V13. Cronaca giudiziaria
- Autore: Emmanuel Carrère
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2023
Emmanuel Carrère è ritenuto unanimemente tra i migliori scrittori europei. Ci ha abituato alle riflessioni sui suoi tentativi di trovare un senso nella religione cristiana narrati negli esordi con Il Regno (2014), a vite bugiarde che finiscono in tragedia con L’avversario (2000), a una storia vera dove però si ritrovano tracce della sua autobiografia in Limonov (2011), allo tsunami del 2004 vissuto in prima persona in Vite che non sono la mia (2009). Questi i titoli che maggiormente si sono sedimentati nella mente di chi scrive, non da ultimo la depressione dello scrittore narrata in Yoga (2020), tutti pubblicati in Italia da Adelphi.
Nel frattempo il culto per Carrère, anche nel nostro Paese, è divenuto simile alle passioni adolescenziali per un gruppo musicale. Chi scrive ha ricevuto ben dieci messaggi che lo avvertivano che lo scrittore era in televisione per parlare di questo suo attesissimo ultimo libro V13. Cronaca giudiziaria (Adelphi, 2023, trad. it Francesco Bergamasco).
V13 sta per venerdì 13 novembre 2015, il fatidico giorno degli attentati di Parigi. Sono le nove di sera quando si ode una forte esplosione nei pressi dello Stade de France, ma è solo l’inizio. La guerriglia si prolunga nei bistrot al centro di Parigi e trova il suo apice nella spietata carneficina del Bataclan dove si stava svolgendo un concerto di musica metal. Si tratta di eventi estremi di matrice islamica: kamikaze che si fanno esplodere o sparano sulla popolazione inerme con dei kalashnikov.
Il terribile bilancio finale è di centotrenta morti e trecentosessanta feriti.
Il dramma non accadde all’unisono, ma fu scandito da un lungo massacro che trovò il suo culmine nel massacro del Bataclan. La strage di Parigi arrivò in un momento di compattezza dei vari gruppi jihadisti, rappresentando il fondamentalismo islamico nella sua fase più organizzata. Ci vollero altri due anni prima che il terrore di altri attentati cominciasse a scemare.
Carrère viene cooptato da un giornale per seguire la cronaca diretta di una sorta di maxiprocesso agli jihadisti autori della strage, che iniziò nel settembre del 2021 e durò fino al mese di luglio del 2022.
Lo scrittore, dapprima titubante all’idea, accetta l’incarico. I suoi resoconti giudiziari, in Italia, sono stati pubblicati mese dopo mese dal quotidiano la Repubblica.
Per questo motivo molti lettori sono rimasti delusi perché per due terzi del libro ritroviamo i resoconti già usciti sulle pagine del quotidiano e solo un terzo del libro è inedito. Quindi V13 non è il libro migliore di Carrère semplicemente perché già letto, almeno per la maggior parte, dai lettori di la Repubblica, che sembrano coincidere, in gran parte, coi lettori forti in Italia (anche se, purtroppo, la lettura di un quotidiano cartaceo nazionale non porta più nuovi lettori di libri, purtroppo).
Emmanuel Carrère segue giorno dopo giorno tutto l’iter processuale. Manca solo otto giorni in tutto in tanti mesi, poiché si ammala di Covid, per fortuna in forma leggera; in ogni caso lo scrittore non dirà altro sul virus se non menzionando l’obbligo di stare a casa, come se l’orrore jihadista fosse molto più grave del virus. Carrère non fa fantapolitica istigando il sospetto che il terrorismo islamico potesse colpire Parigi proprio nel momento più difficile, con la pandemia da Covid-19 che si aggirava casa per casa. Va riconosciuto a suo merito che lo scrittore è un uomo pratico che non si perde in immagini irreali.
Lo spettacolo più agghiacciante narrato nel libro è quanto si svolge al Bataclan. Al concerto degli Eagles of Death Metal partecipavano soprattutto ragazzi che per assistervi avevano anche fatto un considerevole sforzo economico, perché l’entrata era costata ben 30,90 €, come ricordano alcuni testimoni.
Mentre gli spettatori guardano il gruppo che si esibisce sul palcoscenico, ecco che vedono arrivare questi ragazzi, apparentemente come loro, che però stringono tra le mani possenti kalashnikov. Per un secondo soltanto credono a una coreografia o una messa in scena, poi sentono il rumore fortissimo delle armi e si crea il panico.
I testimoni presenti al processo parlano espressamente di una sorta di “fine del mondo in una manciata di minuti”. I giovani cercano di andare verso l’uscita, ma vengono spinti per terra: a volte è un bene, perché i corpi che li ricoprono fanno loro da scudo, anche se sentono che si stanno bagnando e capiscono, dal colore rosso scuro, che si tratta di sangue.
Lo scrittore, in ogni caso, nei suoi resoconti non fa mai dello splatter fine a sé stesso, evita di raccontare il processo attraverso delle immagini truculente per dare maggiore forza espressiva ai suoi scritti.
In questa maniera di guardare agli eventi, Carrère è molto diverso da un altro scrittore francese famoso quanto lui o, forse, un poco di meno, perché non piace a una buona parte delle lettrici: Michel Houellebecq. Quest’ultimo sarebbe stato meno neutro nei confronti dei terroristi alla sbarra, avrebbe scritto in modo più efferato per convincerci che queste persone sono delle “belve”. Ma è solo un’ipotesi, anche perché lo scrittore di V13 non è certo un uomo che non conosce le miserie e il potenziale della cosiddetta "società dello spettacolo".
Si diventa famosi anche commettendo atrocità a tutto spiano. Diversi uomini orribili come Priebke, l’esecutore nazista, ricevevano lettere di ammirazione da uomini e donne, abbacinati dal cono di luce della popolarità. Ci sono criminali che stanno per ore e ore di televisione e riescono persino a confondere i telespettatori meno critici che poco o nulla sanno delle atrocità naziste, di cui Priebke è l’emblema, autentico depositario del male assoluto.
E nel caso del libro in questione, alcuni critici vicini al mondo cattolico hanno trovato di pessimo gusto che Carrère scrivesse di quelle vittime del Bataclan di cui oggi non rimane neppure un corpo su cui piangere, poiché sono diventati "coriandoli di carne umana".
È un’immagine che rende l’idea molto meglio di cento parole usate per restare nell’alveo del “politicamente corretto”. Non c’è nemmeno l’ombra del “trash” in questo libro, non c’è una riflessione cinica o qualunquista.
C’è, invece, uno scrittore che diventa amico di alcuni testimoni, anche di qualche avvocato e soprattutto dei giornalisti di cronaca che non hanno un nome altisonante come il suo, ma appaiono commossi all’idea di essere trattati da lui con tanto riguardo. Con molte persone tra quelle citate Carrère ammette di essere rimasto in contatto.
Sono stati mesi pesantissimi, ma anche di piccole gentilezze, di sbadigli tenuti a freno, di giorni in cui non si ha voglia di contabilizzare il numero dei feriti, soprattutto di coloro che sono stati feriti nell’anima e nel corpo.
Si parla dei ragazzi sopravvissuti al Bataclan che dormono solamente con l’aiuto di sedativi molto forti. Parecchi di loro sono molto depressi, non riescono più a studiare, a lavorare, a fare l’amore, perché la paura ha preso il sopravvento e vengono trattati come soldati tornati dalla Siria, sofferenti di stress post-traumatico.
L’autore, verso la fine del libro, parla del terrorista Salah Abdeslam, che doveva morire da martire col tritolo addosso, ma all’ultimo ha rifiutato di immolarsi al sacrificio, chissà perché.
A questo proposito, Carrère scrive:
Ci siamo chiesti fino alla nausea, io come gli altri, cosa abbia provato Salah Abdeslam. La sua cintura esplosiva ha fatto cilecca? O lui ha avuto paura? O ha avuto un rigurgito di umanità? Le sue scuse sono sincere? Ma che importanza ha la sua sincerità? Che interesse ha cosa provava Salah Abdeslam? Misero mistero: un vuoto abissale avvolto da menzogne, su cui, a posteriori, siamo un po’ sgomenti di esserci interrogati con tanta attenzione.
Anche Emmanuel Carrère come cronista di resoconti giudiziari, per scriverci un libro, poi, ha sperimentato su di sé la celebre “banalità del male” narrata da Hannah Arendt.
V13. Cronaca giudiziaria
Amazon.it: 19,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: V13. Cronaca giudiziaria
Lascia il tuo commento