Ho scoperto Carlos Ruiz Zafon un pomeriggio d’estate, per puro caso e con piglio un po’ scettico ho deciso di leggerlo, pur non essendo un genere che mi attraeva.
Dopo poche pagine i primi tre volumi della tetralogia del cimitero dei libri dimenticati, erano già tra le cose essenziali da mettere in valigia e da portare con me in vacanza.
Non riuscivo a separarmene, ho amato fin da subito questo luogo così oscuro e pieno di magia che porta la mente a evocare storie sepolte, che solo noi lettori capaci ancora di sognare possiamo riportare a vivere.
Carlos Ruiz Zafon è sicuramente un abile burattinaio che muove i fili dei suoi personaggi in maniera unica: tutti sono indispensabili, nessuno escluso, anche se alle volte sembra dimenticarsene per poi farli apparire nuovamente durante uno dei numerosi colpi di scena.
Impossibile staccarsi dalle sue pagine, anche se all’inizio si fatica a capire l’intreccio di storie e personaggi ma, superato questo primo impatto, si comprende come l’autore non potesse fare a meno di nessuno di loro. Tutti contribuiscono a tessere una trama che conduce a un finale inaspettato.
Pagina dopo pagina, Carlos Ruiz Zafon riesce a trasportarci dentro una Barcellona dai molti volti, come se ci si trovasse in una macchina del tempo costruita appositamente per noi. Si parte da “L’ombra del vento”, sullo sfondo una città anni quaranta, devastata dal Governo di Franco e dalla seconda Guerra Mondiale, per poi trovarsi con “Il gioco dell’angelo” negli anni Venti, in una Barcellona reduce dalla Guerra ispanico-americana, in cui la Spagna perse le colonie di Cuba, Filippine e Porto Rico. Infine, con “Il prigioniero del cielo” ci si trova negli anni Cinquanta, tra le vie di una città che cerca di uscire dalla disperazione e dalla miseria del dopoguerra. Ma quello che colpisce davvero il lettore è che ci si sente parte della storia a tal punto da illudersi di camminare a fianco ai protagonisti, attraverso la fitta rete di stradine buie o di entrare con loro nella libreria dei Sempere e sentirsi a casa propria, o ancora più magico, di perdersi nel labirinto del cimitero dei libri dimenticati e respirare l’odore dei libri.
“Entrai nella libreria e aspirai quel profumo di libri e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare”.
Uscito in sordina nel 2001, “L’ombra del vento”, il primo della tetralogia, è divenuto in breve tempo, grazie al passaparola dei lettori, un caso editoriale di grande successo tanto da ottenere diversi premi letterari e vendendo ben oltre otto milioni di copie, seguito da “Il gioco dell’angelo” nel 2008 e “Il prigioniero del cielo” nel novembre 2011.
Ormai è ufficiale, Carlos Ruiz Zafon ha reso noto che è in pubblicazione il quarto attesissimo capitolo della storia, “Il labirinto degli spiriti” che, infatti, uscirà il 17 novembre 2016 in America Latina e Spagna (con il titolo originale di El Laberinto de los Espiritus), per la casa editrice spagnola Planeta, chiudendo la tetralogia del cimitero dei libri dimenticati.
L’attesa è finita per chi come me non vedeva l’ora di leggere il seguito! Leggi la recensione de "Il labirinto degli spiriti".
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La tetralogia del cimitero dei libri dimenticati di Carlos Ruiz Zafon: presto in Italia il quarto, attesissimo capitolo
Sto leggendo " Il labirinto degli spiriti" sono quasi alla fine ed è bellissimo coinvolgente e scritto bene. Grande Zafon!!!!
Li ho letti tutti, ora sto leggendo il labirinto degli spiriti: bellissimo
Zafon è uno scrittore bravissimo, la sua terminologia e il suo modo di scrivere ti coinvolge al punto che mi sembra di vivere questa avventura.
Il libro piu’ bello "L’ombra del vento" CAPOLAVORO