Nellie Bly, la prima giornalista d’inchiesta della storia, moriva a New York il 27 gennaio 1922 a causa delle conseguenze di una polmonite.
Aveva solo cinquantasette anni. Troppo pochi si direbbe oggi, eppure Nellie Bly la sua vita l’aveva vissuta intensamente, bruciata come un cerino.
In un’epoca in cui il destino delle donne era quello di “angeli del focolare” dediti alla cura della casa e dei figli, Nellie Bly seppe ribaltare tutte le prospettive e lo fece con la sua sola forza di volontà.
La lettera di Nellie Bly in difesa delle donne
Il suo nome di battesimo era Elizabeth Jane Cochran, nacque in Pennsylvania il 5 maggio 1864. Era una dei tredici figli del giudice Michael Cochran. Purtroppo Elizabeth perse il padre in tenera età e visse un’infanzia di gravi ristrettezze economiche, subendo anche le angherie del patrigno alcolista. Studiò con l’intento di diventare insegnante - l’unica carriera all’epoca aperta a una donna - ed emanciparsi dalla famiglia.
La giovane Nellie dimostrò la propria tempra scrivendo un’affilata lettera in risposta a un editoriale di Erasmus Wilson, pubblicato nel 1885 sul Pittsburgh Dispatch.
L’editoriale in questione era intitolato "What girls are good for?" (letteralmente A cosa servono le ragazze?, Ndr) e vi si sosteneva che le donne appartenessero alla sfera domestica e il loro compito fosse cucire, cucinare e crescere i bambini. Nellie Bly rispose a quelle mostruosità con una lettera indignata dai toni accesi, così argomentata e ben scritta da spingere il direttore del giornale a cercarne l’autrice per pubblicarla. Nella lettera, in cui si firmava in modo anonimo come “orfana e sola”, Bly sosteneva che le donne dovessero essere messe nelle condizioni di lavorare e di farlo senza essere discriminate.
Da quel momento Elizabeth iniziò a collaborare assiduamente al Pittsburgh Dispatch come redattrice fissa usando lo pseudonimo di Nellie Bly, tratto da una celebre canzone di Stephen Foster. Tuttavia le tematiche affrontate dal giornale le stavano strette: in quanto donna, veniva spesso relegata alla sezione moda e costume. Lei invece voleva occuparsi delle discriminazioni ai danni del sesso femminile, e difatti lo fece andando di persona sui luoghi di lavoro, nelle fabbriche, per toccare con mano lo sfruttamento di cui le donne erano vittime in quanto operaie.
Le inchieste sconvenienti di Nellie Bly
Le sue inchieste iniziarono a infastidire gli altri redattori e persino alcuni lettori, che le trovarono sconvenienti e inappropriate. Il direttore Madden chiese quindi a Nellie Bly di occuparsi d’altro, di articoli di moda, cura della casa, giardinaggio.
Lei non accettò affatto, ma si propose per un nuovo incarico. Intendeva fare un cosiddetto “reportage undercover”, un reportage sotto copertura. Iniziò quindi a fare inchieste direttamente sul campo, sviluppando una nuova modalità di fare giornalismo. Dapprima si infiltrò in una fabbrica fingendo di essere una delle tante operaie, poi partì alla volta del Messico per documentare la realtà vissuta dal punto di vista dei cittadini messicani. Bly metteva in luce le storture più profonde della società, quelle che nessuno voleva vedere: corruzione, sfruttamento, lavoro minorile, miseria. I suoi pezzi iniziarono a infastidire il governo tanto che le costarono l’espulsione dal Messico.
Tornata alla redazione del Pittsburgh Dispatch, costretta di nuovo a occuparsi di moda e costume, Bly capì che il giornale iniziava a starle stretto e decise di partire alla volta di New York.
Nellie Bly e il manicomio di Blackwell
Fu proprio a New York che arrivò la svolta per la carriera di Nellie Bly. La giovane donna si propose come redattrice per il New York World nel maggio del 1887. La sua candidatura, in quanto donna, non fu presa minimamente in considerazione dalla direzione del giornale e allora Nellie dovette insistere. Si presentò di persona dal direttore del New York World proponendosi per due inchieste sotto copertura. Nella prima si offriva di fare un viaggio in terza classe dal Messico agli Stati Uniti per testimoniare le condizioni dei migranti; nella seconda proponeva di farsi internare come paziente nel manicomio femminile di Blackwell per fare luce su come venivano trattate le donne in quel luogo.
Il direttore del giornale accettò la seconda inchiesta. Il 22 settembre 1887 Nellie Bly partì alla volta di Blackwell’s Island.
Bly trascorse dieci giorni come paziente nel manicomio di Blackwell. Il risultato fu il reportage Ten days in a madhouseche la rese famosa.
Nell’inchiesta Nellie Bly mise in luce le condizioni disumane in cui vivevano le pazienti, sottoposte a docce fredde e a torture di ogni genere. Le donne, sottolineò Bly, non erano curate in alcun modo: si appiccicava loro una generica diagnosi di “demenza” e in seguito le si sottoponeva a trattamenti orribili.
Tutto questo Nellie Bly lo visse in prima persona, per dieci giorni, sulla propria pelle per poi raccontarlo.
Recensione del libro
Dieci giorni in manicomio
di Nellie Bly
Il reportage Ten days in a madhouse ebbe un successo senza precedenti e riuscì a smuovere la coscienza pubblica. Dopo la pubblicazione Nellie Bly tornò a Blackwell con una commissione d’inchiesta ufficiale. Da quel momento le cose sarebbero cambiate e per le pazienti sarebbe iniziata una nuova vita.
Nellie Bly, omaggiata dal titolo “Miglior reporter d’America”, fu felice di poter annunciare:
Sono felice di poter dire che come risultato della mia presenza al manicomio e del racconto che ne ho fatto, la città di New York ha deciso di stanziare un milione di dollari l’anno per la cura delle persone malate di mente-
Credeva in un giornalismo capace di cambiare la società, in un giornalismo attivo e attento alle problematiche reali dei cittadini, e tramite quel suo nuovo modello di “reportage undercover” e fece la storia.
Nellie Bly e il Giro del mondo in 72 giorni
Le inchieste di Nellie Bly non si fermarono al manicomio di Blackwell. Continuò ad affinare la tecnica del reportage sotto copertura spacciandosi per prostituta, ragazza-madre, operaia di fabbrica. Ma la sua impresa più memorabile doveva ancora arrivare.
Nel 1889 Bly decise di cimentarsi in un’impresa impossibile: il giro del mondo. Chiese i finanziamenti direttamente a Joseph Pulitzer in persona, che decise di dare fiducia a quella giovane giornalista intraprendente. Nellie Bly promise un articolo al giorno al giornale, sino alla fine del viaggio.
I lettori da casa facevano scommesse sul suo ritorno a New York. Nellie Bly batté il record romanzesco di Jules Verne: il suo giro del mondo sarebbe durato 72 giorni, otto giorni in meno rispetto a quanto raccontato nel celebre romanzo.
Al suo rientro a New York, il 25 gennaio 1890 alle ore 15 e 51, Nellie Bly incontrò Jules Verne per intervistarlo.
L’ultima inchiesta di Nellie Bly
Una vita epica quella di Nellie Bly, così densa di avvenimenti e spirito d’avventura che pare impossibile immaginare sia durata solo cinquantasette anni. Dopo un periodo di ritiro dal mondo del giornalismo, in seguito al matrimonio con l’industriale Robert Livingston Seaman, Nellie Bly tornò a prendere in mano la penna per documentare gli orrori della Prima guerra mondiale.
Fu in prima linea sino alla fine, guadagnandosi un altro primato: era la prima corrispondente di guerra donna della storia. Scrisse ogni giorno articoli per il New York Evening Journal documentando quanto accadeva sui fronti russo e serbo.
Terminata la guerra, Nellie Bly continuò a dedicarsi alla sua passione per il giornalismo. Scrisse per aiutare in particolare le vedove e gli orfani, e negli ultimi anni della sua vita aderì al movimento delle suffragette.
Poche settimane prima di morire, forse intuendo la fine ormai prossima, dichiarò:
Non ho mai scritto una parola che non provenisse dal mio cuore. E mai lo farò.
Nellie Bly allora non poteva saperlo ma aveva scritto, col cuore, la storia della parità di genere.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi era Nellie Bly, la prima giornalista d’inchiesta della storia
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Storie vere Curiosità per amanti dei libri Nellie Bly
Lascia il tuo commento