Uscirà al cinema il 9 novembre 2012 il film diretto da Sergio Castellitto "Venuto al mondo", tratto dall’omonimo romanzo della moglie Margaret Mazzantini, che con questo film firma con Castellitto il quarto sodalizio artistico.
Una produzione italiana ad alto budget, con un cast di livello internazionale in cui spiccano Penelope Cruz ed Emile Hirsch (il protagonista di "Into the Wild").
Venuto al mondo: dal libro al film
Vincitore del Premio Campiello 2009, il romanzo "Venuto al mondo" (Mondadori) tesseva una trama assolutamente straziante, sempre in bilico tra epica e poeticità, non disdegnando le parti più crudeli e osando diversi paralleli, tra cui, quello più evidente, spiccava la forte ricerca di una maternità sullo sfondo di una Sarajevo coinvolta in una delle guerre più sanguinose del Novecento.
Il film "Venuto al mondo" tende a esaltare all’ennesima potenza questo parallelo, confluendo alla fine in una storia d’amore straziante, che cerca di tradurre in immagini le parole potenti della Mazzantini.
TRAILER DEL FILM "VENUTO AL MONDO"
Chi ha letto e amato il libro andrà sicuramente a vedere il film, così come tutti quegli amanti del cinema italiano che s’interesseranno per un film ad alto budget o che saranno attratti dal trailer. Vedremo se il pubblico sarà d’accordo con la critica (che non ha pienamente gradito il film durante le proiezioni al Festival di Toronto e al Festival di San Sebastian) o le due reazioni saranno totalmente differenti.
Per saperlo, aspettiamo le vostre reazioni!
Margaret Mazzantini parla del film "Venuto al mondo"
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Venuto al mondo: al cinema il romanzo di Margaret Mazzantini
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Film intenso e coinvolgente, in grado di rendere in modo soddisfacente personaggi e ambienti del libro; rispettato complessivamente il senso della storia narrata.
Ovviamente, anche se scontato, il libro regala momenti indimenticabili perchè ti tocca nel profondo, al di là dei commenti supponenti di intellettualoidi vari, che spesso esaltano autori e testi di grado indubbiamente inferiore ma...sicuramente politically correct.