Wonder
- Autore: R.J. Palacio
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Giunti
Un ragazzino straordinario insegna a tutti ad essere diversi.
Auggie sei un fenomeno! Un libro speciale per un ragazzino speciale. “Wonder” dell’americana Raquel Jamilo, che si firma R.J. Palacio, è un volume con due dorsi, una bizzarria dell’editore italiano (Giunti, 2012, 288 pagine 9,90 euro) di questo bestseller internazionale per tutti i gusti ed età, in particolare per i ragazzi e ragazze di 14-16 anni, che non avranno motivo di pentirsi se lo vorranno sfogliare o, ancora meglio, leggere.
August è un bambino di dieci anni, va in bici, gioca con la playstation, fa cose normali e si sente normale. Non è mai andato a scuola fino alle medie, ha studiato a casa e dopotutto non gli è mancato di che occuparsi: ventisette interventi, ventisette operazioni dal giorno che l’ostetrico è svenuto al momento di aiutarlo a venire al mondo. La mamma, invece, quando si decisero a mostrarle il neonato, ebbe la bontà di ammirare i suoi occhietti belli, sorvolando sulla minuscola faccia spappolata, tipo poltiglia.
August o Auggie, come lo chiamano papà, mamy e la sorellina Via, è nato affetto da una rara alterazione congenita, la sindrome di Treacher-Collins o disostosi mandibolo-facciale del cranio. Altera i lineamenti del volto, ostacolandone lo sviluppo regolare e causando pesanti deficit dell’udito e della respirazione, ma lascia intatto tutto il resto, a cominciare dalle facoltà intellettive, spesso particolarmente sviluppate. Si calcola un’incidenza di 1 a 10mila-70mila nascite con la malformazione genetica che rende il viso simile a quello di una bambola scomposta, di un jolly ghignante.
Nel racconto, i genitori di August sono persone molto intelligenti, consapevoli che il figlio non potrà restare per sempre al riparo dal mondo esterno: prima o poi dovrà affrontare la realtà e misurarsi coi suoi simili, sempre che capiscano di essere simili a un bambino che non avrà le loro fattezze regolari, ma ragiona come loro, condivide i loro stessi interessi, vive come loro e soprattutto soffre come loro.
Lo iscrivono perciò alla prima media in una scuola pubblica e gli intrecci che seguono rendono il lavoro un modello di confronto con la diversità.
Una lettura intelligente, un libro brillante, di cui non si butta niente e che nasce da un senso di colpa. Spiega l’autrice, che nello pseudonimo Palacio ricorda le origini colombiane della madre:
Un giorno, ero seduta su una panchina al parco, con i miei figli e ho visto passare una bambina che aveva un’evidente sindrome di Treacher-Collins. Ciò che mi ha colpito non è stata la ragazzina, ma la mia reazione: sono stata presa dal panico, temevo che mio figlio di tre anni vedendola avrebbe reagito urlando, come aveva fatto alla festa di Halloween. Mi sono alzata di scatto, ho chiamato l’altro figlio e mi sono allontanata di corsa. Alle mie spalle ho sentito la madre della ragazzina che con voce molto calma ha detto: forse è ora di tornare a casa. Mi sono sentita un verme e non sono riuscita a dimenticare questa esperienza.
Se non di panico, una qualche reazione la provano tutti, ma ci mettono tanta buona volontà, specialmente i tre ragazzini incaricati dal preside di fargli da tutor. È tenerissimo vedere poco a poco cambiare i comportamenti di Julian, Christopher, la graziosa Charlotte e degli altri bambini. Nessuno distoglie più lo sguardo dal volto di Auggie, non gli lanciano bigliettini “sei un mostro”, non fanno facce assurde quando li urta per caso e non esitano a chiedergli in prestito le sue matite, senza scansarle come se avessero i pidocchi.
August impone la normalità ai coetanei, che lo accettano. Magnifico!
Raquel Jamilo ha un passato di grafica e art director nell’editoria e ha proseguito la lezione di vita realizzando sequel del primo titolo di scrittura educativa. Che dire dello sconcerto del bullo dell’istituto, che si vede soppiantato da Auggie nella popolarità tra i compagni di scuola? Lo si leggerà ne “Il libro di Julian” (sempre Giunti, 126 pagine 7,90 euro) che riprende la vicenda dal punto di vista di uno dei ragazzi coinvolto dal prof. Kiap nell’assistenza ad August. Seguono “Il libro di Charlotte” e “Il libro di Christopher”, tutti della serie Giunti “A Wonder Story”.
Wonder. Edizione Italiana
Amazon.it: 9,40 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Wonder
Lascia il tuo commento
R. J. Palacio ci porta nei pensieri di Auggie Pullman protagonista della serie di libri Wonder, celebre best seller mondiale edito in Italia da Giunti, con l’albo illustrato dalla stessa autrice “Siamo tutti Wonder”.
Nel libro Auggie dice di essere cosciente di non avere l’aspetto che hanno tutti gli altri bambini ma come ogni bambino gioca, mangia il gelato e va in bicicletta. Racconta di come si sente ferito quando gli altri ridono alle sue spalle quando lo vedono o dicono delle cattiverie. Quando le cattiverie lo feriscono Auggie immagina di volare nello spazio con la sua inseparabile cagnolina Daisy: guardando la Terra da un’altra prospettiva Uggie si rende conto che tutti i suoi abitanti sono diversi per il loro modo di camminare, di palare o per il colore della pelle. Guardando meglio, poi, si rende conto che la Terra è un posto fantastico in cui vivere: è grande abbastanza da poter accogliere tutti i diversi tipi di persone.
Usando come armi la gentilezza, l’ironia e l’ottimismo questo albo illustrato, come tutti i libri della serie di Wonder, insegna un’importante lezione a grandi e piccini, ben resa nelle ultime riflessioni che fa Auggie:
“So di non poter cambiare il mio aspetto. Ma forse, solo forse...gli altri possono cambiare il loro modo di vedere. Così vedrebbero che sono straordinario... e vedrebbero che anche loro sono straordinari.”
Insegnare l’empatia, il rispetto verso gli altri anche quando si è in disaccordo, scegliere la gentilezza come stile di vita dovrebbe, secondo me, essere una linea guida da seguire nella vita: bisognerebbe insegnare a grandi e piccini a capire il perchè gli altri abbiano certi comportamenti e successivamente trovare una soluzione costruttiva e positiva alle situazioni che creano problemi.