Viaggio in paradiso
- Autore: Mark Twain
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Straniera
"Viaggio in paradiso" è un racconto fantastico che, in maniera ironica, proietta il lettore in una vita ultraterrena, quella vista con gli occhi di Captain Stormfield. Si tratta di un racconto pubblicato nel 1909 e ispirato dalla conoscenza del marinaio, Edgar (Ned) Wakeman, che Mark Twain aveva incontrato qualche decennio prima sul piroscafo America. Inserito nella collana dedicata ai “grandi della narrativa”, con la prefazione di Michele Serra, è stato pubblicato nel 2011 con l’edizione “La biblioteca di Repubblica” (traduzione di Maria Celletti Marzano).
Il racconto, il cui titolo originario è "Captain Stormfield’s Visit to Heaven", trasporta il lettore nella vita ultraterrena. Il racconto fu tenuto in forma di bozza a lungo e pubblicato solo nel 1909.
Lo scrittore in questo breve testo ribalta gli stereotipi sull’aldilà e in maniera visionaria e fantastica trasporta il lettore non in quel paradiso fatto di serenità, pace, con gerarchie e ruoli stereotipati, ma in un paradiso in cui si sovvertono le regole immaginate sulla Terra. Quello di Twain è un viaggio nel quale si vedono applicate le teorie liberali dell’autore:
Così liberali che nel paradiso di Mark Twain un sarto del Tennessee, tale Billings, che in vita fu un poeta misconosciuto e mai pubblicato, gode di un prestigio superiore ad Omero e Shakespeare, che davanti a lui, in segno di rispetto, camminano a ritroso per non dargli le spalle.
Nel Paradiso di Twain c’è, quindi, quell’ironia che non utilizza il modello dantesco e le sue gerarchie, quelle orientate dall’ordine determinato in Terra. Il mondo immaginario di Twain utilizza in maniera “più liberale” le gerarchie celesti ricomponendo i rapporti tra le persone. Nel mondo ultraterreno anche l’America, la nostra Terra, il nostro sistema solare, perdono di consistenza e diventano microscopici e inconsistenti di fronte all’infinito, anche questa è una bella lezione per l’imperialismo e l’umanità egocentrica. Ribalta anche il concetto di pace che ci porta a pensare al paradiso come luogo privo di sofferenze:
Qui ci sono sofferenze, e molte. Diverse, però, da quelle mortali, e non durano a lungo. In sé e per sé, la felicità non esiste. La avvertite, però, come uno stato d’animo che contrasta con gli stati d’animo spiacevoli…
Il concetto dell’uguaglianza è originale, con una gerarchia che è dominata, per dirla con Serra, da “Un’ironia allegra e definitiva contro la prosopopea dei potenti, le convenzioni sociali, le gerarchie consolidate, nel nome di quel radicalie il riducibile e forse ingenuo spirito democratico che è il nocciolo buono della cultura americana”.
È il viaggio in un paradiso democratico e liberale, scritto in maniera ironica, che trascina il lettore piacevolmente, lasciando importanti messaggi.
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