Walden. Vita nel bosco
- Autore: Henry David Thoreau
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
Fra il luglio del 1845 e il settembre del 1847 Henry David Thoreau andò a vivere da solo nelle campagne del Massachusetts, in una capanna sulle rive del lago Walden.
“Walden. Vita nei boschi” è il resoconto di quei due anni di vita solitaria, un diario dove l’autore maestro del rinascimento americano descrive la quotidianità, l’essenza delle sue giornate costituite soprattutto da silenzi ed osservazione di paesaggi reali e immaginari, ma nel quale prende anche in esame i temi più scottanti dell’economia, della politica e dell’ideale democratico dell’epoca.
Attraverso la descrizione della semplicità della vita fra i boschi Thoreau si fa promotore di quel movimento ambientalista ed ecologista che è arrivato fino ai giorni nostri, ispirando figure altrettanto mitiche come Gandhi e le controculture contemporanee. Una fuga nei boschi che coincide con la ricerca interiore del proprio posto nel mondo, non solo fisico, ma come luogo di concentrazione privato troppo spesso invaso dal rumore della modernità.
Un’opera, il “Walden”, che seppure scritta nel passato parla direttamente al lettore del presente invitandolo a quella disobbedienza civile che non è affatto sinonimo di violenza, ma riflessione e azione rispettosa dell’essere umano e delle sue differenze e potenzialità. Semplicemente stupendo.
“Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere con profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.”
Walden
Amazon.it: 10,45 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Walden. Vita nel bosco
Lascia il tuo commento
Il Walden di Thoreau convince poco sia se viene considerato un saggio sia se viene inteso come un diario. Le argomentazioni sono deboli e a poco serve rendicontare spese e inserire numeri e calcoli per dimostrare che il lavoro di quaranta giorni è sufficiente per sopravvivere per un anno, se si decide di costruirsi una capanna nel bosco e di utilizzarla come propria dimora.
Anche nel caso in cui lo si consideri un diario, chiave di lettura sicuramente più apporpriata per questo testo, è comunque difficile comprendere come l’autore, considerato un antesignano dei movimenti ambientalisti e di liberazione, riesca a tessere gli elogi della caccia e della castità.
Rimane apprezzabile il lirismo che emerge nelle descrizioni dei paesaggi e della vita a contatto con la natura e lo sforzo di fornire le coordinate fondamentali di un percorso di liberazione che, attraverso il libro della natura, consenta all’uomo di guardarsi dentro e di comprendere le storture di un Capitalismo e di un’industrializzazione che, al momento della stesura del testo, erano solo ai loro albori.