Uno specchio lontano di Barbara W. Tuchman

Barbara Tuchman è una storiografa che si è basata sullo studio dei casi per descrivere un’epoca e riuscendoci egregiamente. Negli anni Ottanta ero abbonata al Club degli Editori e uno dei libri che lessi nel 1982 questo Uno specchio lontano della Tuchman.

La studiosa prende in esame la vita di un nobile, Evremond, per delineare la storia di un’epoca, il Trecento. La novità è che viene preso in considerazione un personaggio non famoso che però è rappresentativo di un ceto privilegiato e quindi con una voce propria.
La vita di Evremond viene seguita dalla nascita fino alla morte. Tramite le sue esperienze sono messi in rilievo i costumi medievali. Particolarmente sentito è il rapporto di Evremond con gli usi di corte. Un nobiluomo doveva saper tirare di scherma e scrivere poesie d’amore, saper governare e leggere il latino, usi apparentemente contraddittori.
Interessante è la descrizione dei due matrimoni del personaggio: il primo ventenne con una coetanea, l’altro in età matura con una sedicenne. Entrambi con donne di rango.
La Tuchman mette in rilievo il fatto che la mortalità femminile era elevatissima. Evremond avrà molti figli, ma pochi raggiungeranno l’età adulta e quindi porteranno avanti il casato.
Un saggio ottimo anche se difficile, perfetto per studenti di Storia.