La città di Copenaghen ha fatto di una fiaba il suo simbolo, consacrandosi così come destinazione letteraria per eccellenza. I turisti ogni anno si recano nella capitale danese per ammirare la statua in bronzo della Sirenetta, adagiata sul molo di Langeline al largo del porto della città. La sirena guarda malinconicamente verso l’orizzonte, la coda ripiegata con eleganza sulle scoglio, appare perennemente in attesa di qualcosa che non verrà.
Oggi la Sirenetta di Hans Christian Andersen sembra accogliere i naviganti dando loro il suo saluto.
La celebre scultura fu commissionata nel 1909 da Carl Jacobs, proprietario della famosa birra Carlsberg, allo scultore Eriksen per abbellire il porto di Copenaghen. Leggenda narra che Jacobs rimase profondamente colpito da un balletto dedicato alla protagonista della triste fiaba di Andersen e volle renderle omaggio. Eriksen volle ritrarre la sirena nel momento della sua metamorfosi, quando le gambe spuntano dalla sua coda grazie al sortilegio della Strega del Mare. Pare che lo sculture, dopo il rifiuto della ballerina prescelta come soggetto dell’opera, chiese alla moglie di farle da modella trasformandola così nella sirena.
Copenaghen saluta i visitatori con la sua atmosfera di città fiabesca, in bilico tra sogno e realtà. Le casette colorate del pittoresco quartiere di Nyhavn si riflettono nell’acqua animando un dipinto vivente in colori acquerello. La zona del vecchio porto della città, dove abitò per un ventennio lo stesso Andersen, in passato fu rifugio di marinai e scrittori e ancora oggi chiama i letterati e gli artisti con il suo canto da sirena.
La capitale danese combina il fascino antico di un’aristocrazia non ancora decaduta alla modernità rappresentata dal quartiere di Christianshaven che ospita l’ultima comunità hippie d’Europa. I turisti più curiosi potranno quindi spaziare a piacimento dalle sale del maestoso Palazzo Reale di Amalienborg, residenza invernale della regina, al quartiere di Christiania dimora degli anarchici e dei graffiti, tra cannabis legale (anche se non ufficialmente) e numerosi caffè e ristoranti tra i più buoni della città.
Poco distante si trova anche il parco giochi di Tivoli, tra i più antichi parchi di divertimenti al mondo che ispirò il genio visionario di Walt Disney.
Copenaghen: dal Museo Andersen alla biblioteca nazionale
Dal mese di giugno 2021 ha inoltre aperto al pubblico il nuovo Museo Hans Christian Andersen, dedicato al celebre scrittore danese di racconti per l’infanzia. Il museo accoglie un’area interattiva pensata proprio per i più piccoli che permette ai bambini di interagire con i personaggi delle fiabe di Andersen. L’architettura del museo Andersen è stata studiata come il paesaggio di una fiaba: all’interno vi sono grandi strutture cilindriche che riproducono la fisionomia di una foresta incantata, mentre all’esterno, nel parco, sono stati allestiti dei labirinti che rievocano i luoghi magici che ispirarono lo scrittore.
Gli amanti della letteratura non potranno poi evitare di fare tappa al The Black Diamond, la biblioteca nazionale danese, aperta gratuitamente al pubblico. La biblioteca è stata soprannominata “il diamante nero” in omaggio alla sua singolare struttura architettonica: è aperta tutti i giorni, esclusa la domenica, dalle 9 alle 21. Dalle sue vetrate è possibile ammirare una splendida vista del porto di Copenaghen.
Se volete optare per una gita fuori porta, poco distante dalla capitale danese c’è Helsingore - raggiungibile con un traghetto - dove troverete Kronborg, il castello dell’Amleto di Shakespeare. Il castello è stato inserito nel patrimonio dell’umanità Unesco nel 2000. Lungo il porto di Helsingore potrete inoltre imbattervi nella statua del Sirenetto, una scultura d’acciaio che è stata pensata proprio come gemella della più celebre Sirenetta di Copenaghen.
Le due statue sembrano volgere lo sguardo l’una verso l’altra, pur senza incontrarsi, come a testimoniare lo spirito romantico e malinconico di questa città del Nord, luogo incantato, terra fertile di leggende popolate di gnomi, folletti e sirene innamorate che fuoriescono dal mare per raggiungere la terraferma.
Copenaghen: 5 libri da leggere
La Danimarca è patria di grandi autori della letteratura mondiale, come Hans Christian Andersen il padre della Sirenetta e la baronessa Karen Blixen, indimenticabile narratrice de La mia Africa. Se volete immergervi a fondo nella cultura danese dovete entrare in sintonia con la sua letteratura, a partire dalle fiabe più antiche che spiegano la saggezza millenaria riposta in queste popolazioni del Nord. Storie avvincenti in cui la realtà si trasfonde con la leggenda in un gioco di specchi impareggiabile: nell’atmosfera delle terre nordiche il confine tra verità e sogno si fa più labile e difficile da distinguere.
1. Le fiabe di Hans Christian Andersen (Mondadori)
Le fiabe di Hans Christian Andersen furono composte e pubblicate in danese tra il 1835 e il 1874 e oggi sono considerate un patrimonio della letteratura mondiale.
Andersen ha saputo cambiare radicalmente la prospettiva della fiaba. Non ci sono più streghe, orchi e folletti magici ma lo scrittore danese attua una sorta di umanizzazione di animali e oggetti. Tutti i suoi inquieti personaggi hanno una psicologia complessa e trasportano le trame della letteratura per l’infanzia in una dimensione più pura. Sullo sfondo i grandi paesaggi del Nord e le loro atmosfere malinconiche.
Fiabe e storie. Ediz. integrale
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2. Capricci del destino di Karen Blixen (Feltrinelli)
È l’ultimo libro pubblicato in vita da Karen Blixen, contiene cinque fra i suoi racconti più significativi. Queste storie ambientate in luoghi diversi (dalla Persia alla Norvegia, alla Cina, alla Danimarca) e tuttavia parallele in quanto costituiscono delle variazioni sul tema del contrasto tra mondo immaginario e mondo reale. Tra i numerosi racconti contenuti nella raccolta è contenuto anche il celeberrimo, Il pranzo di Babette da cui è stato tratto l’omonimo film del 1988 vincitore del premio Oscar.
Capricci del destino
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3. Isola di Siri Ranva Hjelm Jacobsen (Iperborea)
Una giovane ragazza danese ha nostalgia di un luogo che non ha mai conosciuto, un’isola delle Faroe da cui la sua famiglia emigrò negli anni Trenta. Inizia così un viaggio a ritroso dalla Danimarca alle Isole Fær Øer alla ricerca delle sue origini in una narrazione che dipana memoria, mito e leggenda. Con una prosa poetica, di ispirazione autobiografica, l’autrice ci racconta il dramma dell’emigrazione svelandoci un capitolo inedito della storia danese. Amori segreti, storie di rocce incantate e le asprezze di una natura primigenia e selvaggia sono gli ingredienti peculiari di questa originale narrazione.
Isola
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4. Il senso di Smilla per la neve di Peter Høeg (Mondadori)
Il thriller di Peter Høeg inizia con la morte di un bambino, Esajas, figlio di Smilla. La donna non riesce a capacitarsi che la morte del figlio sia stata un incidente. Mentre Copenaghen si prepara a celebrare il Natale, Smilla inizia a investigare, trovandosi a confronto con una serie di inquietanti personaggi, coinvolta in un’indagine destinata a portare lontano, in viaggio su una nave la cui meta è un punto deserto della calotta polare. Per trovare la verità la donna giungerà a mettere a repentaglio la sua stessa vita.
Attraverso i ricordi di Smilla, Høeg ci consegna uno sguardo più intimo sulle popolazioni del Nord e la storia danese, raccontandoci anche l’episodio della conquista della Groenlandia da parte dei danesi.
Il senso di Smilla per la neve
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5. Fiabe danesi (Iperborea)
Nella vostra valigia, se siete in partenza per la capitale danese, non può mancare un volume delle fiabe Iperborea tradotte dall’ineguagliabile Bruno Berni.
La saggezza popolare, unita al piacere di raccontare e alla fantasia, animano queste fiabe tratte dalle prime raccolte scritte dell’Ottocento, quando la tradizione orale andava scomparendo e anche la Danimarca riscopriva il proprio patrimonio narrativo. In questi racconti potrete rintracciare i fili sparsi di quell’ispirazione folkloristica che avrebbe animato la penna di Hans Christian Andersen.
Fiabe danesi
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