Una principessa per due re
- Autore: Philippa Gregory
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2013
“Mia carissima figlia Elisabetta, il mio cuore e le mie preghiere sono con te, ma ora, proprio in questo momento della tua vita, devi comportarti da regina, recitare la parte per la quale sei nata. Il nuovo re, Enrico Tudor, ti ordina di venire da me nel palazzo di Westminster a Londra e di portare con te le tue sorelle e i cugini. Bada: lui non ha rinnegato il suo fidanzamento con te”.
Castello di Sheriff Hutton. Yorkshire, autunno 1485. Elisabetta di York (1466-1503) aveva ricevuto una lettera da parte di sua madre Elisabetta Woodville. Enrico VII d’Inghilterra (1457-1509) che faceva parte della dinastia dei Lancaster Tudor, aveva sconfitto Riccardo III, ultimo sovrano della casata dei York. La battaglia di Bosworth Field (22 agosto 1485), dove Riccardo III aveva trovato la morte, aveva posto la parola fine alla sanguinosa Guerra delle Due Rose, la quale nel corso della seconda metà del XV Secolo aveva visto contrapporsi i due rami della famiglia dei Plantageneti. La guerra tra i cugini terminava così e adesso per gli sconfitti York il compito più importante era quello di far diventare Elisabetta moglie e regina d’Inghilterra. Ma la giovane era addolorata: il suo sogno d’amore si era spezzato con la morte sul campo di battaglia del suo amato Riccardo. “Sogno che stiamo passeggiando in giardino, pianificando il nostro futuro”. I due amanti avevano già deciso che il loro primo figlio maschio si sarebbe dovuto chiamare Arturo, “un figlio per l’Inghilterra”. Ora Elisabetta doveva abbandonare il suo appartamento silenzioso e buio, perché il suo destino si stava per compiere a Londra.
“Dovrai sorridere e mostrarti gioiosa come una sposa che arriva dal suo promesso sposo. Una principessa non rende partecipe del suo dolore tutto il mondo. Tu sei nata principessa e sei la discendente di una lunga stirpe di donne coraggiose. Alza il mento e sorridi, mia cara”.
Figlia dello scomparso Edoardo IV d’Inghilterra e della bella Elisabetta Woodville, Elisabetta era “leggiadra, snella, la pelle come un petalo di rosa”, splendidi capelli dorati e color bronzo insieme. Un tratto di penna del parlamento tudoriano aveva reso il nome alle cinque principesse di York mentre ormai non c’erano più notizie dei loro fratellini Edoardo ed Enrico, costretti dallo zio Riccardo III ad alloggiare nella Torre di Londra. La fine dei due piccoli York avrebbe alimentato, nel corso dei secoli, leggende e credenze di ogni tipo.
“Per Enrico, la cosa migliore al mondo sarebbe trovare i due corpi. Da quando era approdato in Inghilterra, avrà pregato di trovarli morti e sepolti, così che la sua pretesa al trono sarebbe stata salda, così che nessuno sarebbe mai risorto per impersonarli”.
Enrico era un giovane che aveva vissuto all’ombra della spada da quando era fuggito dall’Inghilterra a quattordici anni fino al giorno nel quale era tornato in patria per combattere per il suo diritto al trono. Trentenne esile, alto, asciutto, capelli castani e occhi nocciola, l’ultimo sovrano inglese a dover conquistare il trono con la spada, aveva trascorso quindici anni ai margini della piccola corte di Bretagna, in esilio e timoroso per la sua stessa vita. Enrico VII e la sua consorte, la regina Elisabetta, avrebbero generato Enrico VIII, il fondatore della Chiesa Anglicana, un re che avrebbe cambiato le sorti del suo popolo.
“Sarete la madre del successivo re d’Inghilterra, la rosa rossa e la rosa bianca, una rosa senza spine. Sarete la pace che pone termine alla guerra delle due rose. Sarete una creatrice di pace e Dio stesso dirà che siete benedetta”.
Philippa Gregory, scrittrice britannica nata in Kenya, con il romanzo storico Una principessa per due re (titolo originale del volume The White Princess, Sperling & Kupfer, 2013, traduzione di Marina Deppisch), termina il ciclo di volumi della serie de La Guerra delle due Rose. I precedenti libri erano stati La Regina della Rosa Bianca e La Regina della Rosa Rossa. Personaggi volitivi e affascinanti sono dipinti all’interno di un affresco storico ricostruito fin dei minimi dettagli. L’autrice narra con passione ciò che i libri di storia non hanno raccontato, offrendo “una comprensione di storie mai raccontate e di personaggi sconosciuti con affetto e rispetto”: questo è certo il segreto del suo successo.
“Nessuno è sicuro che con Enrico Tudor sia arrivata la pace a meno che sul trono ci sia anche tu. Lo considerano solo un fortunato pretendente. Gli hanno detto che vogliono che sia un re innestato nei Plantageneti, una robusta pianta rampicante”.
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