Una piccola libreria a Parigi
- Autore: Nina George
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2014
Quando nel titolo di un libro compaiono le parole libri, librerie, non posso che leggerlo. "Una piccola libreria a Parigi" (Sperling & Kupfer, 2014) di Nina George, giovane scrittrice tedesca, già vendutissimo in Germania, è un romanzo sui libri, sull’amore, sulla morte, sul rimpianto, sulla memoria, sull’amicizia, sulla capacità di rinascere. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per un libro costruito a tavolino che rischia di deludere per un gusto troppo romantico, per una vicenda che cade nella retorica, e un po’ è così nella prima parte del libro, che invece, verso la metà, decolla e diventa decisamente un romanzo avvincente.
Jean Perdu è il protagonista assoluto della storia: un libraio cinquantenne, strambo, infatti ha fondato una libreria che si trova in una barca ancorata sulla Senna, al centro di Parigi, la Lulu, vive suggerendo titoli di libri che curino le anime degli acquirenti. La sua insolita fornitissima libreria si chiama infatti “Farmacia letteraria”.
Cosa ha spinto Jean Perdu su quella barca, lontano da tutti e da tutto, tranne che dagli amati libri? Ventuno anni prima la donna amata, Manon, una giovane provenzale sposata ma innamoratissima del librario, con cui aveva trascorso anni di incanto, era sparita improvvisamente lasciando una lettera che Jean Perdu non aveva voluto aprire per non vivere l’esperienza dell’abbandono. Da qui parte la lunga storia che porterà Jean, in compagnia di un giovane autore di best seller in crisi di ispirazione, ad abbandonare Parigi e a navigare lungo i canali che lo condurranno nel sud della Francia, fino alla terra dove, ahimè, è tornata Manon.
Per non rivelare la trama appassionante che il romanzo va raccontando, basta dire che gli amanti dei libri troveranno spunti e citazioni che non potranno che intrigarli; gli appassionati della natura, del vino, delle colture e dei campi di lavanda ameranno le descrizioni della campagna provenzale di cui le pagine del libro abbondano; infine amore e morte, passione e tormento, sesso e amicizia, ricordo e scoperte, vita gettata alle spalle e nuove prospettive esistenziali conferiscono alla narrazione momenti di grande emozione, di profonda identificazione, di analisi della psiche così diversa fra uomini e donne, che si cercano e spesso si perdono perché incapaci di trovarsi davvero.
Jean Perdu, Catherine, Manon, Luc e Max Jordan sono personaggi ben costruiti, mentre il ritmo della narrazione è intervallato da lunghe lettere e pagine di diario di un tempo lontano, ormai trascorso, ma che danno al racconto quel tono di leggera nostalgia che è la cifra migliore di questo romanzo.
Una piccola libreria a Parigi
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