Il lungometraggio del regista giapponese Ryūsuke Hamaguchi Drive My car, dopo la vittoria a Cannes come miglior sceneggiatura, ha guadagnato anche il titolo di “miglior film straniero” ai Golden Globe 2022.
All’origine del film c’è molta letteratura
ha dichiarato il regista Ryūsuke Hamaguchi.
La pellicola è infatti tratta da un racconto scritto dal più celebre autore giapponese contemporaneo: Haruki Murakami.
Il film nipponico ha quindi inaspettatamente battuto il capolavoro italiano che tutti davano per favorito nella kermesse È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino. Ma, superata la delusione patriottica, è bene osservare che Drive My Car è un lungometraggio dagli indiscutibili meriti, che non a caso si è dimostrato il “film rivelazione” dell’edizione 2022 dei Golden Globe.
La pellicola, distribuita in Italia il 23 settembre da Tucker Film, da oggi è di nuovo disponibile nelle sale italiane a cominciare da Milano, Roma, Bologna, Genova e Firenze.
Drive My Car e il racconto di Murakami
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Drive My Car è l’adattamento cinematografico dell’omonimo racconto di Haruki Murakami, contenuto nella raccolta Uomini senza donne (Einaudi, 2016).
Al centro della trama di Drive My Car vi è un personaggio singolare: un’automobile, rappresentata da una Saab 900 coloro rosso ciliegia, per l’esattezza.
Il racconto di Murakami narra infatti la storia di Yusuke, un attore e regista di teatro, che si trova ad affrontare un lutto terribile: la perdita della moglie, una drammaturga che lavorava al suo fianco e che amava moltissimo.
Due anni dopo la tragica perdita Yusuke viene ingaggiato per la rappresentazione del dramma Zio Vanja di Anton Cechov (protagonista metaletterario della storia Ndr) a un festival teatrale di Hiroshima. In questa occasione gli viene affidata una giovane autista, Misaki, che si rivelerà la chiave portante per l’elaborazione del lutto.
Viaggiando ogni giorno a bordo della Saab 900 Yusuke riuscirà a stabilire un legame sempre più profondo con Misaki. Dopo un rapporto distaccato, fatto di lunghi silenzi, tra i due si sviluppa un dialogo costante e partecipato durante le quotidiane ore di viaggio verso la destinazione.
L’abitacolo della Saab 900 si trasforma quindi in un luogo peculiare, una cornice fuori dal mondo, un universo altro dove è possibile curare le proprie ferite attraverso il veicolo della parola. Anche Misaki, proprio come Yusuke, ha alle spalle un avvenimento traumatico. Come accade in molte storie di Murakami la vicenda principale narra dell’incontro tra due solitudini destinate a riconoscersi.
Una vecchia automobile, nel racconto di Murakami e poi nella pellicola di Hamaguchi, si fa quindi veicolo di memoria. All’interno dell’abitacolo rivivono i ricordi di una vita, mentre fuori dal finestrino il presente scorre in un susseguirsi inalterato di paesaggi.
Le persone che viaggiano a bordo di quella Saab 900 rosso ciliegia riescono, grazie a una sorta di invisibile potere taumaturgico, a curare le proprie ferite durante il tragitto affrontato giorno dopo giorno verso un futuro ipotetico che appare irraggiungibile.
Drive My Car: curiosità sul film ora nelle sale
Il pluripremiato regista nipponico Ryūsuke Hamaguchi ha affermato di aver voluto rispettare il mondo di Murakami nell’adattamento.
Gran parte del il film è infatti ambientata nella struttura angusta dell’abitacolo di un automobile. Per cui l’emozione della storia è interamente affidata alla bravura e alla capacità espressiva degli interpreti, soprattutto all’abilità del protagonista Hidetoshi Nishijima, vincitore nel 2009 del premio come migliore attore non protagonista allo Yokohama Film Festival.
Hamaguchi è riuscito nel mirabile intento di portare sul grande schermo un film ricco di suggestioni testuali: una storia nella storia, le citazioni di Cechov che si intrecciano al racconto di Murakami in una fusione mirabile, mostrandoci una pellicola cinematografica originata dalla letteratura.
Drive My Car, in tre ore di visione, racchiude un racconto salvifico ricco di intensità che tocca grandi tematiche: lo scorrere del tempo, un’identità in divenire, la solitudine umana e la potenza comunicativa del linguaggio attraverso un singolare viaggio “on the road” a bordo di una Saab 900 color rosso ciliegia.
Ecco il trailer:
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Drive My Car: il miglior film straniero ai Golden Globe è ispirato a un racconto di Murakami
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