Una passione tranquilla di Helen Simonson

Quando Mr Pettigrew, maggiore dell’esercito britannico in pensione in un piccolo e isolato villaggio inglese, inizia un’amicizia con Mrs Ali, di origine pakistana, che gestisce il piccolo emporio locale insieme al nipote, la loro insolita relazione sconvolge la bucolica serenità della vita del tranquillo borgo di Edgecombe St. Mary nel Sussex. Ernest Pettigrew è un uomo tutto d’un pezzo; Jasmine Ali è una vedova generosa e spontanea. I due, pur conoscendosi di vista da anni, s’incontrano il giorno della morte di Bertie, l’unico fratello del maggiore, che aveva perso da poco anche la sua adorata moglie. La morte del fratello sembra aprire una breccia nel cuore di Pettigrew che si abbandona alle attenzioni e alla compagnia di Ali:

“il tè della domenica pomeriggio nella biblioteca del maggiore accompagnato dalle letture di Kipling diventa ben presto un appuntamento fisso, atteso con trepidazione per tutta la settimana. Ad accomunarli non è solo lo stato civile (sono entrambi vedovi), ma anche la passione per la lettura”.

I due ultrassessantenni scoprono di avere tanto in comune e stare insieme diventa una piacevole esigenza ma anche purtroppo una lotta contro i meschini pregiudizi e le stupide chiacchiere di paese e, anche più dolorosa, una lotta contro gli obblighi di famiglia. Il figlio di Pettigrew, noto banchiere di Londra, vorrebbe mettere il padre in un ospizio e avere subito la sua parte di eredità; il nipote di Ali, fondamentalista e insensibile, si aspetta che la zia gli lasci il negozio e vada a vivere a Nord dalla famiglia di suo marito.

“Una passione tranquilla” di Helen Simonson (Piemme, 2011) è una commedia romantica intelligente sulle buone maniere e sull’amore possibile a ogni età in un mondo che insegue l’ascesa sociale, i soldi, la vanità. Con una prosa densa, molti dialoghi ironici, alcuni eventi comici, questo primo romanzo di Helen Simonson affascina il lettore e lo trasporta nelle tradizioni dell’ alta borghesia inglese. Finale ad effetto con il maggiore Pettigrew che tra

“scegliere se piegarsi sobriamente alle tradizioni o combattere un’ultima, decisiva battaglia”

sceglie in nome dell’amore.