Di Benjamin Robert Haydon - The Yorck Project (2002) 10.000 Meisterwerke der Malerei (DVD-ROM), distributed by DIRECTMEDIA Publishing GmbH. English title source Gill, Stephen. William Wordsworth: A Life. Oxford: Clarendon, 1989. Plate 10., Pubblico dominio
Scrisse la sua prima poesia a quattordici anni per un compito scolastico sulle vacanze estive, l’anno successivo fu pubblicato su rivista con un’altra poesia dedicata al bicentenario della sua scuola. Stiamo parlando di William Wordsworth, il massimo poeta inglese, considerato insieme a Samuel Taylor Coleridge tra i fondatori del Romanticismo.
La poetica di Wordsworth si distingue per la rappresentazione sensibile, emotiva, dei paesaggi naturali nei quali l’interiorità dell’io lirico si fonde con l’esteriorità del paesaggio. Una poesia che nasce da dentro, da un meditato scavo interiore, eppure ci restituisce la luce e la prospettiva di un luogo all’aria aperta, come se spalancasse una finestra sul mondo esterno. La poesia di Wordsworth ricorda un quadro di William Turner - pittore geniale, artista romantico, che non a caso fu suo contemporaneo - ed entrambi, in fondo, agiscono nello stesso modo: le loro opere sono un’immersione nel sogno, la ricerca di un estremo punto di contatto con la profondità della mente. Gli acquarelli vorticosi di Turner, la luce bianca che filtra dai suoi quadri come un’inquietudine incandescente, riflette la visione poetica di William Wordsworth, la ricerca di “spot of time”, letteralmente “punto di tempo”, che altro non è che la strenua ricerca di un senso, un “coagulo di senso” in grado di mostrarsi all’uomo attraverso il contatto con la natura.
Nel suo poema più autobiografico, il capolavoro The Prelude (il titolo fu dato dai posteri, poiché in origine era il preludio a un altro poema rimasto incompiuto), Wordsworth tracciava proprio lo sviluppo di questo senso di sé, narrando la propria vita dall’infanzia ai trent’anni. Continuò a lavorare al testo di The Prelude, componendone più versioni, sino alla morte, avvenuta nel 1850. Nel testo del Preludio di William Wordsworth è racchiuso il senso del tempo e l’accumulo di esperienze che denota la vita, ogni vita, in un concentrato simultaneo di terrore, potenza e bellezza. Nel restituirci, attraverso la poesia, il senso del tempo che passa, Wordsworth ci mostra che la vita non è una narrazione lineare, ma un “progresso irragionevole” in cui il senso di perdita appare sempre, in qualche maniera, maggiore del guadagno.
Scopriamo la sua vita e le sue opere.
William Wordsworth: la vita
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William Wordsworth nacque il 7 aprile 1770 a Cockermouth, nel Cumberland, nell’area di Lake District. Era uno dei cinque figli del commerciante di tessuti John Wordsworth e di Ann Cookson, una donna discendente da un’antica famiglia nobiliare. William era il secondogenito dopo il maggiore, Richard. Dopo di lui nacquero Dorothy, la sorella adoratissima con il quale fu legatissimo sino alla fine della sua vita; John, che sarebbe entrato nella marina; e Christopher, il minore, che sarebbe divenuto un eminente teologo.
William Wordsworth iniziò a scrivere poesie da ragazzo, mentre frequentava il ginnasio presso la Hawkshead School, mostrando precoci doti poetiche. La sua prima pubblicazione fu una poesia, scritta nello stile di Pope, dedicata al bicentenario della sua scuola. Perse entrambi i genitori in giovane età, la madre Ann morì all’improvviso nel marzo del 1778, e fu allevato dai nonni che vivevano a Penrith. Quelli trascorsi accanto al fiume Derwent, prima della morte precoce della madre, furono gli anni dell’idillio infantile: lui e la sorella Dorothy erano inseparabili, loro compagna di giochi era anche un’altra bambina di nome Mary Hutchinson.
In seguito, quando anche il padre John morì a causa di una violenta febbre, i suoi tutori lo mandarono a studiare al St John College di Cambridge, finanziandogli gli studi, nella speranza che dopo intraprendesse la carriera ecclesiastica. Invece lui prese coscienza di un’altra vocazione, quella poetica. Nei versi di The Prelude, Wordsworth annota di non essere stato uno studente universitario particolarmente brillante, di aver sempre preferito la poesia e la letteratura e i libri d’avventura o di viaggio alle materie di studio.
Un anno prima di laurearsi, nel 1790, intraprese un lungo viaggio in Europa in compagnia dell’amico Robert Jones. Il contatto con la Francia - in fase rivoluzionaria - fu determinante per la formazione di Wordsworth: il giovane William fu colpito da quegli ideali democratici, dopo la laurea tornò in Francia, divenne membro dei girondini e si intrattenne a lungo sul suolo francese per imparare la lingua. A Parigi conobbe anche l’amore nella persona di Marie Anne Vallon, detta Annette, dalla quale ebbe una figlia, Caroline, nata fuori dal matrimonio. I problemi economici e il rifiuto dei suoi tutori di provvedere alle sue esigenze, lo costrinsero a fare ritorno in Inghilterra; ma non aveva dimenticato Annette, né i suoi doveri nei confronti della piccola Caroline. Nel 1793 sarebbe scoppiata la guerra tra Inghilterra e Francia, creando una scissione morale all’interno dell’anima del poeta.
Malinconia e desiderio di rivoluzione animarono le sue prime liriche, pubblicate nelle raccolte The Evening Walk e Descriptive Sketches edite da Johnson a Londra nel 1793. A quel punto, dal momento che la sua relazione con la francese Annette era divenuta di dominio pubblico, la carriera ecclesiastica era preclusa. William continuò a dedicarsi alla politica e la sua vocazione poetica fu ulteriormente alimentata dall’incontro con un altro giovane radicale con aspirazioni letterarie, di nome Samuel Taylor Coleridge.
William Wordsworth e l’amicizia con Samuel Taylor Coleridge
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In quel momento della sua vita, Wordsworth viveva nel Dorset con la sorella Dorothy, con la quale ebbe sempre un rapporto simbiotico, tanto da scrivere che lei era la sola che conoscesse il suo “vero io”. Grazie alla proficua amicizia con Coleridge, Wordsworth scrisse le poesie che sarebbero confluite nelle edizioni del 1798 e del 1800 delle Lyrical Ballads: poesie come “Tintern Abbey”, “Expostulation and Reply”, “The Tables Turned”, “Goody Blake and Harry Gill” e “Michael”.
Parallelamente all’attività poetica continuò a scrivere saggi di filosofia politica, nei quali ribadiva i suoi ideali democratici e libertari; la sua opera in prosa più importante, dal titolo Saggio sulla morale, non fu mai conclusa.
Nel 1798 Wordsworth, Coleridge e la sorella Dorothy erano molto affiatati, divennero inseparabili, tanto da andare a vivere insieme in una casa in campagna dove - per uno strano equivoco - vennero scambiati per delle spie russe e denunciati dagli abitanti del paese. Poi, per fortuna, tutto fu chiarito. L’anno successivo i tre partirono per un viaggio in Germania; ma al ritorno le cose cambiarono. Pare che tornarono separatamente dal viaggio - ognuno per contro proprio - perché tra loro si erano sviluppati alcuni contrasti.
Nel 1802 William Wordsworth sposò l’amica di infanzia Mary Hutchinson e, da quel momento, si dedicò esclusivamente alla sua produzione poetica componendo le sue opere più ispirate. Compose anche il suo manifesto di poetica, posto come introduzione alle Lyrical Ballads, che appare valido ancora oggi: secondo lui la poesia, dovrebbe essere scritta nel “vero linguaggio degli uomini”, non è altro che:
“Il traboccare spontaneo dei sentimenti: trae origine dall’emozione raccolta nella tranquillità”.
Le ultime grandi opere di furono dedicate alla sua terra natale, Lake District, che sempre l’aveva ispirato. Nel 1810 pubblicò A Guide through the District of the Lakes, in seguito la sua vena poetica si inaridì.
Nel 1834 morì l’amico Samuel Coleridge e William Wordsworth fu tutore di suo figlio Hartley, un poetucolo sprovveduto che purtroppo fu destinato a vivere all’ombra del successo del padre. Hartley morì nel 1849, l’anno prima di Wordsworth, e il poeta ormai anziano dispose che fosse sepolto nella sua tomba di famiglia, poiché Samuel Coleridge “lo avrebbe desiderato”.
Nel 1850 onorato e venerato dai suoi contemporanei come un grande saggio, eletto poeta laureato nel 1843, William Wordsworth morì.
Negli ultimi anni di vita aveva smesso di scrivere, si era limitato a rivedere e correggere le nuove edizioni delle sue opere. Il suo grande poema, La reclusa, sarebbe rimasto incompiuto: sopravviveva però la prefazione, The Prelude, terminato nel 1805 e mai pubblicato, che a insaputa di Wordsworth sarebbe diventata la sua opera più celebre.
William Wordsworth: le opere
Oltre al già citato The Prelude (1805, prima edizione 1888), tra le opere più celebri di Wordsworth c’è senz’altro la raccolta delle Lyrical Ballads (1798), scritte con Samuel T. Coleridge (autore del capolavoro La ballata del vecchio marinaio, Ndr), che segnarono l’inizio del Romanticismo inglese. La prefazione, a cura dello stesso William Wordsworth, sarebbe diventato un autentico manifesto di poetica: l’autore rivendicava che il poeta dovesse scrivere in un linguaggio facile e accessibile a tutti, in modo che la poesia conducesse a rivelare progressivamente al lettore la “vera essenza” delle cose.
Celeberrima la sua frase, divenuta ormai una regola per i poeti di ogni tempo:
All good poetry is the spontaneous overflow of powerful feelings
Tra le sue poesie più note ricordiamo sicuramente Daffodils, I narcisi, scritta nel 1804, che fu ispirata da una passeggiata compiuta in compagnia della sorella Dorothy nei pressi della loro casa di infanzia a Lake District. In questo “prato giallo di narcisi” si avverte tutta la forza poetica di Wordsworth, la visione esteriore che si riverbera nell’interiorità toccando corde vibranti dell’anima, e infine appare chiaro cosa intendesse dire il poeta con quell’affermazione “powerful feelings”, poiché la sua lirica, ancora oggi, si ripercuote sui lettori con l’intensità di un’onda.
I narcisi “che danzano nella brezza insieme alle onde del lago” sono un’immagine racchiusa nel cuore di ciascuno di noi, riflettono all’improvviso la nostra stessa malinconia e il simultaneo splendore della nostra immaginazione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: William Wordsworth: vita e opere del poeta inglese simbolo del Romanticismo
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