Viviane Élisabeth Fauville di Julia Deck

"Viviane Élisabeth Fauville" (Adelphi, 2014) è uno splendido romanzo thriller che, fortunatamente per me - perché è davvero bellissimo -, qualche giorno fa, mi è stato più che opportunamente indicato, attirando la mia attenzione fin dalle prime occhiate ai risvolti di copertina e capitando così, senza possibilità di fuga, tra le mie mani.

L’entusiasmo nella lettura inizia fin da subito. Julia Deck, infatti, tenta la nostra curiosità lasciando la protagonista del libro in preda ad una parziale amnesia: Viviane non ricorda esattamente cosa le sia capitato nelle ultime ore, ma tutto lascia intuire che quei momenti svaniti nel nulla abbiano un grande peso nella vicenda e che siano di una certa gravità.
Il mistero di ciò che è accaduto alla donna viene svelato poche pagine più avanti: Viviane, sull’orlo di un tracollo emotivo a causa di un imminente divorzio e del suo improvviso ritrovarsi sola con la figlia di pochi mesi, da qualche tempo ha iniziato a frequentare uno psichiatra e, da poche ore, lo ha ucciso.
Da questo punto fermo in poi, la storia viene abilmente condotta dall’autrice.

La scrittrice non cessa di stupirci con colpi di scena a ripetizione, sapientemente posti dietro ad ogni angolo che svoltiamo, cui arriviamo seguendo i frammentari e confusi indizi che la protagonista del libro semina tra le righe dei vari capitoli.
Viviane, infatti, inizia ossessivamente ad investigare sulle persone più vicine alla sua vittima: la moglie dello psichiatra, la sua amante e un altro paziente che il dottore aveva in cura.
La donna ha bisogno di capire, a quanto ci pare di credere e a quanto pure a lei pare di credere, se possa essere stata vista da qualcuno mentre compiva l’efferato omicidio, ingaggiando così una vera e propria competizione con le forze investigative per evitare che riescano ad arrivare alla soluzione del delitto e che la incastrino, privandola così anche di quel bene unico che le resta: la figlia piccolissima che, per tutta la durata del racconto, non smette mai di stringersi al petto.

Questa ricerca affannosa di Viviane la porta, trascinando anche noi che leggiamo, fuori da ogni ragionevolezza: presto iniziamo ad intuire che esistono verità differenti da quelle che le era e che ci era parso di conoscere.
Tale caccia ininterrotta, che è anche una caccia alla scoperta di Viviane e della sua personalità, ci conduce all’interno di un percorso dedalico che affrontiamo in un crescendo di follia e tensione, cui fa da ottimo sfondo una Parigi confusa, filtrata attraverso le elucubrazioni di una mente instabile che si denuda davanti ai nostri occhi di lettori inconsapevoli e che, per arrivare a dare una risposta definitiva a tutti i perché della storia, chiudendo così, una volta per tutte, il cerchio, passa inesorabilmente per lo smantellamento psicologico della sua protagonista.

Una scrittura essenziale e dal ritmo veloce, una trama ben strutturata che non presenta nessun segno di debolezza e degli ottimi personaggi, ben modellati e fortemente presenti sulla scena, fanno di questo romanzo un noir davvero pregevole che, da lettrice esigente, consiglio senza alcun dubbio a chiunque sia amante del genere ed abbia voglia di provare a cimentarsi con un vero rompicapo mentale.