Vita quotidiana dei Bastardi di Pizzofalcone
- Autore: Maurizio de Giovanni
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2017
In quest’ultimo libro Maurizio de Giovanni parla, ancora una volta, dei Bastardi di Pizzofalcone. Ora che sono diventati protagonisti di una serie tv, l’autore decide di dar loro parola, per raccontarli brevemente. Il testo è corredato da una lunga serie di immagini, tratte proprio dal set.
Ma chi sono? Sono stati allontanati dal rispettivo gruppo di investigazione, e fatti confluire in un commissariato di Napoli, in odore di chiusura. Con lo stupore di tutti, il commissariato risolverà tutti i casi che verranno loro proposti, con competenza e cognizione di causa. I Bastardi rispondono al nome dell’ispettore Lojacono, di Alex, di Ottavia, del commissario Gigi, di Marco Aragona. Sono
“tutti rifiuti solidi urbani, dei commissariati della città, che invece di essere buttati nel cassonetto dell’organico sono stati riciclati in questo avamposto degli uomini perduti”.
Il libro si schiude con una breve prefazione dell’autore che afferma:
“Ora che un volto ce l’hanno, facciamoli parlare. Sentiamo che hanno da dire, impacciati e imbarazzati, in lotta con le solitudini e con gli errori, in preda al dubbio di trovarsi nel posto e nel momento sbagliati”.
Dopo di che apre la voce dell’ispettore Lojacono, un uomo tormentato, arrabbiato, ingiustamente accusato da un pentito di mafia, poi prosciolto, ma intanto l’onta che segna e cambia la vita rimane, per cui
“diventi un traditore. Ti condannano senza processo e senza appello”.
Ancora:
“Un uomo deve correre. Io ho sempre corso. Volevo diventare un poliziotto. Uno sbirro di quelli da strada (…) e di passare il tempo ad incrociare vecchie fotografie, per immaginare come potesse essersi trasformato il volto di un latitante”.
Infine
“Che ero stato sconfitto, senza nemmeno l’onore di un colpo di pistola, nella mia persona la guerra contro la mafia, contro la bestia dai mille tentacoli”.
Sullo sfondo la città di Napoli, la sua bellezza e i suoi mille problemi, che portano l’ispettore Lojacono ad affermare che
“Io non la odio questa città. Ma resta il simbolo della mia sconfitta, il ritratto della coltellata alla schiena che mi ha ferito mortalmente”.
E poi le voci degli altri componenti: di Alex, che fatica ad accettare e a far accettare la sua omosessualità, di Ottavia, con quel bambino problematico, di Pisanelli, con la sua ossessione per i vecchi suicidi, e di tanti altri ancora.
Un testo che dona sentimenti e sensazioni a protagonisti letterari, profondo ed intenso, dalle mille sfaccettature. Un caleidoscopio a più voci, tutte con un vissuto personale sempre difficile e tormentato. Una scrittura delicata e poetica. Le illustrazioni in bianco e nero accrescono, infine, il fascino di questo libro.
Vita quotidiana dei Bastardi di Pizzofalcone
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