La congiura di San Domenico di Patrizia Debicke van der Noot

Patrizia Debicke van der Noot ha pubblicato lo scorso anno “La congiura di San Domenico”, la seconda indagine di Julius Von Hertenstein, fratello minore di Peter von Hertenstein, comandante della Guardia Pontificia, che abbiamo conosciuto ne “La sentinella del Papa”.

“Biondo come il lino, spalle imponenti e gambe lunghe, insondabili occhi chiari, faccia maschia e squadrata. Straordinaria capacità di apprendere, dotato di eccezionale memoria, in grado di ripetere parola per parola ciò che sentiva e leggeva”.

A quattro anni parlava tedesco, francese, italiano, latino. Un

“mostro che aveva fatto inorridire il suo confessore, ritenendolo affiliato al demonio”.

Al che con il tempo, aveva imparato a nascondere queste sue diaboliche capacità. Ora a Bologna, nel novembre 1506, con tanto freddo e tanta neve, dovrà vedersela con un terribile delitto. Viene infatti ucciso il padre inquisitore fra’ Consalvo nella Basilica di San Domenico, pugnalato alla schiena con un crocifisso d’argento dorato, staccato dalla croce e con accanto un gatto nero, strangolato con il cordone del saio. Non solo: vi è anche un altro fatto inquietante, quello dell’Erbolaia, ovvero Maria di Bezzo, ritenuta una strega, accusata di aver rubato un bambino, torturata e infine fuggita dalla prigione insieme alla sua sentinella. A peggiorare la situazione pare che il morto abbia avuto un colloquio con lei. Tra i due episodi c’è quindi un legame.
Ancora un altro omicidio: quello di padre Mattia Rozzi della canonica di Santa Maria Celeste, imbavagliato e sgozzato; era un uomo ricco, coinvolto in affari poco puliti. Dunque le indagini della “Sentinella” non potranno che essere lunghe e difficili, compiute in stretto rapporto con il pontefice Giulio II, il

“temerario, impulsivo, orgoglioso, irascibile e prepotente, ma anche diplomatico e uomo d’armi”.

Accanto a lui una moltitudine di personaggi storici illustri come Michelangelo Buonarroti, Ippolito e Alfonso d’Este, Angela e Lucrezia Borgia, Ercole Bentivoglio, Ginevra Sforza. Tutti pronti a ricreare l’atmosfera dei primi anni del Cinquecento fatta di alleanze, lotte di potere, tradimenti, attentati, feste, banchetti, cacce. In questo mondo di splendori e miserie, Julius conduce la sua ricerca alla verità, compiuta con tutte le armi in suo possesso, a cominciare dalla memoria eccezionale, fino al travestimento.
Una ricerca storica accurata, precisa, bene amalgamata grazie alla fantasia di Patrizia Debicke van der Noot che si affida a capitoletti brevi e a un ritmo via via sempre più veloce che trova il suo culmine nello scontro conclusivo. Una vicenda ricca di fatti, dubbi, assilli, tensione, narrata con una scrittura attenta e priva di vezzi retorici. Oltre a una trama ben costruita, Patrizia Debicke van der Noot vanta uno stile scorrevole ed impeccabile. L’ambientazione bolognese, ricca di dettagli, rende la vicenda particolarmente verosimile. Un giallo storico intrigante e fascinoso.