Una ragazza fuori moda di Louisa May Alcott

Un romanzo non molto noto di Louisa May Alcott è Una ragazza fuori moda (1869). Letto da me nell’edizione Malipiero (benemerita), oggi il libro è pubblicato nei classici De Agostini (2017, traduzione di R. Guarnieri).

Una ragazza fuori moda racconta la storia di una povera provinciale, Lucy, che viene ospitata da una ricca famiglia, i Mason, perché amica della figlia più grande, Beth. I Mason hanno altri due figli, Maud e Tom, che non sopporteranno l’arrivo della ragazza. Il contrasto tra le classi sociali, la provincialità da un lato e la ricca borghesia dall’altro, è troppo forte.
Lucy ha però dalla sua parte la sua generosità e la sua dolcezza e saranno queste le sue armi vincenti, tanto che la ragazza farà breccia nel cuore, all’inizio riottoso, di Tom.

Il romanzo, fresco e delicato, riprende la tematica tanto cara alla Alcott sulla necessità di una educazione autentica per le ragazze, che non le releghi a puro ornamento, ma fornisca loro gli strumenti adeguati e le ponga in grado di vivere una vita indipendente.

Sono però presenti anche alcuni motivi originali. Ad esempio, la Alcott sfiora (perché non poteva affrontarli direttamente, data l’epoca) i complicati rapporti tra i coniugi: i Mason sono molto lontani dall’idea di una coppia unita e dovranno affrontare molte difficoltà prima di ritrovarsi.

L’autrice riflette anche sul ruolo della generazione più anziana. La nonna Mason è trascurata dal figlio e dai nipoti e la sua unica confidente è la piccola Lucy, che saprà infonderle gioia e coraggio. Attraverso queste annotazioni, Louisa May Alcott fa capire ai suoi lettori quanto alla fine dell’Ottocento i tempi si stessero evolvendo.
Una ragazza fuori moda è una lettura gradevole e istruttiva.