Vita dopo vita
- Autore: Kate Atkinson
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2014
Spesso, nella vita, si vorrebbe avere una seconda occasione, un’altra chance per cambiare il corso degli eventi. E’ quello che accade in alcuni episodi del romanzo “Vita dopo vita” (Nord, 2014) di Kate Atkinson alla protagonista: Ursula Todd, nel corso della sua vita che comincia all’inizio del secolo scorso, si ritrova a poter imboccare strade diverse.
Eccola quindi, appena nata, soffocata dal cordone ombelicale ma nel capitolo successivo la situazione si ribalta: il medico salva la neonata che poi cresce robusta e vigorosa accanto a due fratelli maggiori ed uno più piccolo. Quasi come per “i corsi e i ricorsi della storia” le vicende si susseguono in modo similare.
A cinque anni la piccola scivola dal davanzale per recuperare Regina Solange, una “caterinetta” simile ad una bambola e usata per cucire, con cui lei trascorreva momenti divertenti e piacevoli. Cadono le tenebre invece... ecco il miracolo della vita ancora si rinnova e Ursula sale sul tetto ma viene richiamata in casa dalla sorella poiché è pronta la cena. Così gli eventi cambiano nuovamente mentre il mondo attorno alla piccola è scosso da avvenimenti assai importanti: siamo nel 1914 e ha inizio la Prima Guerra Mondiale. Non a caso, quindi, alcuni capitoli del libro portano i titoli “Guerra, Armistizio, Pace” proprio per segnare il tempo, intrecciando le strane vicende della vita di una bambina con i forti dissidi di un’Europa in guerra.
Gli anni passano e Ursula cresce: termina il primo conflitto mondiale e lei è una sedicenne graziosa che pare destinata ad una vita serena ancor più perché protetta da un’amorevole famiglia. Eppure un giorno la sua bellezza in fiore subisce, da parte dell’amico Howie, in un corridoio della casa, un abuso inaspettato. Il ragazzo le usa violenza così come se nulla fosse. Ursula si riprende da quel gesto e quasi non è conscia di cosa le sia successo. Il suo corpo, però, è già quello di una donna e, per un destino piuttosto raro a succedere, la giovane rimane incinta ma non intuisce il suo stato di gravidanza. Qualcuno vicino alla sua famiglia la porta a capire cosa stia avvenendo dentro di lei ma le consiglia di rinunciare.
Solo il rischio di setticemia dopo l’aborto farà capire ad Ursula che il bambino non c’è più, che non è stato, come lei sognava, dato in adozione.
La vita continua ma non è più la stessa. La giovane va a vivere da sola, sia per studiare sia per metabolizzare quel lutto e quel dolore così intensi. Trascorre periodi di sbandamento emotivo fino a che, casualmente, incontra Dorek, colui che dovrebbe essere l’uomo della sua vita e nel giro di pochi mesi lo sposa. La gioia, però, ha breve durata. L’uomo si rivela assai violento: le scene di rabbia intensa si ripetono giorno dopo giorno e Ursula è portata a pensare che “se l’era voluta lei” perché, in fondo, quella era stata una scelta, non un obbligo. Poi, quando la misura si fa colma, Ursula viene colpita con estrema violenza dal marito, che celava , forse dentro di sé, il desiderio di annientare, attraverso lei, anche le proprie difficoltà psicologiche, economiche e lavorative.
E se le cose fossero andate diversamente? In un’altra vita nessuna violenza, solo un bacio da parte del giovane Howie. La protagonista si fa donna in maniera più serena ma da questo momento in poi tanti sono gli eventi che si dipanano. La loro complessità rende la narrazione interessante e attrae il lettore che si trova davanti a pagine con episodi coinvolgenti ma assai diversi tra loro che richiedono interesse e attenzione per essere davvero compresi. Ecco Ursula in Germania ma anche a Londra in due vite differenti. Le sono accanto uomini diversi che l’amano ognuno a proprio modo. Quel che unisce i fatti sono invece gli eventi riguardanti la Seconda Guerra Mondiale. In Germania ecco Ursula che giunge persino a far conoscenza di Eva Braun, amante del Führer ma che viene, anni dopo, travolta dagli eventi e si toglie la vita insieme alla sua piccola Frieda, assai malata, alla cui morte lei non avrebbe potuto sopravvivere. Ecco Ursula, negli stessi anni, in una Londra distrutta dai bombardamenti e in cui la vita di tutti è stravolta dalla guerra. C’è chi reagisce, chi soccombe, chi ama ma solo con quella disperazione tipica di chi non sa se ci sarà un domani.
Infine ci appare Ursula, ormai in pensione, in quel periodo in cui i cannoni giordani avevano aperto il fuoco su Tel Aviv. La pensione: un traguardo ma anche un insieme di giorni liberi come tante domeniche da riempire non si sa come. A dare una svolta agli accadimenti giunge un pulsante dolore alla testa. Eppure è tutto a posto: la pressione, gli esami clinici ma, un giorno, in un parco di Londra, cala il buio sui suoi occhi e... riecco la neve bianca, pronta ad accogliere una nuova vita come i candidi fiocchi scesi durante il giorno della sua nascita. Una vita dopo l’altra, un susseguirsi di “se”, fino a giungere a:
"Se Hitler fosse stato ucciso prima di diventare cancelliere sarebbe scoppiato il conflitto fra Arabi e Israeliani? (...) Se Hitler non avesse avuto la possibilità di compiere l’Olocausto (...)”
Ecco quindi la scena in cui Ursula uccide il Führer, cambiando così il destino di milioni di persone.
Questo non è un libro qualsiasi. Già definito dal New York Times:
“Un romanzo eccezionale.”
“Vita dopo vita” è un caso letterario che ruota attorno a vicende straordinarie che hanno il fulcro sul concetto di “circolarità” presente anche in molte religioni e su quello di “amor fati” di cui Nietzsche parlava di continuo e che, come aveva spiegato a Ursula il dottor Kellet che l’aveva in cura, significa “accettare tutte le cose che ci capitano, buone o cattive che siano”.
Booktrailer
Vita dopo vita
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Dopo aver letto recensioni entusiastiche sul romanzo di Kate Atkinson "Vita dopo vita", la curiosità mi ha spinto ad avvicinarmi a trama e protagonista, forse con aspettative molto alte!
Protagonista è Ursula Todd, una bambina nata nel freddo inverno del 1910, agli albori di una delle epoche più buie della nostra storia, delle due guerre mondiali e di tutto quello, devastazione, morte, lutti, conseguente rinascita che le accompagna.
Ma questa bimba ha un destino strano, muore e dopo ogni morte rinasce, vive una nuova vita, come in una sorta di "auto-metempsicosi", ma trascina con sé ricordi o vaghe sensazioni delle vite precedenti.
Si ritroverà quindi o giovane madre, abusata da sedicenne, o signora sposata a un maestro di scuola, all’apparenza mite, ma violento e alla fine uxoricida, o intima amica di Eva Braun e diretta testimone dell’ascesa di Hitler, con innumerevoli e infinite possibilità! Senza svelare troppo, la sua recondita consapevolezza di alcuni deja vu, la spingerà a voler in qualche modo "tutelare" le persone a lei più care, i suoi familiari.
A parte la indubbia originalità nello stendere la trama, che da vicino mi ricorda un vecchio film, con protagonista Bill Murray, "il giorno della marmotta", un susseguirsi infinito dello stesso giorno, fino al giusto epilogo, devo dire che qui qualcosa non mi ha pienamente convinto: forse il non esserci un finale, come un serpente che si mangia la coda, cioè un’infinita possibilità di vivere la vita per poterla aggiustare, un desiderio recondito di molti; o forse la lunghezza del libro che probabilmente avrebbe vinto la monotonia con una manciata di pagine in meno; o infine la sensazione di aver amato alcune parti ma averne odiate altre per tedio!
Indubbiamente un libro che non passa inosservato, cui il lettore in una maniera o in un’altra non rimane mai indifferente!
“La vita non è che un’ombra che cammina; un povero commediante che si pavoneggia e si agita, sulla scena del mondo.”