Una brava moglie cinese
- Autore: Susan Blumberg-Kason
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2016
Il clima generale che si respira ultimamente in Italia, ma anche nel resto d’Europa, è quello di una crescente chiusura nei confronti dello straniero e del diverso. Il terrorismo di matrice pseudo islamica, il riacutizzarsi della guerra fredda, la situazione di tensione generale fra i popoli hanno riportato in auge un certo tipo di nazionalismo, più negativo che positivo, fatto di pregiudizi e di vecchi modi di dire come «moglie e buoi dei paesi tuoi». Ma sono veramente solo le differenze culturali che portano alle incomprensioni fra le persone e ai fallimenti delle relazioni, siano esse amicizie, rapporti d’affari o matrimoni? Apparentemente, “Una brava moglie cinese” sembrerebbe confermare tale punto di vista, ma, a una lettura approfondita, ci si accorge che, in realtà, non è così.
Curioso come, già in copertina, venga definito “romanzo” questo libro che, al contrario, è narrazione di vita vissuta. Susan Blumberg-Kason, l’autrice, è anche la protagonista, che racconta in prima persona la storia del suo travagliato matrimonio con Cai.
Matrimonio che Susan ha accettato con gioia, fortemente voluto e lottato per portare avanti, malgrado le enormi difficoltà create, sì, dalla mentalità della famiglia del marito, ma anche e soprattutto dal carattere di lui, apparentemente cresciuto nella convinzione che tutto, nella coppia, dovesse rapportarsi all’uomo.
In realtà, l’impressione che si ha dal racconto è quella che le differenze culturali abbiano avuto un peso relativo in tutta la vicenda, o, quantomeno, si sarebbero potute facilmente superare essendo ben supportati da un vero impegno nel far funzionare il matrimonio. Storie di tutti i giorni, che non accadono solo alle coppie miste, ma, anzi, fanno tristemente parte del percorso di moltissimi matrimoni che, in teoria, dovrebbero condividere la stessa cultura e magari lo stesso stato sociale.
Una prima spia di quanto sopra affermato è data dal fatto che Cai, nel momento in cui si è legato a Susan, era già al secondo matrimonio: il primo, naufragato miseramente, era stato celebrato con una donna cinese come lui, Wei Ling, e aveva anche generato una figlia, Ting-Ting, della quale, però, Cai non si occupava. Una situazione già di per se sintomatica di una notevole immaturità nei confronti della famiglia e dei figli. Come frettolosa e poco ponderata appare la decisione di sposarsi, probabilmente influenzata, in Susan, più dall’amore per la cultura cinese che per la persona in sé.
A volte, e la stessa Susan Blumberg-Kason lo ammette in varie parti del suo racconto, si crede di essere esperti di una certa cultura, ma non ci si rende conto che ci vogliono anni e anni di vita in un determinato Paese per pensare di poterla afferrare. Bisogna anche considerare che la famiglia di Cai viveva ancora in una zona rurale, non certo in una grande città cosmopolita: la loro mentalità era quindi sensibilmente più chiusa rispetto a quella di altri loro connazionali. Tutti questi elementi, molto più delle differenze culturali in sé, hanno sicuramente influenzato il rapporto fra Susan e Cai, e hanno condotto alla fine del loro matrimonio. Ne consegue che “Una brava moglie cinese” non è un libro il cui scopo sia il sottolineare l’incompatibilità di culture diverse, ma una semplice cronaca di un matrimonio fallito per differenze caratteriali. Interessante per gli accenni, purtroppo non molto approfonditi, alla vita della famiglia di origine di Cai, ma sicuramente non lo si può definire un libro di denuncia.
Una brava moglie cinese
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