Una vita di giorni impossibili
- Autore: Tabitha Bird
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2020
Ci troviamo in Australia, per la precisione a Boonah, nel Queensland. Qui Tabitha Bird ci fa conoscere Willa Waters in tre età diverse e cruciali della sua esistenza.
Abbiamo Willa di 8 anni, meglio nota come Super Willa con gli Stivali, Willa a 34 anni, la Willa di Mezzo e Silver Willa ovvero la Willa di 93 anni. In un’alternanza tra le varie versioni di Willa, entriamo in contatto con la sua realtà, a partire dal contesto famigliare della Willa bambina, composto dalla sorellina Lottie, la madre e un padre molto violento. Super Willa con gli Stivali si destreggia tra le vicende famigliari grazie alla propria fantasia e capacità di raccontare storie a se stessa e a Lottie. Racconti che superano la realtà grazie a elementi magici, stivali di gomma del coraggio e ali che permettono di volare via.
Incontriamo anche Willa di Mezzo, ormai diventata adulta e madre sulle macerie emotive lasciate dalle esperienze vissute, una personalità scalfita dal proprio passato che fatica ad accettarsi e difficilmente lascia che la sua memoria acceda ai ricordi, per farlo ha cancellato anche la propria creatività, un tempo ancora di salvezza. Silver Willa è invece una brillante ed eccentrica Signora che ancora passeggia con i propri stivali, che oppone resistenza al ricovero alla “casa dalle coperte di plastica”, dicesi anche casa di riposo. Il suo taccuino la supporta nei costanti vuoti di memoria per ricordare le missioni da compiere, come ad esempio la spedizione di misteriosi pacchi da inviare alle due Willa del passato. Su questo scenario apparentemente fatto di spazi temporali opposti e impossibili da far incrociare, grazie a un barattolo contenente l’oceano da seminare rigorosamente in giardino, ricevuto tramite un pacco postale da Super Willa con gli Stivali, le tre Willa si incontreranno grazie al varco temporale creato dal contenuto insolito del barattolo, si accetteranno e compiranno imprese epiche fondate sulla fiducia reciproca e in grado di cambiare i giusti tasselli e sconfiggere un passato che porterebbe a un futuro tragico per le Willa.
Una vita di giorni impossibili (Biplane edizioni, 2020, traduzione di S. Campolongo e A. Patriarca) ci conduce con delicatezza, poesia e con quel pizzico di magia che noi adulti spesso dimentichiamo in una dimensione che appartiene un po’ a ognuno di noi. Tutti noi abbiamo ferite e cicatrici che si sono formate durante l’infanzia. Tutti noi abbiamo il nostro alter ego bambino che a volte prende il sopravvento che spesso la regia della nostra età adulta mette a tacere, quando invece necessiterebbe di essere abbracciato e sedato con autocomprensione e accettazione.
L’autrice porta a galla temi quali violenza sui bambini senza quasi usare dei riferimenti espliciti, lascia che il lettore ci arrivi con calma attraverso le parole delle Willa. I capitoli si sviluppano tramite il loro punto di vista secondo le diverse età, ed è così che ci è possibile conoscerle nelle singole caratteristiche di epoche di vita differenti, come se in effetti si trattasse di 3 personaggi distinti. Il profilo delle Willa viene espresso tramite le loro stesse parole e sembra quasi di poterle toccare e vedere materializzarsi.
In un solo romanzo è possibile emozionarsi provando sensazioni contrastanti, sono pagine che definirei come le quattro stagioni dell’anima, lacrime, risate, rabbia, paura… Nel tempo della lettura ci è permesso di tornare bambini, di credere e di sperare. Un romanzo che ci insegna ad avere speranza e che l’acqua del mare ha grandi poteri.
Una vita di giorni impossibili. Seminare l'oceano in giardino
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Un libro perfetto per...
Per chi non dimentica il passato, per chi ha ancora un dolore da superare e chi sta facendo un percorso di cambiamento verso la libertà di essere felice.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Una vita di giorni impossibili
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