In che cosa crede chi non crede
- Autore: Umberto Eco Carlo Maria Martini
- Genere: Religioni
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2014
Gli autori di “In cosa crede chi non crede” sono giganti del pensiero a confronto: Carlo Maria Martini, scomparso il 31 agosto del 2012, e Umberto Eco, morto quest’anno il 19 febbraio. Il libro ha inaugurato la collana Sentieri e raccoglie il dialogo epistolare avvenuto, nel corso del 1995, su sollecitazione della rivista Liberal, in seguito riproposto da Bompiani.
I dialoghi hanno toccato temi importanti che riguardano la religione e le sfere dell’etica e della morale; hanno generato l’interesse di altri importanti personaggi, tra cui Eugenio Scalfari e Indro Montanelli, dei quali compaiono gli scritti. In alcuni passaggi, seguire i riferimenti alle Sacre Scritture e alle loro interpretazioni, alle raffinate e colte citazioni, non è semplice e di ciò si rende perfettamente conto Carlo Maria Martini, che, scrive:
“Eccomi a Lei con la domanda che avevo in animo di farLe già dalla scorsa lettera e che Le avevo anticipato. Essa riguarda il fondamento ultimo dell’etica per un laico, nel quadro del ‘postmoderno’. Cioè in concreto: su che cosa basa la certezza e l’imperatività del suo agire morale chi non intende fare appello, per fondare l’assolutezza di una etica, a principi metafisici o comunque a valori trascendenti e neppure a imperativi categorici universalmente validi? In parole più semplici (perché alcuni lettori si sono lamentati con me che i nostri dialoghi sono troppo difficili) quali ragioni dà del suo agire chi intende affermare e professare principi morali, che possono richiedere anche il sacrificio della vita, ma non riconosce un Dio personale? O ancora: come posso arrivare, prescindendo dall’appello a un Assoluto, a dire che certe azioni non le posso compiere in nessun modo, a nessun costo, e che altre si devono compiere, costi quel che costi? Certo, ci sono le leggi, ma in virtù di che cosa si possono applicare anche a costo della vita?”
Nella risposta Umberto Eco afferma che
“Certi problemi etici mi sono divenuti più chiari riflettendo su alcuni problemi semantici e non si preoccupi se qualcuno dice che parliamo difficile: potrebbe essere stato incoraggiato a pensare troppo facile dalla rivelazione massmediatica, prevedibile per definizione. Che imparino a pensar difficile, perché né il mistero né l’evidenza sono facili”.
Libro breve ma impegnativo, “In che cosa crede chi non crede” è una lettura utile perché insegna a confrontarsi rispettando le idee altrui e a individuare il terreno comune tra credenti e non credenti, sui valori condivisi in relazione alla morale e all’etica ma anche a comprendere quali sono le differenti posizioni in relazione alla tecnica e al senso della storia, all’aborto e al sacerdozio per le donne.
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