Una rosa lungo il fiume di Liala

Duilia Doni è felicemente sposata con un archeologo, un uomo che l’ama e che la rende felice ogni giorno. Sfortunatamente il marito viene dato per disperso nel corso di una spedizione, una delle tante della sua carriera.
Duilia è disperata, ognuno di noi reagisce alle disgrazie in maniera differente e lei non fa eccezione.
Come un fulmine a ciel sereno, nella vita di Duilia arriva l’ufficiale Renato Iori, un uomo capace di far perdere la testa a qualsiasi donna.
Le dolci parole che userà nei confronti di Duilia metteranno non poco in subbuglio il cuore della donna, in balia tra un vecchio amore disperso e un nuovo amore che sembrerebbe sul punto di nascere.

Finisce qui, dunque? Fuori il vecchio, dentro il nuovo? E vissero tutti felici e contenti?
In realtà la faccenda è un po’ più complicata, poiché due notizie giungeranno a turbare ulteriormente le giornate e il cuore di Duilia…

Liala riesce a destreggiarsi sapientemente tra dramma e amore, sa come spezzare un cuore ma sa anche come ricucire le ferite che ci vengono inflitte ogni giorno.
“Una rosa lungo il fiume” (Sonzogno, 1973, pp. 320) è un libro che ci parla con delicatezza, parole dolci ma anche dure per una storia che non può non emozionare.
Sentimenti d’altri tempi che sono tremendamente attuali, un intreccio di cuori che farà sognare ma anche tornare alla dura realtà, come sempre.
Fortunatamente ci torneremo con Liala che ci tende la mano per attutirci il colpo. E non sarà un brutto modo per riaprire gli occhi.