Vapore
- Autore: Marco Lodoli
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2013
"Vapore" è un breve ed intenso romanzo che Marco Lodoli ha pubblicato nel 2013, ambientato in un luogo che conosco ma che non aveva mai offerto lo spunto per un libro: i Pratoni del Vivaro, presso Rocca di Papa, ai Castelli romani.
Solo un vero romano poteva descrivere con tanta accuratezza l’ambiente di questi boschi di castagno, bui e freddi, che circondano i laghi di Nemi e di Castel Gandolfo, proprio sotto Monte Cavo, l’Artemisio, dove sorge la villa isolata e oramai quasi in rovina protagonista vera della storia.
Maria Salviati, una insegnante in pensione ultrasettantenne, che lì ha vissuto con il marito ed il figlio, dopo averci trascorso i mesi estivi dell’infanzia, come accadeva alle famiglie della borghesia romana negli anni del dopoguerra, ci narra la vicenda in un lungo mese.
Il pretesto narrativo che Lodoli sceglie è insolito: un giovane ed elegante venditore di immobili si presenta in casa della signora, al quartiere Salario a Roma, convinto che la villa, in vendita da anni ma mai richiesta davvero, sia ormai matura per essere riproposta sul mercato. Lui, Gabriele, convince la proprietaria incerta a raggiungere la casa e a raccontarne la storia, perché solo ricostruendone le vicende sarà possibile trovare un adeguato acquirente: ogni casa, spiega il solerte venditore, ha il suo compratore ideale.
Maria e Gabriele si siedono su una panchina fuori della casa, e per infinite mattinate, tra una visita e l’altra di improbabili clienti, finalmente l’anziana signora riesce a raccontare ciò che è rimasto da decenni sepolto nel suo cuore, e che non ha mai avuto il coraggio di rivelare a nessuno.
La giovane donna che era stata, si era innamorata perdutamente di un mago, piccolo illusionista e giocoliere ingaggiato per una festa di bambini, dal nome d’arte che ne descrive la leggerezza e l’inconsistenza, Vapore. Contro ogni ragionevole contrarietà della famiglia, Maria unisce la sua vita a quella di Augusto, senza soldi né lavoro, senza prospettive, senza una sicurezza, forte solo della sua fantasia, leggerezza, simpatia.
La coppia va a vivere nella villa isolata nel bosco, dove nasce fortunosamente Pietro, l’unico figlio che trascorrerà un’infanzia serena in campagna, con la sola compagnia di un padre fantasioso e irregolare, mentre Maria, laureata, insegna scienza alla scuola media e porta avanti il difficile ménage familiare.
Ma col trascorrere del tempo cresce il dissidio tra il vaporoso mago spesso assente per lungo tempo ed un figlio irretito da un impegno politico che lo porta a frequentare gli ambienti della lotta armata, nel perenne scontro tra fascisti e compagni. Un episodio drammatico e a tutti sconosciuto conclude il racconto di Maria, proprio nel giorno in cui una giovane famiglia felice, una coppia con un unico figlio, decide di acquistare la casa e di stabilircisi.
Il contrasto fra razionalità e sogno, tra concretezza e fantasia, tra politica e astrazione utopica, tra bene e male, sono raccontati da Lodoli con garbo e leggerezza, con la bonomia di chi ha conosciuto la durezza e i contrasti che si vivono nel mondo della scuola, soprattutto in provincia, ma nello stesso tempo sa valutare con imparzialità le contrapposizioni ideologiche che hanno caratterizzato anni passati nel nostro paese, e che hanno procurato ferite spesso nascoste ma mai realmente risarcite.
Il bagno nel lago di Castel Gandolfo, il freddo gelido degli inverni, l’isolamento di un paesaggio bellissimo in estate ma buio e triste nei lunghi mesi invernali, ci vengono raccontati da Marco Lodoli insieme al dipanarsi di una storia dolorosa, di solitudine e di abbandono, di incomprensioni e di incapacità di fare pace con due modi opposti di concepire l’esistenza, metafora di una società che non ha ancora fatto bene i conti con la propria identità contraddittoria: città contro campagna, lavoro fisso contro precarietà, fantasia contro ragione, destra contro sinistra, gioco contro violenza.
Quando Augusto il mago “Vapore” viene chiamato ad esibirsi nella scuola del piccolo Pietro:
“I bambini erano felici nella meraviglia, per loro era dolce immaginare che il mondo può avere altre regole o nessuna regola, che non è tutto pesi da portare e compiti da subire, ma anche asini volanti e oggetti che vanno e vengono tra il visibile e l’invisibile.”
Ecco l’immagine con cui il professor Marco Lodoli ci racconta con la qualità della sua scrittura questa insanabile contraddizione.
E immaginiamo da quale parte si schieri!
Vapore
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