la sua attualità e la sua forza emotiva.
“Quella dei Chapin era la sola casa di Frederick Street ad avere un piccolo portico con tre gradini di arenaria rossastra immacolata”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Un pugno di polvere: il romanzo di John O’Hara torna in libreria
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