Una cagnolina non vola mica
- Autore: Mariano Sabatini
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
Una cagnolina non vola mica (Casa Editrice Chiaredizioni, 2021, illustrazioni di Giorgia Farnesi) è la prima storia per bambini di Mariano Sabatini, giornalista e scrittore, nato a Roma dove lavora e vive con le figlie Flavia e Sofia e i due cagnolini trovatelli Eimì e Potter. L’autore ha scritto centinaia di programmi televisivi, radiofonici, articoli di giornale, racconti per riviste popolari e antologie, oltre a libri di vario genere, tra cui due romanzi per adulti: L’inganno dell’ippocastano (Salani 2016) e Primo venne Caino (Salani 2018), che hanno vinto svariati premi e sono stati tradotti nei paesi di lingua francese.
“C’era una volta… non cominciano così tutte le fiabe? Eh, ma questa fiaba non comincia così; non come tutte le fiabe, per il semplice motivo che non è una fiaba. Per il semplicissimo motivo che Eimì c’è ancora e sempre ci sarà. Ecco, allora, la sua storia”.
Eimì, che in greco antico significa “io sono”, si trovava, insieme ai suoi cinque fratelli, nella pancia della mamma.
“Prima eravamo al buio, chissà dove. Piccolissimi, millimetrici, quindi sempre più grandicelli”.
All’inizio i piccoli esserini avevano tanto spazio e gli sembrava di nuotare, in seguito avevano cominciato a stare stretti in una specie di sacca, liquida, calda, molto piacevole.
“Nel senso che ci stavamo bene, in quella sacca, ed eravamo insieme, anche se neppure sapevamo cosa fossimo l’uno per l’altro”.
Né sapevano quanti di loro fossero femmine o maschi. Soltanto dopo avrebbero imparato che erano cagnolini. Di quella razza, anzi da quell’assenza di razza, o per essere precisi: di quella “specie”, spesso tanto disprezzata dalle persone con tanti soldi da buttare e poca fantasia… Di quella “specie”, chiamata bastarda, o meticcia dai più gentili. Le bestiole erano rimaste in quella sacca, nella pancia della loro mamma, finché un giorno, anzi una notte, non avevano avvertito come delle scosse. Piano piano la cagnetta aveva partorito i cuccioli e l’ultima a uscire era stata proprio Eimì.
“Ebbi così il mio incontro con l’aria, l’ossigeno, mentre lei mi leccava su ogni centimetro del corpo. Mi piaceva tanto, mi faceva sentire voluta, amata… lavata!”
La cucciolina color panna era venuta al mondo e il muso della madre era stato la prima cosa che aveva visto. Sarebbero state tante le vicissitudini che la nostra piccola eroina avrebbe dovuto affrontare prima di trovare affetto e serenità.
Per la prima volta l’autore si è cimentato nella redazione di una storia per i piccoli e l’operazione è brillantemente riuscita. Quando abbiamo domandato a Mariano, come è nata l’idea di scriverla, ci ha risposto:
“Ho sperimentato la creatività forzosa. La mia cara amica Raffaella Spaziani aveva letto un abbozzo della storia e le era piaciuta, sebbene non mi convincesse. Si è dato il caso che il figlio Mattia, a cui il libro è dedicato, facesse la cresima. E così Raffaella mi ha chiesto, potrei dire che mi ha intimato, di finire il libro per regalarlo agli invitati. Cosa che ho fatto in un mese d’estate caldissimo. Chi lo ha letto, anche diverse maestre, tra cui la mia compagna di liceo Claudia Rossetti, mi ha detto cose belle e così mi sono convinto a pubblicarlo. È il mio primo per bambini e spero possa piacere anche a loro. Ho cercato di riconnettermi con il mio lato fanciullesco, cosa che a cinquant’anni, per dirla con una battuta, può lasciare traumi”.
La voce tenera e la mente acuta di Eimì, che vorrebbe volare tra le nuvole sopra il caos quotidiano, insegna che essere diverso non è un difetto.
“Tutto parte appunto dal concetto di diversità che per me è un valore assoluto - ci confida Mariano - che dovrebbe esserlo per tutti. Pensiamo all’orrore di un mondo di tutti uguali... sarebbe uno dei peggiori incubi. Medesima conformazione fisiognomica, tutti vestiti allo stesso modo, con gli stessi pensieri. Una noia da tagliarsi le vene. Vuoi mettere la bellezza del confronto, della scoperta, dell’accettazione gioiosa dell’altro come fonte di continuo arricchimento. Per questo io dico sempre di salvare cani abbandonati, perlopiù meticci. I cani che nascono spontaneamente, che non sono frutto di severe selezioni e di freddi calcoli umani, hanno in sé l’allegra creatività della natura. I miei cagnolini Eimì e Potter sono di pura razza macedonia, non si sa chi sia stato il padre eppure danno un amore impagabile. Perché spendere mille euro o più, quando con 50 euro (tanto costa pagare una staffetta che ti porti un trovatello da ogni parte d’Italia) puoi avere una gioia infinita e donarla a tua volta?”
Mariano ha scritto una storia simpatica e accattivante, che diverte e commuove allo stesso tempo, arricchita da belle illustrazioni, adatta anche a lettori più grandi, che vogliano lasciarsi emozionare da Eimì, che con orgoglio e sincerità, si definisce più umana che cagnolina.
“Il cane lo sa, ma non sa che lo sa”. Pierre Teilhard de Chardin
Una cagnolina non vola mica
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