Un uomo allegro
- Autore: Marco Cassardo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
Un uomo senza qualità, un personaggio primo novecentesco che potrebbe assomigliare allo Zeno Cosini sveviano: così appare, mutati tempi e luoghi, il protagonista di Un uomo allegro (Miraviglia editore, 2014), questo bel romanzo di Marco Cassardo.
Giorgio Boe compie quarantotto anni nell’appartamento milanese dove vive con la sorella Anita, il cognato Marlon e il nipote quasi diciottenne Dustin. Il suo risveglio però è segnato da un intenso dolore ad un testicolo e il regalo di un pigiama che la sua famiglia gli sta donando non serve a migliorargli l’umore.
Comprendiamo rapidamente che Giorgio, che nella vita si occupa di promozione di prodotti per una grande holding milanese anche se in cuor suo vorrebbe essere un cantante melodico, è un ipocondriaco. Soffre di tutti i possibili malanni ma ora che la stampa sta montando una campagna che diffonde il terrore di un pandemia di ovina, una malattia virale che viene dalla lana delle pecore australiane, entra in panico convinto di essere ormai ammalato e destinato a morte quasi certa. La sua solitudine è temperata da un rapporto in chat che ha iniziato con una certa Alice, con la quale intrattiene un rapporto virtuale sessualmente molto esplicito, anche se i due non si sono ancora mai incontrati. Giorgio, allontanato dal posto di lavoro per le sue sempre più precarie condizioni di salute, deluso dal rapporto impossibile con una bella collega, Rossella, decide di incontrare la giovane Alice...
Non posso raccontare ai futuri lettori di questo intrigante romanzo i colpi di scena che si susseguono. Un uomo banale, depresso, insicuro, privo di fascino, si trova al centro di una storia più grande di lui, con la quale è costretto a misurarsi e a tirare fuori coraggio e determinazione, uscendone davvero vincitore e diventando finalmente, dopo una difficile iniziazione, un “uomo allegro”.
La ricostruzione degli ambienti in una Milano poco nota, periferica, è molto efficace, così come i rapporti che man mano si vanno costruendo intorno al pavido Giorgio:
- suo cognato Marlon, un vanesio e superficiale promotore finanziario, in realtà si chiama Mario ed è uno “sfigato”;
- sua sorella Anita, da lui mitizzata, è un’opportunista, consapevole dei tradimenti del marito ma decisa a subire pur di tenere in piedi un’ipocrita unità familiare;
- l’unico che sembra trovare delle insospettate qualità nello zio è il giovane Dustin, con il quale costruisce un rapporto di affetto sincero.
Il personaggio più riuscito e meglio costruito è quello dell’anziano Adelmo, uomo colto e raffinato, il quale piomba in modo imprevedibile ma determinante nella vita grigia di Giorgio, che dopo averlo incontrato riuscirà a dare una svolta decisiva alla sua esistenza. La musica, la grande passione segreta e frustrata di Giorgio, che canta “come un angelo” seguendo il karaoke nella sua stanza solitaria da single, diventerà la sua riscossa.
La scrittura di Marco Cassardo è molto rapida, moderna, ma nello stesso tempo molto accurata ed efficace; molto ben costruiti i dialoghi, sia quelli reali che le riproduzioni delle chat, che conferiscono agilità alla narrazione alternandosi alle pagine più tradizionali, anche se la sintassi del testo offre improvvisi squarci di originalità:
“Si fermarono davanti al portoncino d’ingresso di una casa a due piani con la facciata lilla. Capita a Milano, case che sembra di essere nei dintorni di Dublino”.
Musica, radio, chat, tv, giornali sono presenti in quasi tutte le pagine del libro, che tuttavia mantiene nel tono un qualcosa della tradizione del romanzo realistico italiano, anche se la contemporaneità emerge continuamente nella narrazione e ne rende la lettura accattivante.
Un uomo allegro
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