A fine luglio è prevista l’inaugurazione di quella che si preannuncia meta d’eccellenza per gli amanti della letteratura: Villa Shelley, la casa che ha accolto il poeta e la moglie Mary. Una galleria d’arte a cielo aperto.
Abbiamo preso una casa solitaria vicina al mare circondata dal morbido e sublime panorama della baia di Lerici.
Nel 1822 internet non esisteva e per conoscere meriti e pecche delle destinazioni turistiche bisognava affidarsi agli altri viaggiatori e alle loro lettere.
La raccomandazione, in questo caso, viene niente meno che da Percy Bysshe Shelley che, con la moglie Mary Godwin, risiede a San Terenzo di Lerici, nel cuore della Liguria. Villa Magni, la loro casa in quei mesi, cambia presto nome e in onore degli ospiti illustri diventa Villa Shelley.
Oggi, con il giardino e le colline retrostanti è un luogo carico di suggestioni ed entra di diritto nella grande famiglia dei parchi letterari italiani. L’inaugurazione ufficiale, annunciata in questi giorni, è prevista per il 25 luglio.
Nel frattempo, in vista delle vacanze, vale la pena inserirlo nel calendario delle mete da non perdere.
Scopriamo una panoramica del luogo.
La Villa di Shelley in Liguria tra cielo e mare
La casa si riconosce facilmente. Merito delle lapidi commemorative, certo: almeno tre, su cui spicca quella del poeta Ceccardo Roccatagliata Ceccardi.
Ma a identificarla sono soprattutto i cinque archi bianchi che originariamente davano accesso alla rimessa per le barche.
Il balcone di villa Shelley (oggi un boutique hotel) è lo stesso che nell’estate 1822 ospita i coniugi più noti della letteratura. Mary ha già scritto Frankenstein.
E Percy è già consacrato nell’immaginario collettivo come il poeta romantico per eccellenza. Sono giovani, controcorrente, innamorati. Il resto è storia nota.
A Lerici vivono giorni felici al riparo dal giudizio del mondo.
Poco importa se i residenti storcono il naso di fronte alle trasgressioni alle convenzioni sociali perpetrate dalla comunità di artisti e letterati che gravita attorno alla villa. Sono comunque mesi sereni. Fino alla tragica scomparsa in mare di lui in luglio che guadagna al luogo il nome di Golfo dei Poeti. Mary rimane fino a settembre, quando riparte diretta a Genova. Allora le finestre affacciavano direttamente sulla spiaggia e sul mare, in una sorta di isolamento.
Oggi di fronte alla villa c’è una strada. La geografia del luogo è cambiata, ma l’atmosfera resta intatta. Merito forse del giardino già trasformato in parco o della lunga serie di viaggiatori affascinati dal mito di Shelley. Poco oltre c’è l’ex hotel Miramare che nel 1933 ospita Virginia Woolf in pellegrinaggio letterario sulle tracce dei suoi celebri connazionali.
Il mondo, in fondo, aveva già riconosciuto a Lerici un ruolo nel panorama della letteratura internazionale.
La cava dei poeti e i versi di Shelley
Il nascente parco letterario si sviluppa tra il litorale e le colline della Rocchetta con i panorami mozzafiato: offre scorci di mare e due anelli immersi nel verde e facilmente percorribili. Ovunque la presenza della poesia è tangibile in un tentativo, riuscito, di conservare lo spirito e le atmosfere che hanno ispirato versi immortali.
Merito del lavoro di squadra che ha coinvolto l’architetto Elisa Tozzi, la storica Carla Sanguineti per i contenuti letterari e l’artista Marco Nereo Rotelli.
A lui si deve la creazione di sei grandi libri in marmo con incisi i versi di Shelley, per altrettante tappe ideali all’interno del parco.
Non è la prima volta per il maestro veneziano che affida alla pietra le parole dei grandi della letteratura internazionale: i precedenti più illustri sono rappresentati da La cava dei poeti a Carrara, installazione dedicata ai versi dei poeti contemporanei, e dall’opera di arte urbana Lib(e)ri per il mare con quattro volumi da 700 chilogrammi l’uno, dedicati, rispettivamente, a Grazia Deledda, Percy Bysshe Shelley ed Eugenio Montale.
Lerici e Mary Shelley
A San Terenzo resta la bellezza struggente del paesaggio descritta da Mary Shelley.
È lei nella corrispondenza diretta in patria a raccontare Lerici, affascinata: le sue lettere sono piene del rumore incessante del mare, della baia, delle isole, della solitudine del luogo e dei boschi.
Guardar il sole mentre tramonta su questo paesaggio, le stelle brillare e la luna sorgere era di una bellezza stravolgente.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Villa Shelley: apre il nuovo parco letterario a San Terenzo di Lerici
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