Aldo Cazzullo è nato ad Alba il 17 settembre 1966. Dal 2003, dopo 15 anni alla Stampa, lavora come inviato e editorialista del Corriere della Sera, per il quale ha seguito i principali avvenimenti italiani e internazionali. Ha dedicato diciassette saggi alla storia e all’identità del nostro Paese. Sia “Viva l’Italia!” (2010), sia “Basta piangere!” (2013), sia “Possa il mio sangue servire” (2015) hanno superato le centomila copie; “La guerra dei nostri nonni” (2014) le trecentomila.
È da pochi giorni in libreria il suo nuovo saggio “Le donne erediteranno la terra” (Mondadori, pp. 214, euro 17,00), dedicato
“A mia figlia Rossana e a tutte le ragazze nate nel 2000 che erediteranno la terra”
nel quale il giornalista e scrittore piemontese riflette sull’universo femminile, giacché “Il nostro sarà il secolo del sorpasso” come recita il sottotitolo.
Tra le tante speranze che nel mondo moderno sono tramontate, quali gli Stati Uniti d’Europa, la pace e l’amicizia tra i popoli, la coesistenza tra le religioni, una sola tra le conquiste degli ultimi decenni ha messo radici: la rivoluzione delle donne. In molti Paesi questa rivoluzione è un fatto compiuto, pensiamo ad Angela Merkel o a Hillary Clinton
“la prima donna ad affacciarsi sulla soglia della Casa Bianca”.
Del resto le donne in politica sono meno corrotte dei loro colleghi maschi, ricorda Aldo Cazzullo. Infatti la grande forza delle donne è rappresentata dalla loro tenacia, che non è mai stata messa in discussione. La donna è colei che resta, che resiste,
“Che trascina il resto della famiglia nel pericolo, nel dolore, nel lutto”.
In questo interessante volume che esalta il genio delle donne, l’autore cita grandi personalità femminili del passato quali Cristina Trivulzio di Belgioioso, Elvira Sellerio, Maria Callas e della cronaca recente come Valeria Solesin, “figlia d’Italia”, la giovane ricercatrice veneziana uccisa lo scorso 13 novembre a Parigi nella strage del Bataclan.
“La donna ha sempre avuto qualcosa in più. Ora ne è consapevole”.
Abbiamo intervistato l’autore.
- In Italia “le donne considerano che il loro tempo non sia ancora venuto, che il loro secolo non sia ancora cominciato”. Il nostro è ancora un Paese maschilista?
Sì, quando scrivo che le donne erediteranno la terra, nel senso che le donne avranno maggiore potere, maggiori responsabilità, gli uomini dicono “è già così”, mentre le donne sono più scettiche:
“Ma quando mai! Se si ammala il bambino sono io che devo restare a casa, non mio marito”.
L’Italia resta un paese maschilista, anche perché spesso il maschilismo viene insegnato ai figli maschi dalle madri, però in questi anni le donne italiane hanno fatto dei passi avanti incredibili. Oggi abbiamo molte giovani donne bravissime che fanno mestieri fino a pochi anni fa riservati agli uomini: direttori di grandi carceri italiane sono donne, ad esempio. Adesso una donna ministro non fa notizia, la prima donna ministro è stata Tina Anselmi nel 1976, per trent’anni la democrazia italiana ha ritenuto di poter fare a meno delle donne. Fino al 1975 il Codice Civile imponeva la potestà del marito, la Cassazione stabilì che poteva essere esercitata anche con le botte. Fino al 1981 è esistito in Italia il delitto d’onore, chi tornava a casa e trovava la moglie con un altro e l’ammazzava non andava in galera. Il femminicidio non è che non ci fosse ma non faceva notizia. Quindi la donna ha fatto dei passi avanti enormi, altri li farà la nuova generazione, infatti il libro è dedicato a mia figlia che ha sedici anni e a tutte le altre della sua generazione che erediteranno la terra.
- “Oggi nelle scuole italiane, in qualsiasi classe dall’asilo alla maturità, dalla laurea al master, gli allievi migliori sono quasi sempre femmine. Le ragazze si applicano di più non solo perché maturano prima, ma proprio perché non sono maschi, e sanno che a loro è richiesto di più”. È questa la “Generazione Hermione”?
Sì, Hermione è uno dei personaggi più significativi della saga di Harry Potter, non a caso Emma Watson, l’attrice che interpreta il personaggio di Hermione Granger nelle serie cinematografica di Harry Potter, è diventata una star mentre Daniel Radcliffe, l’attore che fa Harry Potter, è sparito nel nulla. Harry è un predestinato, Hermione è la prima della classe, forse un po’ “secchiona”, un po’ pedante ma che sa quello che vuole, volitiva, il simbolo di questa generazione per la quale è normale che le donne abbiano responsabilità. Le ragazze di oggi sono cresciute leggendo saghe in cui la protagonista è una ragazzina che salva il mondo. Anche nei cartoni animati la principessa non aspetta il principe azzurro che con il suo bacio la risvegli dal sonno mortale ma prende il potere, regna da single. Il potere non è una parolaccia, dipende dall’uso che se ne fa, le donne ne faranno l’uso migliore di noi uomini e si salveranno.
- “Accanto alla rivoluzione delle donne, c’è stata la rivoluzione dei padri”. Ce ne vuole parlare?
Per farla breve: mio padre non ha mai cambiato un pannolino, io ho cambiato i pannolini al mio primogenito maschio Francesco con il quale ho un rapporto meraviglioso, un po’ meno a mia figlia Rossana, perché mi sono dovuto trasferire in un’altra città per lavoro... Penso che ripartire il peso del lavoro domestico e dell’allevamento dei figli tra marito e moglie sarà sempre più una cosa normale. Certo, la madre è insostituibile, una volta la maternità era un dovere, a volte un ostacolo, adesso si comincia a capire che la maternità è un punto di forza. Le donne che diventano madri sono più consapevoli di se stesse, dell’enorme potere che la donna ha e che l’uomo non avrà mai: fare i figli e mettere al mondo una vita. Le aziende che investono sulle donne, lo testimonia una ricerca del Fondo Monetario, sono quelle che vanno meglio, peggio quelle che non investono.
- Le conquiste femminili non sono piovute dal cielo, sono costate secoli di sacrifici e resistenza, “vanno difese nazione per nazione, generazione per generazione”. Nel testo cita la notte di Colonia (i fatti del Capodanno 2016 in Germania) come “la peggiore nella storia dell’Europa unita”. Come è potuto accadere un episodio così grave nel cuore del Vecchio Continente?
La cosa assurda è che il giorno dopo i comunicati della polizia recitavano “Capodanno tranquillo”... C’è stata una grande sottovalutazione dell’accaduto, più in generale è ancora sottovalutata la questione dei rapporti donna-uomo e tra donna e i nuovi arrivati. Dobbiamo accogliere ma assolutamente pretendere che i nuovi arrivati, esattamente come gli italiani, rispettino le donne, i lori diritti, che non sono piovuti dal cielo ma sono frutto di conquiste di generazioni.
- Tra i tanti personaggi femminili da Lei citati nel volume quale l’ha colpito di più?
Rita Levi Montalcini, un personaggio stupendo. Lei stessa raccontava, sorridendo amaramente:
“non avrei mai vinto il Premio Nobel per la Medicina nell’86 se Mussolini non avesse emanato le leggi razziali, se il Duce non mi avesse costretto a chiudermi in una stanza sotto falso nome a lavorare come una matta senza poter uscire”.
La scienziata raccontava che quando si trovava negli Stati Uniti, non aveva potuto non notare negli autobus le donne di colore costrette ad alzarsi in piedi per far sedere gli uomini bianchi fino a quando un giorno nel 1955 a Montgomery in Alabama, Rosa Parks rifiutò di cedere il proprio posto a un bianco, dando così origine al boicottaggio degli autobus a Montgomery. Era cominciata la lotta per la conquista dei diritti civili, una delle tante rivoluzioni iniziate da una donna.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Aldo Cazzullo presenta “Le donne erediteranno la terra” in un’intervista
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Ti presento i miei... libri News Libri Mondadori Aldo Cazzullo
Lascia il tuo commento