Vedere di Mattia Zadra

Kyle Simmons è un uomo qualunque, in una città qualsiasi, in un momento indefinito.
Kyle boy è il modo in cui lo chiamava Cath, la sua donna. Si erano conosciuti, innamorati, avevano iniziato la loro vita insieme giocando, sperimentando la felicità, quella fatta di attimi… ma poi è successo qualcosa.
Kyle, ora, conduce una vita ‘di merda’, direbbe lui. Anzi dice! senza troppi preamboli, e così anche del suo lavoro, la sua casa, insomma una vita svuotata, e come non potrebbe esserlo dopo aver conosciuto quella felicità con Cath? Mark, il suo amico più caro, è un po’ truffaldino, un po’ ubriacone, pazzerello, ma Kyle gli vuole un bene dell’anima. È con lui che si incontra spesso al bar, parlando di tutto e di niente, condividendo una vaga inquietudine.
Una vita incastrata tra orari ripetitivi, con situazioni lavorative monotone, a contatto con persone per le quali nutre indifferenza se non odio. Un unico spiraglio di luce: Cath con il suo bellissimo viso, anche se immobile in un letto d’ospedale, anche se assente da un anno, ma ancora viva.
Ma Kyle odia questa sua vita senza e sarà per questo che ad un certo punto tutto sembra, letteralmente, crollargli intorno. Forse. Ed ecco affacciarsi l’idea della follia che pian piano lo afferra… se non fosse per quella sua autoironia che riesce sempre a salvarlo. Ma, allora, perché sente quelle voci quando sa di essere solo? Perché crepe insidiose gli si stendono innanzi agli occhi sugli edifici che lo circondano? Perché questi cominciano a crollare? E quella strana donna dai capelli rossi che ogni tanto incrocia, chi è? E soprattutto, perché tutto questo avviene in una sorta di realtà onirica dove tanto spesso si ritrova a guardare la gente senza vederla?
Ecco: vedere, forse è proprio su questa necessità che dovrà focalizzare la sua attenzione.

Un’atmosfera di paranoica schizofrenia dove il giovane Kyle ad un certo punto dovrà fare i conti con la realtà della sua storia. Una storia dove quelle che sembravano circostanze di vita oggettive si riveleranno il tragico risvolto di tutt’altra condizione.
Una trama intrigante narrata in prima persona, che suscita la curiosità del lettore con capitoli brevi che si susseguono ad un ritmo sostenuto, fino ad un finale imprevedibile. Momenti lirici e claustrofobici, odio e amore, passato e presente si alternano tra felicità già perse e malinconici presentimenti. Un racconto dai toni talvolta trasgressivi, sicuramente ironici, ma che non disdegnano il sentimento perché, come si capirà alla fine, Kyle boy è uno che sa odiare tanto quanto sa amare.