Dodici volumi, in edicola dal 29 ottobre 2021 al 22 settembre 2022, dedicati ai grandi della pittura svelati dalla psicologia. La collana "Tra genio e follia", curata da Vittorino Andreoli, è inaugurata dal saggio dedicato a Vincent Van Gogh.
Ciascun libro sarà acquistabile, con cadenza mensile, al prezzo di 14,90 euro, insieme a "La Repubblica" e a "MIND".
Se cerchiamo un’oasi di suprema serenità in cui far riposare cuore e mente e nutrirli di bellezza, passione, forza, luce, colore, possiamo attingere alla pittura di Vincent Van Gogh. L’artista ha toccato il cielo e l’abisso, attraversando tutti gli stati dell’essere. Mai come in lui, forse, la pittura si rivela strumento di conoscenza totale. Van Gogh è tormento ed estasi, dramma e suo superamento, diversità e fuga dalla società inquadrata, ma pure ritrovamento di sé e vicinanza intima e profonda con il tutto.
Due sono i colori che egli usa in prevalenza: il giallo oro, luce divina materializzata, e l’azzurro in tutte le sue gradazioni, per dire con il colore l’altezza del pensiero e nei toni cupi il dolore che deve essere sopportato, conosciuto, assimilato e quindi trasceso.
Vincent Van Gogh inaugura "Tra genio e follia"
Il genio esprime tutto ciò. Lo ritroviamo nel bellissimo volume appena uscito, Vincent Van Gogh (edizioni Gedi, su licenza di Out of Nowhere, 2021, pp. 183). È il primo di un’enciclopedia dedicata al tema "Tra genio e follia", curata dallo psichiatra Vittorino Andreoli, il quale nella sua lunga storia di studioso e medico ha aderito e supportato il movimento internazionale “Art Brut”, l’arte folle diretta espressione dell’istinto, fuori da ogni canone estetico prestabilito, inserita dai critici tra le correnti pittoriche più notevoli del Novecento.
Il rapporto tra follia e sensibilità artistica: da Lombroso a Jaspers
Lo scienziato dell’anima scrive un saggio introduttivo al volume molto dotto, ma di piacevolissima e scorrevole lettura. Compie un excursus storico su come la follia sia stata considerata e trattata nel corso del tempo. Riguardo a ciò, il pensiero e la pratica medica si dividono in due visioni opposte: quella di Lombroso, ormai superato, rigidamente positivista e in gran parte miope, anche razzista, e più tardi in quella del filosofo e psichiatra Karl Jaspers, diametralmente opposta, sposata in seguito in toto da Franco Basaglia. Quest’ultimo ha operato la rivoluzione in psichiatria, aprendo e abolendo i manicomi e la segregazione dei malati. È stato proprio Basaglia a presentare in Italia un lavoro relativo all’attività pittorica di un malato di mente nel 1962, durante un convegno a Bologna. La malattia mentale molto spesso ha come sbocco la creatività artistica. Esempio di ciò, afferma Andreoli, è Alda Merini, voce importante della poesia nel Novecento.
Su Lombroso Andreoli sintetizza:
"Considerava infatti il folle un “de-generato”, con il preciso significato di essere che non ha seguito tutte le tappe dell’evoluzione della specie umana fino all’Homo sapiens sapiens, ma è stato bloccato a una fase antecedente. Di conseguenza si parlava di un quasi-uomo.”
Tali considerazioni sul binomio genio-follia, effettivamente esistente, portavano alla
“convinzione che la follia è un’anomalia e la genialità il risultato di uno squilibrio. Una concezione che semmai cercava di togliere dal genio il sublime, e la sacralità”.
Di contro, Karl Jaspers, medico e filosofo, ha sostenuto che nell’arte del sofferente psichico esistono "resistenze alle spinte disgreganti" determinate dalla psicosi. La sua arte è il risultato del bisogno imprescindibile di ricreare il mondo come lo sente, anche in contrapposizione alla società. Jaspers si riferisce alla schizofrenia di Strindberg in letteratura e di Van Gogh in pittura. Andreoli spiega con chiarezza e passione:
"L’esito artistico è dunque un evento “compatibile” con la condizione folle. […] l’emergere della creatività diventa una difesa contro la dissociazione: proprio all’interno di questo meccanismo difensivo si può giungere all’arte.”
Vincent Van Gogh: il primo volume
Le citazioni di cui sopra sono necessarie per inquadrare il tema e comprendere Van Gogh, il suo immenso apporto non soltanto nel campo artistico ma pure psicologico, della religione e della morale.
Dopo l’inquadramento storico sul binomio arte-follia, segue una disanima sul pittore, sempre firmata dallo psichiatra. La sua vita invece è scandagliata da Antonio Rocca, storico dell’arte, e riassunta in una frase emblematica:
"Nascere come un fantasma, crescere come un artista".
È un cammino estremo, ma riguarda tutti. Siamo tutti estranei a noi stessi, fantasmi, finché non rinasciamo nella consapevolezza. L’arte ha questa funzione.
L’altra funzione è quella catartica, di purificazione. Di ciò si occupa lo psichiatra e psicoterapeuta Giorgio Bedoni con il saggio Con lo sguardo di Vincent: l’arte, una necessità interiore.
Il libro è una grande avventura estetica e dello spirito. I quadri stupendi suscitano stupore e trasalimento, la scoperta del dinamismo incessante insito nella natura, scoperta del mistero umano nei ritratti, nelle figure dolenti e povere come i mangiatori di patate, negli autoritratti in cui Vincent ci fissa e interroga, sicuramente ritrovando l’aggancio con il mondo in un legame più forte e pieno. I suoi cieli stellati dicono che siamo figli dell’universo. I suoi tratti forti, il colore denso, le pennellate convulse pongono in primo piano l’istinto ma non il disordine. Ammirando le sue opere sentiamo che esiste una legge ordinatrice. I suoi campi di grano sono la patria interiore.
Commuove sapere che, troppo avanti con i tempi e troppo ardito nella forma, l’artista non venne capito e non vendette mai un quadro. Oggi le sue opere sono quotate miliardi.
Il libro è rivolto a un pubblico di lettori che sanno contemplare e pongono la bellezza al vertice della conoscenza. "La bellezza salverà il mondo?" domanda Dostoevskij nel suo capolavoro L’idiota. Non mi è difficile accostare questo titolo a Van Gogh, angelo con un’apertura mentale nei mondi superiori, dove inizia la creazione divina. Apertura geniale che salva da ogni alienazione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tra genio e follia: in edicola la collana dedicata ai grandi della pittura svelati dalla psicologia
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