Una ragazza grande
- Autore: Danielle Steel
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2013
I figli, la benedizione più grande: tanto affetto e sacrifici, per tenere in braccio quel frugoletto che sa d‘amore. Certo, i figli a volte possono deludere. Lo so, è terribile da dire, ma è ciò che accadrà a Victoria, la primogenita.
Sapete il perché di questo nome? È presto detto: la bimba assomiglia alla regina Victoria che, lungi da me criticare, non è ricordata nei libri di storia per la sua avvenenza.
Certo, farlo pesare a una creatura innocente è terribile, eppure andrà così.
Poi nasce Grace, una bimba bellissima. Infatti il nome tradisce la sua radiosità e finalmente una creatura innocente verrà amata dai genitori, sempre più a discapito dell’inadeguata Victoria.
Stranamente, Victoria non proverà odio per la sorellina, anzi, la tratterà come una figlia, amandola e difendendola.
Gli anni passano e Victoria affronterà la vita guadandola negli occhi: la scuola, i primi amori, il sesso che la spaventa e l’incuriosisce e poi, naturalmente, il rapporto distruttivo con i genitori, con il padre soprattutto.
Il loro attacco preferito? Il suo peso. Lei è formosa, d’accordo, ma quei chili sono impregnati della disapprovazione che nutrono nei confronti della loro figlia, non di grasso.
Il corpo di Victoria muta di continuo, perdendo e riacquistando chili a causa di quella sottile depressione malefica che aleggia in lei sin dal giorno della sua nascita.
In compenso il rapporto con Grace funziona a meraviglia. Inutile dire che la sorella minore è sempre più bella, raggiunge traguardi importanti ed è la luce degli occhi dei genitori.
Addirittura, un bel giorno, annuncia il matrimonio con un ragazzo ricco.
Inutile dire che la famiglia apprende con immensa gioia la notizia, vedere la figlia bella con un bel ragazzo benestante è il sogno di ogni genitore, soprattutto se si guarda l’apparenza e non la sostanza.
Se poi consideriamo che perdonano al futuro genero persino delle scappatelle, il quadro è completo.
Riuscirà Victoria a salvare la sorellina da un matrimonio infelice? E, soprattutto, riuscirà a credere di essere veramente una bella persona, dentro e fuori? Forse no, in compenso qualcuno ci crede per lei.
Danielle Steel scrive magnificamente, è risaputo. Sa narrare d’amore come poche altre persone, eppure quando si tratta di narrare le vite dei figli, come avviene in “Una ragazza grande” (Sperling & Kupfer, 2013, collana Pickwick, pp. 384, euro: 9,90, copertina a cura di Liliane Mangavelle), non so, la sua penna guida il suo cuore e le fa scrivere cose meravigliose, anche se dolorose.
Se poi osserviamo le prime pagine, vedremo immediatamente la dedica ai suoi adorati figli.
Un libro che farà male ma che farà anche molto bene, pagine dolorose e reali per arrivare alla fine della giornata e ritrovare quel sorriso che manca da tempo.
Un libro per sognare e, magari, per tornare a vivere.
Una ragazza grande
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