Il collezionista di quadri perduti
- Autore: Fabio Delizzos
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2017
Un filone di romanzi ambientati nella storia italiana, soprattutto nel Rinascimento, spinge la Newton Compton a pubblicare libri che raccolgono un notevole successo di pubblico: si dice che nessuno ormai conosca la storia, che la scuola la insegni poco e male, eppure il successo di libri come questo, che divengono rapidamente best seller, testimonierebbe una grande attenzione e curiosità da parte dei lettori, in Italia ancora così pochi! Il 15 gennaio scorso nella classifica de La Lettura del Corriere, “Il collezionista di quadri perduti” di Fabio Delizzos è al posto numero 9! Si tratta di un “grande thriller storico”, ambientato a Roma, nel maggio del 1555, durante il conclave che porterà alla elezione del nuovo papa, visto che Marcello II, pur giovanissimo, ha regnato solo pochi giorni, vittima di un colpo apoplettico, ma più verosimilmente di una congiura di palazzo.
La trama del libro è ovviamente contorta e complicata da riassumere, piena di colpi di scena, di personaggi storici noti, di altri tratteggiati su figure realmente esistite, in una Roma controriformista dove il Santo Uffizio domina, arresta, interroga, tortura, imprigiona, arde su roghi pubblici eretici, liberi pensatori, alchimisti, artisti maledetti, adepti a sette misteriose. La figura del domenicano frate Arquez prevale sulle altre: è un torturatore in buona fede, crede di fare un buon servizio alla causa della Chiesa cattolica, minacciata da nemici interni ed esterni, sul piano dottrinale e su quello politico. Al centro della storia c’è, da parte dello scrittore, il tema del nepotismo, che nella Roma papale del Cinquecento ha prodotto tragici guai: i famosi cardinali nepoti, creati dai pontefici, erano in genere personaggi biechi, pluriassassini, sodomiti, ladri, folli, fanatici, interessati al solo loro tornaconto, spesso a danno degli stessi papi protettori: il caso del nipote del Cardinale Gian Pietro Carafa, chiuso in conclave da giorni, ma proiettato all’esterno tramite un tubo che dalla Cappella Sistina raggiunge un’ala del palazzo apostolico, e dove il suo emissario frate Arquez riesce ad ascoltare i suoi ordini e ad eseguirli indagando su vicende misteriose: si parte da una bella donna annegata nel Tevere, Lavinia Cenci, malgrado fosse stata già sepolta, e il mistero occupa buona parte della narrazione, che attraverso le imprese del protagonista, Rafael Dardo, che lavora per conto del duca Cosimo I dei Medici insieme all’ebreo prestigiatore ed alchimista Ariel Colorni, ci porta nella sua spasmodica ricerca nei luoghi più esclusivi della città, ala ricerca di quadri perduti e del loro autore, l’Anonimo, capace di una tecnica assolutamente rivoluzionaria che permetteva di rendere le figure ritratte in modo totalmente realistico, attraverso l’uso della luce e di misteriose sostanze. Rafael percorre tutta la città, rischia la morte per avvelenamento, rimane vittima di un attentato con la polvere da sparo, eppure, con l’aiuto di Ariel e della bella cortigiana Elena, riesce a sopravvivere e a portare a termine la sua missione, non senza fronteggiare il male assoluto che nella Roma rinascimentale sembrava regnare indisturbato. Dal conclave riuscirà eletto uno dei più feroci papi della storia, il terribile Paolo IV, di cui si conoscono le macabre gesta contro gli ebrei che chiuderà nel Ghetto.
Avvelenamenti, strumenti di tortura orribili, messe blasfeme, pratiche innominabili, bordelli lussuosi e riti satanici in chiese sconsacrate, collezioni mirabili di quadri straordinari, catacombe misteriose, esperimenti alchemici, c’è tutto il repertorio possibile ne “Il collezionista di quadri perduti” di Fabio Delizzos, ma al di là degli episodi degni del Grand Guignol (una camera di tortura, un obitorio, un intervento chirurgico da sveglio ad un ferito grave), c’è, come testimonia l’autore,
“una ricostruzione storica il più possibile fedele alla realtà dell’epoca, sia per i luoghi e le usanze, sia per i personaggi (…) La maggior parte dei dettagli relativi alla città di Roma è reale….compresi i cibi del banchetto finale”.
Un documento interessante dunque, che sta ricevendo il meritato successo da parte dei lettori.
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