Una piccola questione di cuore di Alessandro Robecchi

Per chi già conosce i libri di Alessandro Robecchi, presentare i suoi personaggi fissi, divenuti noti anche al grande pubblico dopo la serie televisiva, sembra superfluo. Eppure lo scrittore riesce, man mano che pubblica i suoi romanzi, a dare sempre un taglio diverso alle sue trame, arricchendole di sfumature psicologiche, di dettagli della Milano che sa descrivere nei suoi più nascosti meandri, nelle sue strade e autostrade che portano altrove, fuori dal centro della metropoli dove, nei nuovi quartieri si svolge la “bella vita” di rampanti, soliti noti, mondani in ascesa, strozzini, mafiosi, donne bionde, ricche, intraprendenti.

In questo nuovo libro dal titolo Una piccola questione di cuore (Sellerio, 2022), insieme a Carlo Monterossi, la sua profumata quasi fidanzata Bianca, la governante moldava Katrina che cucina piatti da sballo, Flora, la conduttrice del programma ideato da Monterossi che però lo ha ripudiato malgrado i tanti soldi che gli continua a procurare, i due investigatori privati con cui si è messo in società, Oscar Falcone e la Cirrielli, ex sbirra, compare una misteriosa rumena, Ana Petrescu, coraggiosa imprenditrice dai molteplici interessi economici, bellissima quarantenne che però sembra volatilizzata. A cercarla affannosamente è un giovanissimo Stefano, quasi ingegnere, ricco figlio di papà, poco più che ventenne, perdutamente innamorato di Ana, che crede sia in pericolo. Gli investigatori devono assolutamente ritrovarla: loro due si amano follemente e il ragazzo soffre perché crede che la sua bella sia capitata in un giro di malavita molto pericoloso.

Mentre i tre si mettono all’opera, un delitto insolito fa rumore nella Milano dei Vip: è stato trovato ucciso da un unico colpo di pistola, mentre dormiva in uno squallido appartamento di periferia, Federico Bastiani, giovane manager in ascesa, ambiziosissimo, inserito nella Milano che conta, tra prime alla Scala, un concerto di Lady Gaga, gala di beneficenza, belle macchine, belle donne, meeting di economia e finanza, un’intervista su “Forbes”, “vestito come i manager dei film americani”. Bastiani aveva anche una ragazza, una top model danese, disperata per la perdita del fidanzato che aveva promesso di sposarla regalandole un gioiello prezioso e raro, appartenuto a una regina di Francia. Si consolerà presto, scritturata dalla tv spazzatura che esiste per far piangere, il programma “Crazy Love”, la creatura ripudiata da Monterossi. I carabinieri indagano sul delitto, ma si affacciano nell’indagine informale anche Carella e Ghezzi, i poliziotti amici/nemici che nei precedenti romanzi di Robecchi si erano sempre trovati sulla strada di Carlo Monterossi...

Il libro finisce per essere una storia d’amore, leggere per credere. Romeo e Giulietta, una storia d’amore finita male, è la filigrana intorno a cui gioca Robecchi nella sua complicata, ma piacevolissima vicenda ambientata ai nostri giorni, anzi nei giorni a venire.

Per i lettori che non conoscono Milano, i libri di Robecchi sono più di una mappa: restituiscono i contorni di una metropoli difficile, piena di fascino e di ricchezza, ma anche di sacche di una difficile quotidianità. A Milano sembrano vivere benissimo in pochi, in modo disagiato e precario moltissimi altri.