Una donna non dimentica mai di Jerker Eriksson e Hakan Axlander Sundquist

L’ispettore di polizia Jeanette Kihlberg interrompe le indagini sulla scomparsa e morte di ragazzi immigrati clandestinamente nel paese quando viene trovato il corpo senza vita di un noto manager, filantropo, assassinato in modo quasi rituale. Le caratteristiche del delitto sembrano lasciare intuire una vendetta, ma di chi?

Il caso si presenta da subito complicato e Jeanette chiede a Sofia Zetterlund, amica ed amante oltre che psicologa, aiuto per determinare un profilo dell’assassino.
Sofia accetta con riluttanza perché anche lei è preda di problematiche esistenziali ed inquietanti segreti che ne minano l’imparzialità.
Nel corso delle indagini emergono vicende passate di stupri, persone scomparse, omicidi irrisolti e il filo conduttore sembra essere la scomparsa nel nulla di Victoria Bergman legata ad eventi passati in un collegio e che hanno segnato la vita di alcune studentesse di allora. Un avvicendarsi di intrecci a volte anche caotici con cui il lettore ha difficoltà a rapportarsi.
Jeanette non abbandona, comunque, i casi già esistenti dei ragazzi ritrovati cadaveri e, seguendo il suo istinto, scopre una rete di pedofilia ritenendo il tutto correlato da una comune matrice.

Il romanzo, anche se autoconclusivo, è parte di una trilogia: le vicende ed il contesto sono differenti,
ma per apprezzarne la lettura è necessario leggere il primo romanzo “La stanza del male” pubblicato dall’editore Corbaccio nel 2011.
I protagonisti hanno già un profilo psicologico che si esplicita nel libro precedente ed il lettore resta perplesso quando entrano in scena persone diverse in luoghi diversi che sembrano essere avulsi dalla trama che appare a tratti confusa.
“Una donna non dimentica mai” potrebbe essere letto come un romanzo psicologico, intuendo una certa interiorizzazione dei personaggi, anche se gli autori creano situazioni cupe su tematiche efferate come la pedofilia; il linguaggio è aspro e a tratti anche brutale.
Il giudizio espresso sul precedente romanzo “La stanza del male”, giudicato come interessante ed innovativo, è stato un po’ fuorviante per la lettura di questo secondo libro: gli autori hanno sicuramente capacità letterarie, ma non sempre la voglia di stupire con situazioni sconvolgenti ed efferate può dare buoni risultati.