Una ragazza ad Auschwitz
- Autore: Heather Morris
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2020
“ … con il sangue che le sgocciola dal braccio, anche se non tanto quanto l’ultima volta. Cilka sussurra: “Sii delicato con mia sorella” prima di allontanarsi il più adagio possibile cossiché Magda riesca a raggiungerla … ”
Sabinov - Cecoslovacchia (1926). In una piccola città della Slovacchia orientale nasce Cecilia “Cilka” Klein. La sua è una felice famiglia ebrea; Cilka cresce gioiosa e spensierata, ma anche tanto coraggiosa e determinata.
Un giorno, quando Cilka ha quindici anni, la serenità viene loro sottratta all’improvviso e tutti i membri della famiglia vengono trasportati ad Auschwitz nei campi di concentramento. Cilka non vuole morire, preferisce sottostare alle richieste brutali dei tedeschi, che abusano costantemente del suo corpo. Solo così riesce a sopravvivere all’inferno, ma il prezzo è altissimo: perde la sua innocenza, la sua spensieratezza e i suoi sogni di ragazza.
Campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau (27 gennaio 1945). Cilka, ormai diciottenne, fissa incuriosita il soldato russo fermo davanti a lei. “Sei libera”, le dice lui sorridendo. Cilka in quei pochi istanti si domanda:
“È davvero possibile che esista la libertà?”
Purtroppo, la giovane, ancora non sa che chiunque abbia in qualsiasi modo collaborato con i tedeschi, ormai allo sbando e in ritirata, è considerato nemico dell’Unione Sovietica e viene punito. E sarà così anche per lei, che in pochi mesi si ritroverà sul treno diretto al gulag di Vorkuta in Siberia, dopo essere stata condannata a quindici anni di lavori forzati e a una nuova vita da incubo.
Dopo Il tatuatore di Auschwitz, la scrittrice neozelandese Heather Morris torna con questo nuovo romanzo (Una ragazza ad Auschwitz , Garzanti, 2020, traduzione: S. Beretta) per raccontare, con una scrittura semplice e scorrevole, ma a tratti addirittura banale e un po’ scontata, l’orrore dei campi di concentramento tedeschi e dei gulag sovietici. Una ragazza ad Auschwitz intreccia realtà e immaginazione, ma è il risultato di un’accurata ricerca e di una serie di testimonianze di diversi sopravvissuti.
Il personaggio centrale è quello della giovane Cilka, che riesce a sopravvivere anche a quel momento terribile e a quella vita senza speranza in compagnia di altre anime morte.
Questo romanzo di ambientazione storica restituisce al lettore una lezione di vita, perché tratta del “bene superiore”, quello che non ha prezzo, né tornaconto o interesse personale: quel bene guidato dall’empatia e dall’amore verso il prossimo. Ci si sente sopraffatti e quasi increduli davanti a un sentimento di questo tipo che, anche se nascosto, esiste, e va cercato sempre.
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