Un ragazzo normale
- Autore: Lorenzo Marone
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2018
“Un ragazzo normale” (Feltrinelli, 2018) , una tra le ultime pubblicazioni di Lorenzo Marone, è la delicata, ma altrettanto realistica storia di un dodicenne, Mimì Russo, che vive nella Napoli in cui l’autore è cresciuto e alla quale si sente ancora profondamente legato.
La storia può essere definita un “romanzo di formazione” anche se gli eventi descritti coprono principalmente solo un anno di tempo, ma di tale tipo di narrazione porta le caratteristiche poiché racconta emozioni, sentimenti, progetti visti attraverso gli occhi del protagonista e cita alcuni fatti che saranno decisivi nella crescita e maturazione del ragazzino: tra essi uno non sarà solo per lui occasione di cambiamento, ma anche tragico evento che, negli anni Ottanta, ha riempito le pagine di cronaca dei giornali.
Dodici anni, grandi occhiali, una smisurata passione per la lettura e la conoscenza, Mimì è un adolescente piuttosto insolito, diverso dai tanti guaglioni che crescono nei rioni della vecchia Napoli. Pur essendo amante della lettura ed esprimendosi in maniera assai più forbita di un qualunque ragazzino, Mimì stringe amicizia con Sasà, il figlio del macellaio, ben diverso da lui per quel piglio e la parlata assolutamente tipica di Napoli. Forse, dietro la spavalderia di questo ragazzo, stanno anche le difficoltà in famiglia, perché la mamma di Sasà è molto malata e lui cresce così un po’ troppo in fretta.
Sasà e Mimì sono spesso insieme a condividere le prime scoperte di adolescenti, le prime uscite da casa Russo, quella portineria di un grande palazzo che non è un vero e proprio appartamento e che costringe a vivere stretti stretti papà, mamma, i nonni e Bea, la bella e prorompente sorella di Mimì. Del quadro narrativo fanno parte anche altri condomini nonché gente di strada: è una Napoli colorata, variopinta quella che ci descrive Lorenzo Marone, una Napoli viva, calda, ricca d’impetuosi sentimenti. Tra i personaggi ci sono gli amici dei ragazzi, c’è Viola, la coetanea che gli fa battere il cuore e per la quale lui vorrebbe essere molto più di quanto sia. Vorrebbe essere un supereroe un po’ come quelli dei fumetti che ogni tanto riesce a leggere, ma anche come quel vicino di casa così simpatico e intelligente con il quale Mimì riesce a stringere amicizia. Si tratta di Giancarlo Siani, un giovane giornalista, che scrive per il quotidiano Il Mattino e si occupa di “camorra” qualcosa di non ancora ben chiaro a Mimì che, però, ne intuisce i lati loschi e la pericolosità.
Dopo le prime chiacchierate, Giancarlo assurge a modello per il ragazzino: a lui riserba consigli, frasi ricche di saggezza, ma anche fresche come quelle d’un uomo che da poco ha iniziato a condurre la propria strada nella vita.
In quell’estate dell’ottantacinque Giancarlo si lascerà conquistare dalla sete di sapere di Mimì e quest’ultimo scoprirà, con il suo amico già uomo, alcuni fra i valori - cardine della vita.
-Ti avrei sempre voluto chiedere se il tuo lavoro ti appassiona- ne approfittai per dirgli – Molto -rispose subito. – E non provi paura?- -No, di cosa dovrei aver paura?-
Tentennai poi decisi di lanciarmi: - Della camorra. Non la combatti?-
Lui stavolta mi passò la mano sul caschetto bagnato: - Ma che ne sai tu della camorra? – domandò quindi .
- Comunque no, non combatto la camorra, per quello ci sono i giudici e i poliziotti –
- Però scrivi di loro…-
- Sì , già, scrivo. E scrivere è bellissimo, dovresti averlo capito – rispose con una strana luce negli occhi.
- Ti permette di raccontare alla gente, di far conoscere i fatti. Le persone, per scegliere, devono sapere. E un giornalista “giornalista” questo dovrebbe fare: scrivere, raccontare, informare, scatenare l’inferno..-
Ecco uno stralcio fra i dialoghi tutti toccanti e significativi tra i due “amici”. Giancarlo Siani, una persona speciale per tanti, non solo per Mimì, assurge davvero a eroe quando, il 23 settembre, proprio nella zona del Vomero in cui abitava, cade vittima di un agguato camorristico. Per tutti è una grave perdita e Mimì la vive nell’intimo continuando a studiare ancora con maggiore intensità, ma è amareggiato per il dolore cocente. Gli eventi lasciano un segno ma il tempo, come un abile chirurgo, medica le ferite e rende le cicatrici soltanto segni che distinguono, ma che non sono più così brutte a vedersi. Mimì, dopo anni, ritrova in sé il bello dei ricordi e:
Dentro di me sentivo che era giunto il momento di tornare a sognare , tornare a dare valore e forza alle parole che per un po’ avevo creduto nulla potessero di fronte alle ingiustizie e cattiverie umane...
Da lì in poi… sarà davvero vita e di essa si lascia ai lettori il piacere di leggere.
Lorenzo Marone, con questo romanzo, si riconferma autore sensibile e valido scrittore: la narrazione, pur non essendo ricca di tanti colpi di scena, è ugualmente avvincente ed assolutamente scorrevole. Il libro contiene un duplice messaggio per noi lettori: nella vita “bisogna” aver il coraggio di portare avanti le proprie convinzioni e anche se non si è o non si diventa importanti, se non ci si eleva a eroi, possiamo fare qualcosa di buono e dare il nostro contributo. Basta metterci il cuore.
Un ragazzo normale
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