Una certa idea di mondo
- Autore: Alessandro Baricco
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2013
In occasione della chiusura de "Il maggio dei libri" proponiamo alla Vs attenzione un altro libro per gli amanti dei libri, da poco uscito in libreria. Si tratta di "Una certa idea del mondo" di Alessandro Baricco (Feltrinelli, 2013).
Un libro sui libri che l’autore ha preferito durante le sue letture negli ultimi dieci anni. Un modo per capire maggiormente come la pensa Baricco sul mondo. Un modo per avere un’idea di quello che il mondo editoriale ci offre.
Ho deciso di leggere questo libro quando ho letto l’idea che ne sta alla base. Baricco dice una cosa molto vera: fai parlare i vecchi di quello che veramente conoscono e amano, e capirai cosa pensano del mondo. E in effetti quale miglior metodo per comprendere come la pensi una persona se non cercare di capire quali cose siano importanti per lei? Quali pensieri apprezzi e quali rifiuti? Quali siano le situazioni che le suscitano un certo interesse? Ecco quindi che se uno vuole farsi un’idea di come Baricco veda il mondo non ha che da leggere questo libro, perché forse più che in altri libri in questo caso l’autore indirettamente si mette più a nudo.
Ma non solo questo. Il libro è interessante perché dà la possibilità di entrare in contatto con romanzi, saggi, biografie, suscita curiosità e interesse, invogliando il lettore a leggere l’opera dalla quale rimane colpito. In pratica ogni pezzo può essere considerato come una recensione dei libri che Baricco ha letto negli ultimi anni, per la precisione di quelli che per lui sono i migliori cinquanta libri che ha letto negli ultimi dieci anni.
Tra questi titoli si trovano indistintamente grandi classici accanto a biografie, opere prime accanto a squisiti saggi. Come lettore, ci si ritrova a condividere molte osservazioni, come quella che in alcuni libri si viene catapultati dentro senza che ci si accorga di ciò e non si riesce più a farne a meno. Si resta aggrovigliati e si ha voglia solo di giungere alla conclusione. O ancora quanto è vero che ogni bel libro lascia tanto e soprattutto qualche scena o qualche frase che si imprime nella memoria per poi farla propria e utilizzarla come pensiero portante del proprio comportamento.
A questo proposito riporto alcune espressioni che mi hanno colpito riportando anche l’autore e il libro di riferimento.
Leggendo Olive Kitteridge di Elizabeth Strout, a proposito dei suoi personaggi avanti con gli anni è bellissimo quando Baricco scrive:
sono magnifici quando si chinano sul libro mastro della loro vita a calcolare, mettendo in colonna i ricordi, una somma che non viene mai.
Oppure in Esercizi spirituali e filosofia antica di Pierre Hadot, Plotino che dice
Quel che occorre è scolpire la propria statua
scrive poi Baricco che forse questo dice poco ma se si pensa che la statua si ottiene da un unico blocco e si toglie il superfluo.
O frasi storiche come quelle riportate da Anka Muhlstein in Napoleone a Mosca
Non esistono piani giusti e piani sbagliati e non esistono regole migliori di altre. Esistono piani che vincono, e quelli stabiliscono le regole che gli altri, ingenuamente, adotteranno come regole giuste.
Una certa idea di mondo
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