Uomini soli. Pio La Torre e Carlo Alberto dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
- Autore: Attilio Bolzoni
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2012
Pio La Torre, Carlo Alberto dalla Chiesa, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino: quattro uomini delle istituzioni, persone per bene che hanno combattuto la mafia, servendo lo Stato fino a sacrificare la propria vita, quello stesso Stato che li ha traditi abbandonandoli a sé stessi.
Pio La Torre, segretario regionale del Partito comunista siciliano, cadde il 30 aprile 1982. Riteneva reato l’essere mafioso, mentre mai fino ad allora era stato rubricato tale dal codice penale, addirittura si negava l’esistenza stessa della mafia.
Carlo Alberto dalla Chiesa, generale dei carabinieri, inviso al potere e persino a una parte dei vertici dell’Arma, venne ucciso il 3 settembre 1982 insieme con la moglie Emanuela Setti Carraro.
Giovanni Falcone, magistrato dal talento investigativo fuori dal comune, saltò in aria in un agguato il 23 maggio 1992 con cinquecento chili di tritolo.
Paolo Borsellino, collega e compagno d’infanzia di Falcone, fu fatto a pezzi con un auto-bomba il 19 luglio 1992.
Tutti uccisi da Cosa Nostra nella splendida Palermo trasformata in mattatoio. Quattro eroi moderni il cui impegno ha rappresentato una svolta nella lotta alle cosche di questi ultimi trent’anni. Uomini a volte ritenuti pericolosi dagli stessi apparati istituzionali di appartenenza, lasciati soli da vivi, rivalutati – come spesso accade in Italia - da morti.
Attilio Bolzoni, inviato di Repubblica, autore di numerose pubblicazioni su Cosa Nostra, racconta le storie di questi protagonisti conosciuti e frequentati di persona per lavoro: un libro un po’ romanzo, un po’ saggio storico, un po’ inchiesta di taglio giornalistico. Storie di vite e di morti che si incrociano con altri nomi di sindacalisti, poliziotti, carabinieri, funzionari, magistrati, tutti annientati dalla ferocia mafiosa: Placido Rizzotto, Boris Giuliano, Emanuele Basile, Mario D’Aleo, Cesare Terranova, Rocco Chinnici, Antonio (Ninni) Cassarà, per non parlare dei loro angeli custodi: gli agenti delle scorte.
Le quatto figure sono tra loro accomunate dall’essersi trovati emarginati, accusati magari di agire per protagonismo, spesso ostacolati nel lavoro da chi avrebbe dovuto invece sostenerli. Tutti, ad un certo punto, hanno avvertito l’angoscia della solitudine nella lotta intrapresa, l’avversione da parte di alcuni colleghi, l’avvilente sensazione di non potersi fidare di nessuno, provando persino, in certi casi, un senso di colpa per aver indirettamente coinvolto in quella spietata guerra anche i propri familiari, costringendoli a una vita in libertà vigilata, fatta di scorte armate e forti limitazioni nell’affrontare la normale quotidianità. "Chi te lo fa fare?" è la domanda che Borsellino si sentiva porre da amici e collaboratori. Nessuno di loro però gettò la spugna, anche perché sapevano bene che la mafia non dimentica, non perdona, e che sarebbero andati presto incontro al loro destino.
La lettura di Uomini soli (Melampo, 2012) porta a riflessioni, a considerazioni sconfortanti su che cosa sia accaduto e cosa ancora, purtroppo, accada nel Paese. La testimonianza di Bolzoni rievoca la Palermo di vent’anni fa: insanguinata, devastata dalle bombe, una città di guerra simile a Beirut.
Credo che questo libro possa essere apprezzato da chiunque abbia un minimo di sensibilità civile, utile soprattutto ai ragazzi di oggi per conoscere alcuni lati oscuri del nostro recente passato.
Uomini soli. Pio La Torre e Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
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