Un uso qualunque di te di Sara Rattaro

“La città mi dorme sopra. Sopra di me e al mio viaggio, al senso di colpa e alla paura che mi si spalma lentamente sulla pelle”.

E’ Viola che parla, il suo telefono ha squillato più volte e l’ultimo messaggio è quello del marito che le dice di recarsi al più presto in ospedale. E’ ancora buio e fa freddo quando Viola si veste in fretta sale in macchina e parte in una corsa disperata per raggiungerlo. E’ confusa, attanagliata dai sensi di colpa perché non era nel suo letto e ha paura, perché non sa dove sia e cosa sia successo. Viola sembra avere una vita perfetta, è realizzata come donna, lavora in una galleria d’arte con la sua migliore amica Angela, è moglie e madre. il marito Carlo è un uomo dolce, premuroso e protettivo ma soprattutto un uomo sempre presente per lei e per la figlia Luce, adolescente e bellissima (“credo che la parte bella di te, Luce, tu la debba a lui”). Da una parte Carlo e Luce, perfetti da soli e complici insieme

“mi sono avvicinata alla porta perché volevo salutarvi…ma le vostre risate complici erano più spesse di un muro da scavalcare”.

Dall’altra Viola, inadeguata e imperfetta, esclusa ed estranea al loro rapporto, ha costruito una sua vita parallela di incontri e storie con altri uomini facendo dei tradimenti e delle bugie la cura per quella continua mancanza e insoddisfazione che vive nella vita:

“la trasgressione e la capacità di fare finta di nulla le avevo assorbite come un medicinale”.

Ma improvvisamente tutto cambia. Quando arriva in quella stanza di ospedale e vede Luce, ricoverata e in pericolo di vita, Viola non riesce più a mentire. Trova Carlo sconvolto e arrabbiato perché un segreto è riaffiorato dal passato e la verità in quel momento prende il posto delle menzogne. Viola si sente svuotata, realizza che le parole ormai non hanno più alcun valore e capisce che l’unica prova d’amore e di riscatto è un gesto estremo perché la sola cosa che le resta e che “improvvisamente ti trovi addosso tanto da sentirla sulla pelle” è il coraggio.