Una cosa divertente che non farò mai più
- Autore: David Foster Wallace
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: minimum fax
Divertente, esilarante, cinico, umoristico, critico. Sono tutti aggettivi che vengono in mente leggendo questo saggio/articolo di David Foster Wallace. Un reportage completo su una crociera extralusso in una meganave in giro per i Caraibi si trasforma, nelle sapienti mani dello scrittore, in un’opera geniale sulle manie e abitudini degli americani in vacanza.
Uno spaccato della società americana, di una certa classe sociale, avvezza al lusso e più in generale di quella parte degli americani che si muovono in massa e non vogliono altro da una vacanza che “farsi coccolare”, nella ricerca a tutti costi del divertimento e del relax forzato. Tutto questo passa attraverso la lente di ingrandimento di Wallace che ne individua ogni minimo dettaglio, lo seziona e ce lo presenta in un piatto reso appetibile da un linguaggio ironico e sarcastico e da uno stile impeccabile e pirotecnico. Il suo occhio vigile e critico riesce nello stesso tempo a darci tutti i minimi dettagli non perdendo mai di vista il quadro d’insieme, come quello che un semplice uomo che galleggia in mare potrebbe avere di questa enorme struttura che avanza maestosa tra le acque, illuminata in tutte le sue parti, tronfia di tutto quello che si porta dentro.
Leggere questo libro fa veramente sorridere, ridere e ci fa pensare. Fa pensare all’uomo e all’infantile bisogno di essere coccolato, forse nella ricerca di quella sicurezza che crescendo va perdendo, o all’uomo che nella sua decadenza fisica ha bisogno di un riscontro di sopravvivenza, come potrebbe essere una meganave che necessita di continue cure e accorgimenti senza i quali andrebbe inevitabilmente verso il disfacimento.
Eppure, sulla crociera extralusso 7NC, veniamo coinvolti con abilità proprio nella costruzione di svariate fantasie di trionfo sulla morte e sulla decadenza. Un modo di mettere in atto questo ”trionfo” è la disciplina del miglioramento di se stessi; e la manutenzione anfetaminica della Nadir da parte dell’equipaggio è sfacciatamente analoga alla cura ossessiva dell’organismo.}
Un libro decisamente da leggere, che vi lascerà molto, ma molto di più di quello che promettono queste vacanze extralusso che tendono, nel loro tentativo estremo di far contento l’uomo, ad annullarlo.
Una cosa divertente che non farò mai più
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La quarta di copertina dell’edizione Mimimun Fax (2012) recita che “Una cosa divertente che non farò mai più è il capolavoro di comicità e virtuosismo stilistico con cui i lettori italiani hanno conosciuto il genio letterario di David Foster Wallace.”
Purtroppo e con molto rammarico io ammetto che non ho per nulla trovato in questo romanzo quella genialità tanto osannata dalla critica letteraria e dalla stampa.
Indubbiamente la satira del turismo di massa e, più in generale, dell’opulenza alla quale siamo abituati noi occidentali è ben presente e palese. Tuttavia, la scrittura si dipana sempre sullo stesso piano, aggiungendo dettagli e susseguendosi nei giorni, ma pur sempre mantenendosi strettamente legata a quella disapprovazione tragicomica che dopo qualche pagina annoia.