Lo scrittore William Wilkie Collins di certo non era tipo da soccombere ad una sconfitta. Da poco si è celebrato l’anniversario della sua nascita: 199 anni esatti, compiuti l’8 gennaio. Nelle immagini che lo ritraggono (in alto a sinistra) appare come un signore di mezza età, dall’aspetto compito e rassicurante, complice una gran barba e occhiali dalla montatura sottile. Niente lascia supporre che abbia tentato senza successo prima la carriera di commerciante di tè, poi quella legale. Ottiene, in realtà, l’abilitazione all’avvocatura, ma questa strada non gli assicura lo sperato successo, anche se di avvocati e cavilli legali sono pieni i suoi libri. Meglio va con la pittura, sulle orme del padre, paesaggista affermato, che gli vale una mostra alla Royal Academy, nell’estate del 1849. Ma è nella letteratura che trova la sua vera vocazione: non a caso viene considerato il padre del romanzo poliziesco moderno. Esempio fortunato di autore pubblicato a puntate sulle testate giornalistiche, ben si adatta alla moderna moda delle serie televisive.
Le opere di William Wilkie Collins, tra melodramma e vita reale
Quello che colpisce della sua opera, oltre ai riferimenti legali che rivelano un’approfondita conoscenza della materia, è la capacità di tenere avvinto il lettore. Collins fa ampio uso dell’intero armamentario a disposizione dello scrittore e mette in campo storie melodrammatiche, spesso al limite del verosimile, fatte di ragazze sfortunate, bambini abbandonati, matrimoni mancati. Complicazioni misteriose o terrificanti si succedono di capitolo in capitolo, ma non sfociano mai nell’inverosimile. Il tutto resta saldamente ancorato al mondo contemporaneo, supportato dalla capacità di trarre spunto dalla vita reale e dai bisogni della gente comune.
Link affiliato
La donna in bianco, Basil, La pietra di luna, tutti riediti dalla casa editrice Fazi che ha contribuito al suo recupero dall’oblio, sono solo alcuni esempi di una produzione fertile e vasta, considerato che ogni libro è composto di svariate centinaia di pagine.
Una curiosità: il suo primo tentativo letterario è dovuto all’Italia dove dodicenne trascorre tre anni al seguito dei genitori. Si intitola Antonina. Ovvero la caduta di Roma, pubblicato in Italia da Castelvecchi nel 2012 (traduzione di M. Bisanti). Sullo sfondo della Roma del V secolo dopo Cristo, inaugura un tema caro all’autore: il conflitto generazionale tra le aspirazioni della protagonista e le volontà familiari.
L’incontro tra Wilkie Collins e Charles Dickens
La carriera letteraria, e insieme la fortuna, di Wilkie Collins decolla con l’incontro con Charles Dickens. Hanno rispettivamente 27 (Collins) e 39 anni. La presentazione avviene in occasione di un evento teatrale. A legarli c’è anche un rapporto di parentela (il fratello di Collins era genero di Dickens), ma tra i due nasce quasi subito un’amicizia dettata dall’empatia che li porta in giro per l’Europa e sfocia in una collaborazione decennale. Insieme la coppia compie un viaggio in Francia e torna con la Recueil des causes célèbres di Maurice Mejan, libro che riporta tutti i principali casi giudiziari di cronaca nera del periodo compreso tra il 1807 e il 1814. Insieme cambieranno il genere mistery.
Di loro G.K. Chesterton scrive:
Erano due uomini che nessuno può superare nello scrivere storie di fantasmi.
Link affiliato
E aveva ragione da vendere a giudicare da Il pigro viaggio di due apprendisti oziosi: pubblicato da Sellerio nel 2003 (traduzione di Marianna Premoli), è il resoconto del tour in Inghilterra compiuto nel settembre del 1857 da due amici (presumibilmente gli alter ego degli autori), lungo le tappe dell’appena nata rete ferroviaria inglese.
Erano mossi dalla meschina idea di fare un viaggio perfettamente ozioso, senza meta. Non avevano intenzione di andare in nessun luogo particolare; non volevano vedere niente, non volevano conoscere niente, non volevano imparare niente, non volevano fare niente. Volevano soltanto state in ozio. Si dettero (riprendendoli da Hogarth) i nomi di Mr Thomas Idle e Mr Francis Goodchild, ma moralmente non c’era un filo di differenza per scegliere fra i due, entrambi oziosi al massimo grado.
Link affiliato
Il racconto è inframmezzato da storie del mistero e del soprannaturale, raccolte lungo le soste. Tra un clima non sempre propizio, slogature e battibecchi, la narrazione procede in maniera divertita per cinque capitoli.
Della collaborazione restano le lettere: Letters of Charles Dickens to Wilkie Collins, 1851-70, edite da Kessinger nel 2008). Collins pubblica inoltre i suoi scritti sui settimanali Household Words e sul successivo All the year round diretti da Dickens e proprio dalle pagine delle riviste sono tratti i tre racconti pubblicati in Salvatemi dagli amici (Elliot edizioni,2022, traduzione di Daniela Alderuccio).
Senza uscita: il romanzo a quattro mani di Collins e Dickens
Link affiliato
Il sodalizio tra Collins e Dickens produce anche un piccolo gioiello letterario: un libro scritto a quattro mani a lungo introvabile in Italia. Nottetempo nel 2018 ha posto rimedio a questa lacuna ripubblicando Senza uscita (2003, traduzione di Marina Premoli). Racconta di una madre che, presa dal rimorso, di fronte alla ruota dove vengono deposti i bambini abbandonati a Londra indaga sul nome che è stato dato a suo figlio. Ne segue uno scambio di persona che dà il via a un vortice di eventi drammatici e insieme divertenti, assurdi e ordinari. Ci sono l’umorismo nero di Collins e, a fargli da contraltare, l’umanità di Dickens. Sullo sfondo la Londra nebbiosa degli insediamenti industriali e dei divari sociali. Ed è inevitabile tentare il riconoscimento delle attribuzioni.
Con la scomparsa di Dickens la notorietà di Collins diminuisce. Perde fortuna e anche la sua salute peggiora. Soffre di artrite e nell’ultima parte della sua vita è afflitto da un curioso disturbo ossessivo che lo porta a credere di essere sempre affiancato dal suo alter ego. Possibile che si trattasse della proiezione dell’amico e collaboratore Dickens con cui divise fama e l’inevitabile rivalità che sempre accompagna i grandi scrittori?
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Wilkie Collins e Charles Dickens: l’amicizia tra due scrittori che diventa collaborazione letteraria
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Sellerio Fazi Elliot Nottetempo Castelvecchi Curiosità per amanti dei libri Charles Dickens Wilkie Collins
Lascia il tuo commento