Il 14 gennaio 1977 si spegneva, all’età settantatré anni, la scrittrice Anaïs Nin. La sua morte fu, paradossalmente, l’inizio della sua fama perché i suoi diari e le sue principali opere autobiografiche sarebbero state pubblicate postume.
Personaggio stravagante in vita, dopo la morte Anaïs Nin divenne leggenda.
Oggi la sua fama è principalmente accostata alla letteratura erotica e a un’idea di scandalo che non l’ha mai abbandonata. Apertamente bigama, intrecciò diverse relazioni sessuali con scrittori e intellettuali, che narrò apertamente nei suoi libri.
Le viene riconosciuto di essere stata una delle prime scrittrici a parlare apertamente in letteratura del desiderio femminile, un fatto che la rese una delle autrici più controverse del Novecento. Viene oggi osannata come una paladina della libertà sessuale che ebbe il coraggio di mettere su carta i vizi, i desideri e le mille sfaccettature della sua anima.
Anaïs Nin: la vita
Nacque il 21 febbraio del 1903 nella cittadina francese di Neuilly-sur-Seine, figlia di Rosa, una cantante, e di Joaquin, un pianista, entrambi di origine cubana. Quando Anaïs aveva soli undici anni il padre abbandonò la famiglia creando un grave vuoto nella sua vita. Nin associò l’inizio della sua scrittura a quel trauma: iniziò infatti a scrivere giovanissima scrivendo lunghe lettere al padre lontano.
Anaïs si trasferì con la madre e i fratelli a New York, dove iniziò a studiare danza e a lavorare come modella.
A soli vent’anni convolò a nozze con il ricco banchiere svizzero Hugh Parker Guiler, ma sarà un matrimonio infelice.
Forse proprio per sfuggire alla noia della vita coniugale nella quale si sentiva imprigionata, Nin iniziò a intraprendere diverse relazioni adulterine.
Nel 1929 tornò a Parigi, per motivi di lavoro del marito, e inizierà per lei una nuova vita. In Francia Anaïs Nin iniziò a ospitare nella propria casa diversi circoli letterari e culturali, intessendo relazioni con musicisti, attori, scrittori.
La carriera letteraria di Anaïs Nin
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Fondamentale sarà l’incontro con Henry Miller, l’autore di Tropico del cancro, che diventerà suo amante e la introdurrà alla letteratura erotica. La loro appassionata storia d’amore influenzerà profondamente l’opera letteraria di entrambi.
Poco tempo dopo Nin intraprenderà una relazione segreta anche con la moglie di lui, June Mansfield, che in seguito racconterà nel romanzo Henry e June (1986). Negli anni Novanta ne sarebbe stato tratto il film omonimo con Uma Thurman.
Nel 1932 Anaïs Nin diede alle stampe il suo primo libro, uno studio sullo scrittore D.H. Lawrence, l’autore di L’amante di Lady Chatterley. Il libro fu stampato dall’editore Titus in cinquecentocinquantacinque copie, e ricevette gli apprezzamenti di Lawrence stesso. Il personaggio scandaloso di Lady Chatterley divenne un’icona rappresentativa nella vita della Nin. Attraverso quella prima pubblicazione l’autrice individuò la sua strada letteraria: avrebbe parlato del desiderio erotico dal punto di vista femminile unendolo a una profonda analisi psicologica di se stessa.
In quegli anni Nin si appassionò agli studi condotti in campo psicanalitico da Otto Rank, allievo di Freud, che individuava nella sessualità uno snodo fondamentale nella vita di una persona.
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Anaïs Nin scrisse per tutta la vita, ma non ottenne mai il successo che avrebbe meritato. Veniva considerata un’eccentrica, una ninfomane, una miliardaria con l’estro della scrittura. La maggior parte dei suoi libri furono auto-pubblicati: nel 1936 diede alle stampe lo scandaloso La casa dell’incesto basato su esperienze autobiografiche della sua infanzia, seguirono Inverno artificiale e Sotto la campana di vetro.
Alla fine degli anni Sessanta pubblicò Il delta di Venere (1969), oggi considerato il suo libro più famoso, un emblema della letteratura erotica. Nel romanzo confluirono diversi racconti erotici scritti dalla Nin e alcuni estratti autobiografici del suo diario.
I diari di Anaïs Nin
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La figura di Nin raggiunse una certa celebrità solo nel 1966 quando l’editore Harcourt Brace iniziò a pubblicare i suoi diari.
La vita erotica scandalosa di questa donna ricca e spregiudicata appassionò il pubblico femminile dell’epoca che in quei libri ritrovava i desideri inconfessabili che nutriva ma non poteva esprimere.
Nei suoi diari Anaïs Nin confessava se stessa con un’onestà spregiudicata. Parlava dell’amore come di una necessità vitale:
Il solo alchimista capace di cambiare tutto in oro è l’amore. L’unico sortilegio contro la morte, la vecchiaia, la vita abitudinaria, è l’amore.
Attraverso la scrittura l’autrice trasforma la propria vita in un esempio di libertà, anticipando tematiche cardine del femminismo contemporaneo, ma che furono indigeste alla società dell’epoca.
L’intero corpus dei suoi diari, un’opera mastodontica in sei volumi, fu dato alle stampe dopo la sua morte da Rupert Pole - che la scrittrice sposò segretamente in seconde nozze. L’unione tra Nin e Pole, un attore americano di sedici anni più giovane di lei, non fu mai riconosciuta valida dallo Stato poiché l’autrice formalmente non annullò mai il suo primo matrimonio con Guiler.
Fu tuttavia l’amato Rupert Pole, suo esecutore testamentario, a tenere in vita il mito di Nin anche dopo la sua morte, contribuendo ad alimentarne la fama.
Si racconta che fu proprio Pole a tenere la mano di Anaïs Nin nei suoi ultimi istanti di vita. Avrebbe continuato a rendere omaggio alla compagna scomparsa, curandone il lascito letterario, fino alla sua morte, avvenuta nel 2006.
Recensione del libro
Il delta di Venere
di Anaïs Nin
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Anaïs Nin: vita e opere della scandalosa Venere del Novecento
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