Vite complicate di Danielle Steel

Il boutique hotel più famoso di Parigi? Il Louis XVI, naturalmente! In Vite complicate (Sperling & Kupfer, 2023, trad. di Berta Maria Pia Smiths-Jacob) di Danielle Steel facciamo conoscenza con questa meraviglia di albergo: decenni di vita alle spalle, migliaia di vite intrecciate al suo interno, tra quelle mura lussuose e confortevoli.
Il tempo però passa per tutti e questo famoso hotel è rimasto chiuso per quattro anni giusto il tempo di svecchiarsi un po’. Inutile dire che il giorno della nuova riapertura decine di persone verranno a vedere questo vecchio amico. E anche molte facce nuove, anime curiose di provare un’esperienza che molti hanno definito leggendaria.

Olivier è il manager dell’hotel, un manager che compensa la mancanza d’esperienza con la determinazione e il duro lavoro. Fortunatamente al suo fianco ci sarà Yvonne, una donna che ne ha viste davvero tante e che potrebbe essere il jolly che Olivier cercava per riuscire a ridare sfarzo al Louis XVI. Perché la vita può mutare in un istante, lo sappiamo noi e lo sanno (o comunque l’impareranno) i protagonisti di questa storia. Anzi, storie. Scandali, sesso e morti improvvise (accidentali?)
Un menu ricco, dolce e amaro che piacerà a tutti, a meno che non tocchi proprio loro il boccone più amaro…

Con Vite complicate, Danielle Steel ci dona uno scenario tutto sommato “limitato” che però sarà attraversato e vissuto da decine di anime, nel corso degli anni. E durante queste concitate pagine.
E quelle presenti nel giorno della riapertura saranno anche poche ma comunque le loro vite subiranno qualche bello scossone. Persone e non personaggi, perché la penna di Danielle da sempre riesce a tratteggiare caratteri e scenari che si paleseranno senza alcuno forzo dinanzi al nostro sguardo, incredulo e curioso al tempo stesso.

Una storia come ci si aspetta da questa grande autrice, pagine dedicate a chiunque voglia leggere qualcosa di bello ed emozionante, quindi non vedo buoni motivi per tirarsi indietro.
Io la mia l’ho detta, come sempre l’ultima parola spetta a voi. E sento che seguirete il mio consiglio.