Stasera 1° febbraio andrà in onda in seconda serata alle 23.05 su Cielo, canale 26 del digitale terrestre, L’amante russo, film drammatico del 2020 diretto dalla regista franco-libanese Danielle Arbid.
Il film fu presentato in concorso alla selezione ufficiale del Festival di Cannes nel 2020.
La pellicola è ispirata al romanzo della scrittrice francese contemporanea Annie Ernaux dal titolo Passione semplice, pubblicato per la prima volta nel 1992 ed edito in Italia da Rizzoli. Il libro di Ernaux fece scandalo all’epoca della sua pubblicazione perché per la prima volta narrava il desiderio dal punto di vista femminile con un tono eversivo.
La regista Danielle Arbid ha voluto restituire alla pellicola il medesimo punto di vista di Ernaux: quello di una donna controcorrente e libera capace di abbattere gli stereotipi. Per questo motivo Arbid mette in scena una storia d’amore divergente, in cui a dominare non è tanto il concetto di erotismo quanto quello di intimità.
Scopriamo trama e trailer del film e le differenze con il romanzo di Annie Ernaux.
L’amante russo: la trama del film
La pellicola drammatica di Arbid mette in scena la storia di Hélène (interpretata da Laetitia Dosch, Ndr), madre divorziata, professoressa universitaria e intellettuale, che instaura una relazione passionale e clandestina con Alexandre (Serguei Polunin, Ndr), un diplomatico russo già sposato.
Dopo essersi incontrati fuori Parigi, i due iniziano a frequentarsi per diversi mesi. Hélène si lascia trasportare dal desiderio che prova verso l’uomo in una “passione semplice” che si sa non è destinata a un lieto fine. La regia si focalizza sulle varie fasi dell’amore e, soprattutto, su ciò che accade nella mente femminile quando si trova in balia dell’amore.
La passione amorosa si trasforma per la donna in dipendenza, ossessione e prigione, soprattutto diventa una continua attesa dell’uomo amato.
L’amante russo: il libro di Ernaux
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Il film L’amante russo è liberamente tratto dal romanzo Passion simple, Passione semplice, della scrittrice francese Annie Ernaux.
Pubblicato nel 1991 da Gallimard, Passione semplice fu definito dall’autrice stessa “un antiroman sentimental”.
Il libro apparve in Italia un anno dopo, edito da Rizzoli, con una copertina conturbante in cui è raffigurato il collo nudo di una donna visto di profilo. Il titolo è posto in rilievo quasi a suggerire un contenuto erotico, di cui in realtà il romanzo è privo.
Alla sua uscita in Francia il libro fece scalpore. Balzò immediatamente agli occhi dei critici la radicale rottura con le opere precedenti di Ernaux, che avevano abituato il pubblico a storie familiari, inoltre la licenziosità del rapporto descritto appariva amorale. Si trattava di un argomento audace per un testo autobiografico scritto in prima persona da una donna di una cinquantina d’anni, perlopiù scrittrice affermata.
Passione semplice, pubblicato in Francia alla fine degli anni Novanta, sembra rappresentare il baluardo dell’ormai avvenuta liberazione sessuale e una nuova libertà d’espressione femminile.
Nel libro di Ernaux gioca un ruolo fondamentale la scrittura - in primo piano rispetto alla relazione erotica dei protagonisti. È attraverso la scrittura infatti che l’autrice ripercorre la sua passione, scomponendola e analizzandola in ogni dettaglio.
Si tratta di un libro fortemente autobiografico che Annie Ernaux, che nella vita reale non è docente universitaria ma professoressa di liceo, scrive basandosi sulla propria esperienza di vita.
Ernaux scrisse il libro due mesi dopo l’addio al suo amante, tornato in Russia per ragioni lavorative.
Nel capitolo conclusivo si può cogliere il tentativo di esprimere, attraverso le parole, il significato della passione in una sorta di indagine sociologica:
Il senso della passione consiste nel non averne alcuno, nell’essere stata per due anni la realtà più violenta che esista e la meno spiegabile.
Trailer del film
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “L’amante russo”: stasera in tv il film tratto dal libro di Annie Ernaux
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