Una battaglia per l’impero
- Autore: Ben Kane
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2019
Non capita tutti i giorni che un ragazzo irlandese sia tanto attratto dalla storia di Roma antica da diventare in età adulta uno dei più popolari autori contemporanei di narrativa storica. Dopo aver concluso l’Eagles Series con la sfida mortale tra il centurione Lucio Tullo e il germano Arminio, Ben Kane ha subito avviato la saga Clash of empires (Scontro tra imperi), il cui primo titolo “Una battaglia per l’impero” è sugli scaffali italiani da gennaio, per i tipi Newton Compton (480 pagine, 12 euro in veste cartacea, 4.99 nel formato eBook).
Nato in Kenya e trasferito con la famiglia in Irlanda, dove si è laureato in veterinaria, Kane riconosce la singolarità della sua passione. Nessuna coorte imperiale ha mai messo piede in Irlanda e su quell’isola mancano resti della civiltà di Roma. Eppure, qualcosa lo ha suggestionato irresistibilmente.
Ad avvicinarlo al mondo romano sono stati i romanzi di grandi narratori di gesta e avventure storiche, oltre a un libro illustrato preso più volte in prestito dalla biblioteca scolastica, per ammirare le immagini dei soldati delle legioni e i loro caratteristici equipaggiamenti. Quella pubblicazione, pur riservata ai giovanissimi, era talmente accurata da venire puntualmente confermata nei particolari da un importante manuale sull’organizzazione degli eserciti di Roma, consultato in età adulta e servito come fonte di riferimento per inquadrare in un contesto tecnico-militare inappuntabile le avventure narrative ambientate all’epoca dell’Urbe.
Questa nuova serie spinge i lettori negli anni dello scontro finale tra Roma e Cartagine, il cui esito cancellò la potenza punica, lasciando padrona del Mediterraneo la città prosperata sui sette colli. Sola rivale, la Macedonia.
Come in ogni saga, occorre inquadrare il momento storico e andare incontro ai protagonisti.
È il 202 a.C., dopo i successi nella seconda guerra punica, Annibale è tornato in Nordafrica, Roma si lecca le ferite della disfatta di Canne e riorganizza le forze sotto la guida sagace del generale Scipione. In Grecia, il re macedone Filippo V combatte per sottomettere le città ribelli, ma i nostri personaggi di riferimento sono in ordine di apparizione il greco Demetrio e il romano Felice. Conosciamo il primo nel corso di un evento decisivo per lui. Figlio di un ex fromboliere dell’esercito macedone, è un semplice rematore a bordo di un grosso mercantile, ma il suo sogno fin da bambino è di combattere nella falange. Ha un fisico snello e nervoso, allenato dalla cura del gregge del padre e tuttavia la morte di questi, ucciso da ladri, lo ha reso povero.
La promozione arriva per pura fortuna. In uno dei giri in incognito tra le truppe, il re lo vede prenderle di santa ragione da cinque avversari ma sistemarne due per le feste. Divertito, Filippo gli fa i complimenti. In più, nel corso di un assedio, mentre è impegnato con i rematori a spingere delle torri di legno contro le mura di Chio, Demetrio salva coraggiosamente la vita ad un ufficiale.
Nella piana di Zama, a cento miglia dalla capitale punica, tra le legioni portate da Scipione in Africa per colpire Cartagine, difesa dal grande nemico di Roma Annibale Barca, Felice è guerriero scelto. 25 anni capelli neri, carnagione olivastra, alto e robusto, è schierato accanto al fratello maggiore, il serio Antonio. Sono figli un contadino dei territori a sud di Roma, arruolati da sette anni, dei veterani.
La mossa di Scipione sembra riuscire. Sono in Africa da sei mesi ed hanno battuto i cartaginesi due volte, ma il momento si annuncia decisivo.
Attraverso Felice, Antonio, i loro compagni e il forte centurione Matone, Ben Kane offre ai lettori la rara opportunità di combattere la battaglia di Zama, affrontando la carica degli elefanti, i lanci dei frombolieri delle Baleari e l’avanzata delle schiere galliche, cartaginesi, libiche. Ma le coorti romane tengono e il ritorno della cavalleria decide l’esito. Annibale è sconfitto.
Da un’altra parte del Mediterraneo, la conquista di Chio, alleata dell’Etolia avversaria della Macedonia, consente di apprendere la lezione di buon governo che un inflessibile Filippo impartisce sul campo al figlio Perseo, futuro re.
L’esigenza di nutrire l’esercito è prioritaria e prevale su ogni scrupolo nei confronti della vita dei prigionieri di ogni sesso ed età. Vendere un uomo abile, una giovane donna, anche un bambino, frutta denaro, che serve per acquistare il grano, consumato in grande quantità dall’esercito. Se impegnati come manodopera gratuita, possono lavorare come schiavi nei campi e produrre cibo. Questo significa, però, che ogni bocca improduttiva va eliminata sul posto. Chi non si può vendere o mettere al lavoro, deve soccombere. Una morte rapida è più pietosa di una più lunga e crudele per fame.
Mentre Demetrio corona il suo sogno, i due fratelli legionari vengono congedati dall’esercito per ignominia, la punizione collettiva del loro reparto è la decimatio: i sorteggiati, il nono di ogni dieci, sono costretti a passare attraverso due file di compagni obbligati a bastonarli a morte.
Due anni dopo, il macedone è nelle Falangi, Felice e Antonio provano a riarruolarsi con un altro nome. Roma va a combattere in Macedonia.
Una battaglia per l'impero
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